Abbiamo cominciato a causare il declino della biodiversità già milioni di anni fa, prima di diventare Homo sapiens

Gli antichi grandi carnivori africani estinti a causa del cleptoparassitismo dei nostri antenati?

[21 Gennaio 2020]

Secondo lo studio “Brain expansion in early hominins predicts carnivore extinctions in East Africa”, pubblicato su Ecology Letters da un team di ricercatori svedesi, svizzeri e britannici, Il declino della biodiversità causato dall’uomo è iniziato molto prima di quanto credessero finora gli scienziati: «Il processo non è stato avviato dalle nostre stessa specie ma da alcuni dei nostri antenati».

Nello studio, i ricercatori sottolineano «L’attuale crisi della diversità biologica non è un nuovo fenomeno, ma rappresenta un’accelerazione di un processo che gli antenati umani hanno iniziato milioni di anni fa». Il principale autore dello studio, il biologo Søren Faurby del Global Biodiversity Centre della Göteborgs universitet, spiega che «Le estinzioni che vediamo nei fossili sono spesso spiegate come i risultati dei cambiamenti climatici, ma in Africa i cambiamenti avvenuti negli ultimi milioni di anni sono stati relativamente minori e le nostre analisi dimostrano che i cambiamenti climatici non sono stati la causa principale delle estinzioni osservate». Un altro autore dello studio, il biologo computazionale dell’Université de Lausanne e della Göteborgs universitet Daniele Silvestro, aggiunge: «Le nostre analisi dimostrano che la migliore spiegazione per l’estinzione dei carnivori nell’Africa orientale è che invece sia stata causata dalla competizione diretta per il cibo con i nostri antenati estinti».

Lars Werdelin, un esperto di fossili africani del Naturhistoriska riksmuseet  svedese, sottolinea che «Per diversi milioni di anni, i nostri antenati erano comuni in tutta l’Africa orientale e durante questo periodo ci furono diverse estinzioni, Studiando i fossili africani, possiamo vedere una drastica riduzione del numero di grandi carnivori, una diminuzione iniziata circa 4 milioni di anni fa. Allo stesso tempo, i nostri antenati potrebbero aver iniziato a utilizzare una nuova tecnica per ottenere cibo chiamato cleptoparassitismo». Più o meno ci comportavamo come iene o grossi parassiti: il cleptoparassitismo è il comportamento che porta a rubare animali recentemente uccisi da altri predatori: ad esempio, quando un leone ruba un’antilope morta a un leopardo o una iena a un leopardo.

Ora, sulla base di prove fossili, i ricercatori ipotizzano che gli antenati degli esseri umani moderni rubassero gli animali appena uccisi dagli altri predatori e che questo abbia portato alla fame i singoli carnivori e, nel tempo, all’estinzione di intere specie. Secondo Faurby, «Questo potrebbe essere il motivo per cui la maggior parte dei grandi carnivori in Africa hanno sviluppato strategie per difendere le loro prede. Ad esempio, trasportando la preda su un albero come vediamo fare ai leopardi. Altri carnivori hanno invece evoluto un comportamento sociale come vediamo nei leoni, che tra l’altro lavorano insieme per difendere la loro preda». E oggi gli esseri umani influenzano più che mai il mondo e le specie che ci vivono. «Ma questo non significa che abbiamo vissuto in precedenza in armonia con la natura – ricorda Faurby – La monopolizzazione delle risorse è un’abilità che noi e i nostri antenati abbiamo da milioni di anni, ma solo ora siamo in grado di comprendere e cambiare il nostro comportamento e lottare per un futuro sostenibile». E, per concludere il suo ragionamento, lo scienziato svedese cita Pippi Calzelunghe della sua connazionale Astrid Lindgrens: «Se sei molto forte, devi anche essere molto gentile».