Al ministro Costa piacciono le strategie Ue Biodiversità e Farm to work. «2,8 milioni di finanziamenti straordinari per Parchi e Aree Marina Protette»

Il Ministro: «Nell’ultimo anno raddoppiata la superficie marina protetta»

[21 Maggio 2020]

Secondo il ministro dell’ambiente Sergio Costa, con l’adozione delle due nuove Direttive Biodiversità e Farm to work  «L’Unione europea ha segnato un passaggio storico nel mondo post-Covid. Quella nuova normalità verde sulla quale noi stiamo già lavorando come Ministero e che vede nelle diverse azioni delle due Strategie della Commissione Von Der Leyen appena approvate una fortissima assonanza. Le due strategie si tengono perfettamente insieme perché, conservazione della natura e agricoltura sono un binomio indissolubile. L’Europa ha dato prova di aver superato l’età dei vincoli e di aver ritrovato nel proprio capitale naturale una fonte di opportunità che definiscono con chiarezza gli obiettivi verso i quali i cittadini europei potranno muoversi nei prossimi anni, con le modalità e gli strumenti che i singoli Stati sapranno declinare nel rispetto della natura. A dimostrazione che si può creare un nuovo paradigma economico di benessere collettivo conservando e anzi valorizzando la biodiversità».

mEntre la Commissione Ue approvava le due strategie, Costa, per celebrare la Giornata europea di Rete Natura 2000, il principale strumento dell’Unione per la conservazione della biodiversità diffusa sul territorio, ha ricordato che «Quest’anno è il primo che vengono stanziati finanziamenti
straordinari per un totale di circa 2,8 milioni di euro per Parchi nazionali e Aree marine protette finalizzati all’attuazione delle misure di conservazione: interventi locali mirati a ripristino,  monitoraggi, controllo di specie invasive per il miglioramento dello stato di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario, accompagnati da altri di comunicazione per far crescere la conoscenza e la consapevolezza su Natura 2000. La risposta dei Parchi e delle AMP è stata
buona e sarà importante questo tassello per una piena integrazione dei sistemi di protezione».
La rete Natura 2000 comprende le Zone di protezione speciale (Zps) per la tutela degli uccelli in base alla Direttiva Uccelli e i Siti di importanza comunitaria, poi designati come Zone speciali di conservazione (Sic-Zsc) per la conservazione degli habitat e le specie individuate dalla Direttiva Habitat. In Italia è formata da 630 Zps e da 2.348 Sic/Zsc e copre oltre il 20% del territorio
nazionale e oltre il 10% dei mari italiani. Costa evidenzia che «In ambiente marino sono stati fatti i principali progressi nell’ultimo anno, con il raddoppio della superficie protetta».
Fra le integrazioni più significative il ministero dell’ambiente cita «Le grandi Zps individuate in Sicilia (isole Pelagie) e Sardegna (Bocche di Bonifacio) e il Sic che copre circa metà delle acque territoriali in corrispondenza della Toscana. Altri Sic e Zps sono in corso di designazione (in Friuli, Veneto, Emilia) mentre in Puglia, proprio in queste ore, è stato deliberato anche l’ampliamento a mare di due Zps, alle Tremiti e al Litorale di Gallipoli e isola di Sant’Andrea. Tutte le specie e gli habitat protetti dalla Rete Natura 2000 sono oggetto di monitoraggio, i cui risultati vengono raccolti ogni 6 anni in una complessa operazione di rendicontazione che fornisce un quadro dello stato
di conservazione e dell’efficacia delle misure di conservazione. I risultati del 2019 hanno fornito un quadro articolato, che registra nel complesso una situazione migliore rispetto al periodo precedente».

Costa ha concluso: «In quest’ultimo anno è stato fatto un grande sforzo per completare la designazione dei Sic in Zsc e chiudere il contenzioso comunitario su questo aspetto. E’ un punto importante per rendere pienamente operativa Rete Natura 2000, basti pensare che rimane solo meno di un 3% di aree da designare su un totale di 2.342 Sic individuati ai sensi della
Direttiva Habitat. Un’operazione che ha comportato un grande lavoro di sinergia con le regioni
e provincie autonome, nonché con gli enti gestori delle aree protette nazionali, che continua tutt’ora sul fronte della definizione di obiettivi e misure di conservazione più dettagliati, specifici e misurabili. Anche grazie al Progetto Mettiamoci in Riga a valere sul PON Governance, il
Ministero dell’Ambiente ha rafforzato il supporto tecnico per assicurare queste attività. Altro punto cruciale per la piena attivazione di rete Natura 2000: il coinvolgimento attivo del sistema delle aree protette nella gestione dei siti della Rete.  In quest’ottica. Il Ministero dell’Ambiente ha implementato anche la collaborazione con il CUFA su due fronti: rendere pienamente integrata la
gestione delle porzioni della rete Natura 2000 ricompresa nelle riserve, e rafforzare il sistema di vigilanza con maggior strumenti di controllo, maggiori mezzi per segnalare i comportamenti sanzionabili, maggior consapevolezza dei valori della conservazione connessi a rete Natura 2000».