America the Beautiful: l’iniziativa Biden-Harris per proteggere il 30% del territorio e degli oceani Usa

Gli ambientalisti: un rapporto visionario. Ora Biden chieda il 30X30 in tutto il mondo, negli oceani e a terra

[7 Maggio 2021]

L’amministrazione Biden-Harris ha delineato «Una visione su come gli Stati Uniti possono lavorare in modo collaborativo per conservare e ripristinare le terre, le acque e la fauna selvatica che supportano e sostengono la nazione». Le raccomandazioni sono contenute nel rapporto “Conserving  and Restoing – America the Beautiful” – presentato alla National Climate Task Force dai Dipartimenti degli interni, agricoltura, commercio e Consiglio sulla qualità ambientale della Casa Bianca – che delinea «Un obiettivo di conservazione nazionale guidato a livello locale e volontario per conservare il 30% delle terre e delle acque degli Stati Uniti entro il 2030». Quella che è stata chiamata la 30×30 Vision.

Il Dipartimento degli interni  sottolinea che «Il rapporto chiede un impegno decennale per sostenere gli sforzi di conservazione e ripristino guidati a livello locale e volontario in terre e acque pubbliche, private e tribali al fine di creare posti di lavoro e rafforzare le fondamenta dell’economia; affrontare le crisi climatiche e naturali e affrontare un accesso iniquo all outdoors» e delinea 8 principi che dovrebbero guidare il lavoro a livello nazionale, compreso il perseguimento di approcci collaborativi; un impegno a sostenere gli sforzi volontari di conservazione di agricoltori, allevatori e pescatori e rispettare la sovranità tribale e i diritti della proprietà privata.

Nella presentazione del rapporto, la segretaria degli interni Deb Haaland, il segretario dell’agricoltura Tom Vilsack , la segretaria al commercio Gina Raimondo e la presidente del Consiglio per la qualità ambientale della Casa Bianca Brenda Mallory, srivono: «La sfida del Presidente è un invito all’azione per sostenere gli sforzi di conservazione e ripristino condotti a livello locale di ogni tipo e in tutta l’America, ovunque le comunità desiderino salvaguardare le terre e le acque che conoscono e amano. In questo modo non solo proteggeremo le nostre terre e le nostre acque, ma potenzierai anche la nostra economia e sosterremo i posti di lavoro a livello nazionale».

Sulla base del feedback raccolto nei primi 100 giorni dell’amministrazione Biden, il rapporto identifica 6 aree prioritarie per il focus iniziale, gli investimenti e la collaborazione dell’amministrazione: Creazione di più parchi e opportunità sicure all’aperto per le comunità prive di natura. Sostenere le priorità di conservazione e ripristino guidate dalla tribù. Espansione della conservazione collaborativa di habitat e corridoi per i pesci e la fauna selvatica. Aumentare l’accesso per le attività ricreative all’aperto. Incentivare e premiare gli sforzi volontari di conservazione di pescatori, allevatori, agricoltori e proprietari di foreste. Creare posti di lavoro investendo in progetti e iniziative di ripristino e resilienza, compreso il Civilian Climate Corps.

L’amministrazione Biden-Harris ricorda che sta già adottando misure per supportare le attività ricreative all’aperto e un equo accesso all’aria aperta: «Alla fine di aprile, l’USDA ha ampliato il Conservation Reserve Program offrendo nuovi incentivi, tariffe di noleggio più elevate e un’attenzione più concentrata sui territori  sensibili, con l’obiettivo di iscrivere 4 milioni di acri e catturare 3,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente in questo programma di conservazione volontaria. Questa settimana, l’US Fish and Wildlife Service ha annunciato una proposta per la più grande espansione nella storia recente delle opportunità di caccia e pesca sportiva per le specie di selvaggina su 2,1 milioni di acri in 90 rifugi nazionali della fauna selvatica a terra e un ncubatoio ittico nazionale.  La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha recentemente annunciato l’espansione del Flower Garden Banks National Marine Sanctuary, quasi triplicando le dimensioni del santuario e proteggendo 14 barriere coralline e litorali che sono l’habitat di pesci di importanza ricreativa. Nei prossimi giorni, il National Park Service annuncerà un finanziamento di 150 milioni di dollari per l’Outdoor Recreation Legacy Partnership Program che aiuta a costruire parchi nelle comunità svantaggiate. La NOAA sta lavorando in collaborazione con lo Stato del Connecticut per creare un’aula vivente per l’istruzione, la ricerca e la ricreazione designando una National Estuarine Research Reserve a Long Island Sound. La documentazione per la designazione finale è prevista entro gennaio 2022, il che la renderà la 30a riserva di estuario nel sistema nazionale».

Per aiutare a misurare e monitorare i progressi verso il primo obiettivo di conservazione Usa, il rapporto chiede la creazione di un gruppo di lavoro interagenzia, guidato da U.S. Geological Survey, Natural Resources Conservation Service e NOAA in partnership con altre agenzie di gestione del territorio e degli oceani, un gruppo di lavoro che dovrà sviluppare l’American Conservation and Stewardship, «Uno strumento che rifletterà meglio i contributi volontari di agricoltori, allevatori, proprietari di foreste e proprietari terrieri privati; i contributi dei consigli di gestione della pesca; e altre designazioni di conservazione esistenti su terre e acque in tutte le terre e acque federali, statali, locali, tribali e private in tutta la nazione».

Il 27 gennaio, Biden aveva emesso un ordine esecutivo per affrontare la crisi climatica nazionale e all’estero. Nel quale aveva stabilito l’obiettivo 30×30 per aiutare a invertire gli impatti negativi del cambiamento climatico e del declino della biodiversità proteggendo più aree naturali e aveva ordinato alla sua amministrazione di realizzare un rapporto che delinei come il 30×30 creerà opportunità per le comunità in tutto il Paese, per aiutare gli Usa a raggiungere i loro obiettivi di salvaguardia della natura. In linea con l’Ordine esecutivo 14008 di Biden, le agenzie governative Usa hanno sviluppato le raccomandazioni dopo aver ascoltato i leader tribali, i governatori, i membri del Congresso e i loro staff, gli amministratori delle contee, gli eletti nei diversi Stati le agenzie statali per la pesca e la fauna selvatica, i leader per l’equità e la giustizia nelle politiche di conservazione, organizzazioni di difesa dell’ambiente, organizzazioni della caccia e pesca, consigli regionali di gestione della pesca, organizzazioni di agricoltori e allevatori, associazioni di categoria, rappresentanti della silvicoltura, aziende e utenti di attività ricreative all’aperto, industria ittica e altri.  Il rapporto raccomanda «Un ulteriore dialogo con i partner chiave, inclusi gli Stati e le tribù, per informare i primi sforzi di conservazione collaborativa e lo sviluppo dell’American Conservation and Stewardship Atlas».

Le agenzia Usa concludono: «Questo rapporto è solo il punto di partenza sul percorso per realizzare la visione di conservazione che il presidente Biden ha delineato. Dove porterà questo percorso nel prossimo decennio non sarà determinato dalle nostre agenzie, ma dalle idee e dalla leadership delle comunità locali. Il nostro lavoro è ascoltare, apprendere e fornire supporto lungo il percorso per contribuire a rafforzare le economie e trasmettere terre, acque e fauna selvatica sane alle generazioni a venire».

Gli ambientalisti hanno accolto con entusiasmo la nuova iniziativa ambientale dell’Amministrazione Biden-Harris: secondo Mitch Bernard, presidente e chief counsel del Natural Resources Defense Council, «L’ordine esecutivo 30×30 del presidente Biden rappresenta una mossa coraggiosa per affrontare le crisi della biodiversità e climatiche. Il rapporto sottolinea la necessità di questo obiettivo di conservazione nazionale, stabilisce i principi di impegno e delinea una linea di base da cui partire. Questa è un’opportunità fondamentale per gli americani di unirsi per costruire un nuovo modello di conservazione più inclusivo per salvare la natura e, in ultima analisi, noi stessi».

Anche Sierra Club, la più grande. Diffusa e autorevole associazione ambientalista statunitense, plaude alla visione 30X30 delineata dal rapporto: «Il Dipartimento degli interni ha pubblicato uno schema che getta le basi per lo sforzo nazionale per proteggere il 30% delle terre e delle acque negli Stati Uniti entro il 2030 (uno sforzo noto come “30×30”). L’agenzia ha riconosciuto l’importanza di conservare i luoghi naturali per combattere la crisi climatica, si è concentrata sull’affrontare le disuguaglianze nell’accesso alla natura e ha presentato una visione per uno sforzo 30×30 incentrato sulla collaborazione e sulla sovranità tribale».

Dan Ritzman, direttore lands, water and wildlife di Sierra Club, ha aggiunto: «Ci congratuliamo con l’amministrazione Biden per aver intrapreso passi coraggiosi per salvaguardare il 30% delle terre e delle acque negli Stati Uniti entro il 2030. La buona notizia è che le comunità in tutto il paese stanno già lavorando per proteggere tutto, dalle wilderness ai parchi locali. Forti partenariati e una visione più ampia di cosa significhi proteggere la natura ci aiuteranno a raggiungere l’obiettivo del 30%, espandere un equo accesso all’ outdoors e combattere la crisi climatica. Richiederà una forte collaborazione da parte di tutti i livelli di governo, nazioni tribali, comunità locali, proprietari terrieri e comunità di conservazione per prendere decisioni che aumentino la salute e il benessere delle nostre comunità. Non vediamo l’ora di lavorare con l’Amministrazione per proteggere più spazi che promuovano l’accesso all’outdoors, preservare gli habitat critici e aumentare la nostra resilienza climatica.

Sierra Club ricorda che «Gli scienziati ci dicono che per fermare l’estinzione di massa e risolvere la crisi climatica, dobbiamo non solo preservare gli spazi selvaggi esistenti, ma anche proteggere più natura. Con solo il 12% delle terre e delle acque di questo Paese che sono protette, gli scienziati affermano che raggiungere il 30% di protezione entro il 2030 sarà fondamentale.  La protezione di queste terre impedirà alle trivellazioni e al disboscamento dal scaricare nuovo inquinamento nell’aria e faciliterà la rimozione dall’aria dell’inquinamento climatico esistente. Fornirà protezione da condizioni meteorologiche estreme, case per la fauna selvatica e opportunità per le persone di godersi insieme la vita all’aria aperta. A gennaio, l’amministrazione Biden ha intrapreso un’azione coraggiosa per il clima nella sua prima settimana, compreso lo sforzo per proteggere il 30% delle terre e delle acque entro il 2030».

Giudizio più che positivo anche da Greenpeace Usa, di solito non molto tenera con le iniziative dell’Amministrazione Usa: «Il Dipartimento degli interni ha pubblicato un rapporto fondamentale, che delinea un obiettivo decennale di proteggere il 30% della terra e dell’oceano degli Stati Uniti entro il 2030. Il piano stabilisce il primo obiettivo di conservazione nazionale degli Stati Uniti, un audace visione per la salvaguardia dell’acqua e della fauna selvatica dell’America che sosterrà gli sforzi delle persone in tutto il Paese, comprese le comunità rurali, le nazioni indigene e molti altri in prima linea nella conservazione e nel ripristino della natura».

Arlo Hemphill, senior oceans campaigner di Greenpeace Usa, ha detto: «Applaudiamo l’amministrazione Biden per il suo piano incentrato sul clima e sulla giustizia che onora i popoli indigeni ed eleva la scienza. Questo rapporto visionario è un passaggio fondamentale che contribuirà a rallentare la perdita della natura e garantire che il mondo esterno sia un luogo più accessibile per tutti coloro che vivono negli Stati Uniti. Proteggendo almeno il 30% del nostro oceano, il presidente Biden può contribuire a garantire la prosperità delle nostre comunità, la conservazione dei nostri habitat marini e il nostro oceano ha la possibilità di prosperare mentre affronta gli impatti devastanti della crisi climatica. I nostri oceani e corpi d’acqua dolce si prendono cura di noi in innumerevoli modi, sia fornendo sostentamento che mitigando il cambiamento climatico, e stabilire luoghi per il recupero garantisce che possano continuare a farlo. Nonostante le virtù di questo rapporto come sforzo storico per la conservazione in patria, gli Stati Uniti mancano ancora di leadership nel far avanzare questi principi sulla scena internazionale. Il 30×30 non è un obiettivo solo per gli Stati Uniti, ma dovrebbe essere un’ambizione di tutte le nazioni. Una politica 30×30 veramente olistica includerebbe il sostegno a un nuovo e forte Global Ocean Treaty che ci consentirebbe di estendere il lavoro che stiamo facendo in casa nostra  per proteggere la fauna selvatica e la pesca attraverso una rete di santuari oceanici in acque internazionali».

Secondo gli scienziati, proteggere il 30% dei nostri oceani globali entro il 2030 è il minimo indispensabile per salvare la natura e proteggere dai peggiori impatti dei cambiamenti climatici. Per questo, Greenpeace Usa «Esorta il Presidente Biden a fare un passo avanti per il riconoscimento del 30×30 come un obiettivo internazionale e sostenere un Global Ocean Treaty che protegga la vita marina in tutti gli oceani».