In 7 anni i bracconieri hanno massacrato il 30% degli elefanti di savana africani

Prima della colonizzazione in Africa vivevano 20 milioni di elefanti, ora sono 434.000

[1 Settembre 2016]

I risultati del Great Elephant Census, pubblicati nello studio “Continent-wide survey reveals massive decline in African savannah elephants”, apparso su PeerJ, non sono per niente incoraggianti e il vicedirettore dell’United Nations environment programme (Unep), Ibrahim Thiaw, ha detto che «Ha dimostrato che le popolazioni di elefanti africani di savana sono diminuite del 30% (144.000 elefanti) tra il 2007 e il 2014».  Risultati che si vanno ad aggiungere a quelli ancora più preoccupanti sulla possibile estinzione, a causa della bassa natalità e del bracconaggio,  degli elefanti di foresta diffusi nei giorni scorsi dalla Wildlife Conservation Society.

Secondo il Great Elephant Census (Gec), finanziato con 7 milioni di dollari dal co-fondatore di Microsoft Paul Allen, in soli 7  anni, è scomparso il 30% degli elefanti africani (Loxodonta africana),  Al ritmo attuale,  gli elefanti di savana saranno scomparsi dalla restante  metà del continente africano in soli nove anni.

Negli ultimi tre anni, i ricercatori Gec, 90 scienziati, 81 aerei e 286 persone di equipaggio, hanno raccolto dati sulla popolazione di elefanti in 18 Paesi africani, con quella che è la prima ricognizione aerea a livello continentale degli  elefanti africani. Gli aerei del Gec  hanno volato per 494.000 km e quasi 10.000 ore. Ne è venuto fuori che la popolazione di elefanti  nei Paesi presi in esame è attualmente stimata in 352.271 esemplari. Quindi, nei 15 Paesi in cui erano disponibili dati per fare un confronto affidabile, gli elefanti di savana tra il 2007 e il 2014 sono calati di  144.000  individui, in grandissima parte sterminati dai bracconieri. In Tanzania la popolazione di elefanti in cinque anni è crollata di  uno  scioccante 60%, in Mozambico del 53% rispetto allo stesso periodo.

Se si contano anche gli elefanti di foresta, che ormai sarebbero ridotti a meno di 50.000, la popolazione delle due specie di elefanti africani sarebbe ridotta a 434.000 esemplari. Secondo lo studio pubblicato oggi su PeerJ, in Africa prima della colonizzazione vivevano circa 20 milioni di elefanti, negli anni ’70 erano calati a circa un milione. Poi un’ondata di bracconaggio tra gli anni ‘70 e ’90 aveva  decimato le popolazioni in molte zone. Il bracconaggio è ritornato come un’epidemia intorno al 2005 e ha portato alla morte di 30.000 elefanti all’anno.

Thiaw sottolinea che «I risultati del Great Elephant Census dimostrano chiaramente che il bracconaggio sta ancora decimando i  branchi di elefanti in Africa. Questa pratica non ha senso a qualsiasi livello:  morale, economico o politico. Gli elefanti sono già localmente estinti nel mio Paese, la Mauritania, e non voglio vedere questo accadere altrove: è  una possibilità imminente in Camerun e Mali e si passato il segno  in altri Paesi, a meno che non si acceleri l’azione».

Ma il vice-direttore dell’Unep aggiunge che «C’è motivo di speranza. Le popolazioni in alcune nazioni africane sono in solo in leggero calo o addirittura in aumento.  E il sostegno per affrontare la crisi è sempre più sostenuta da un’opinione pubblica in crescita,  dalla politica e dal settore privato, dalle forze per il cambiamento, come  la campagna Wild For Life. In tutta l’Africa, le nazioni stanno iniziando a capire che la fauna selvatica vale più da viva che da morta  e che può produrre reddito, per esempio attraverso il turismo, per finanziare l’istruzione, la sanità e le infrastrutture in grado di migliorare il benessere umano e guidare la crescita economica».

Il Gec costituisce la spina dorsale di un rapporto sullo stato degli elefanti che dovrebbe essere presentato domani al World Conservation congress  dell’nternational union for the conservation of nature  in corso nelle Hawaii.   I principali risultati da parte del team del Great Elephant Census sono:

In tutta l’area interessata della ricerca, le morti di elefanti stanno superando il tasso di natalità. Il bracconaggio a Niassa (Mozambico) e Selous (Tanzania) ha ridotto la popolazione di elefanti del 75% in 10 anni. Tra il 2004 e il 2015, le popolazioni nell’ecosistema del West Zambezi, in Zambia, sono crollate da 900 a soli 48 elefanti. Se le tendenze attuali continuano, gli elefanti potrebbero estinguersi localmente in Mali, Ciad e Camerun. Le aree protette non riescono a proteggere gli elefanti dal bracconaggio. E il 16% degli elefanti di savana (50.000) non vive in aree protette.

Le buone notizie vengono da Botswana, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe, con popolazioni di elefanti relativamente grandi che stanno aumentando o che sono solo leggermente in declino. Della popolazione totale della savana africana contata dal Gec, il Botswana ne ha il 37%, lo Zimbabwe il 23%, la Tanzania il 12% e il Sudafrica l’8%.

Secondo il rapporto pubblicato su PeerJ, il censimento ha individuato 201 campi di bracconiere e 3,39 milioni di capi di bestiame nella zona dell’indagine e sottolinea che «Questo suggerisce che il conflitto tra esseri umani ed elefanti è molto diffuso.  Nelle zone dell’areale dell’elefante, si prevede che le popolazioni umane raddoppiano entro il 2050». ”

Il ricercatore del Gec dicono: «Speriamo che questa indagine incoraggerà le persone in tutta l’Africa e in tutto il mondo a proteggere e conservare le popolazioni di elefanti.  Il futuro degli elefanti della savana dipende dalla volontà dei governi, delle organizzazioni conservazionistiche  e della gente di applicare i risultati del Gec combattendo bracconaggio, conservando gli habitat dell’elefante e mitigando il conflitto uomo-elefante. Con le popolazioni che crollano in molte zone, è necessaria un’azione urgente per invertire i declini in corso».

Thiaw conclude: «Per quanto deprimenti siano questi numeri,  spero che agiscano come un ulteriore scintilla per l’azione e il cambiamento. Noi sappiamo come risolvere la crisi. Il Great Elephant Census ci dice che dobbiamo agire, e farlo ora».