Skip to main content

Legambiente Toscana e Firenze: da gennaio si debbono fermare anche gli Euro4 diesel

A Firenze, Prato e Lucca circolano ancora decine di migliaia di furgoni e auto diesel che dovrebbero già essere stati fermati
 |  Approfondimenti

Anche Legambiente Toscana e Firenze rilanciano la richiesta del Cigno Verde nazionale di fermare i veicoli Euro 4 diesel, che era in programma dal 1° ottobre, in attuazione dell'Accordo di Bacino Padano, estendendola a tutte le aree fortemente inquinate del Paese.  Legambiente ricorda che «L’Accordo, firmato dal Ministero per l’Ambiente e dalle quattro regioni della pianura (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) per ridurre l’inquinamento e dimostrare a Bruxelles l’impegno italiano per evitare di pagare la miliardaria sanzione provocata della scarsa qualità dell’aria respirata nelle nostre città, è stato replicato  l’11 febbraio 2020 anche con la regione Toscana - pur con tempistiche attuative differenti – come “Accordo di Programma per l’adozione di misure per il  miglioramento della qualità dell’aria nella Regione Toscana”». Legambiente Toscana e Firenze evidenziano che «Facendo riferimento a tre tra le aree urbane più inquinate della regione: a Firenze con un parco di 217.501 veicoli, dovrebbero teoricamente essere già fermi 15.144 veicoli euro0 e 1.862 diesel euro1, ma continuano a circolare 29.742 autovetture e furgoni  diesel euro2 euro 3 ed euro4, il cui impatto sulla qualità dell’aria è pesantissimo; a Prato con un parco di 119.774 veicoli circolano 8.415 Euro 0 e quasi 20.000 autovetture e furgoni Diesel tra Euro 0 ed Euro 4; a Lucca su un parco di 60.485 veicoli ci sono 4.457 Euro0 e oltre 13.000 auto e furgoni diesel tra Euro1 ed Euro 4». Legambiente Toscana e Firenze concludono: «La tutela della salute dei cittadini non può prescindere anche dall’adozione dei previsti provvedimenti per la limitazione della frazione più inquinante del traffico veicolare, accanto al necessario sviluppo di adeguate e moderne infrastrutture per la mobilità attiva e di un trasporto pubblico locale efficiente e capillare».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.