Anche gli uccelli marini usano utensili (VIDEO)

Le prime immagini di un pulcinella di mare che si gratta con un bastoncino

[2 Gennaio 2020]

Nel 2014 l’ecologa Annette Fayet, dell’università di Oxford, vide un pulcinella di mare (Fratercula arctica) che si grattava la schiena con un bastoncino mentre era posato sull’acqua sotto una scogliera di una remota isola al largo della costa del Galles. «Sono rimasta sorpresa ed emozionata», ricorda la Fayet, che studia la migrazione dei pulcinella di mare, ma allora prese solo un rapido appunto ma non riuscì a scattare nessuna foto di un comportamento mai visto in un uccello marino.

Ma quattro anni dopo, una delle fotocamere con sensore di movimento posizionate dalla Fayet a più di 1.000 miglia di distanza dal Galles, sull’isola di Grimsey, in Islanda, ha filmato un altro pulcinella di mare che esibisce lo stesso comportamento, grattandosi le pime pettorali con un bastoncino e ha pubblicato tutto su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), nello studio ”Evidence of tool use in a seabird” rwalizzato insieme a Dora Biro, una zoologa dell’università di Oxford, e all’islandese Erpur Snær Hansen del South Iceland Nature Research Centre, documentando per la prima volta che anche gli uccelli marini usando gli strumenti.

Gli esseri umani maneggiano da milioni di anni gli oggetti, ma meno dell’1% delle altre specie che vivono sulla Terra riescono a farlo, anche se non certo con la nostra abilità e varietà. Il nuovo studio fa entrare a pieno titolo i pulcinella di mare in questo esclusivo club, diventando allo stesso tempo anche l’unico esempio di un uccello in natura che si gratta con uno strumento.

Diverse altre specie di uccelli utilizzano strumenti, come gli intelligenti corvi che pescano e trafiggono larve con ramoscelli ai quali riescono anche a dare una forma ad uncino. Già nel 1966 lo studio ”Use of tools by the Egyptian vulture, Neophron percnopterus”, pubblicato su  Nature  aveva dimostrato che i capovaccai rompevano le uova di struzzo utilizzando delle pietre, e nel 2015 lo studio. ”A novel form of spontaneous tool use displayed by several captive greater vasa parrots (Coracopsis vasa)”, pubblicato su. Biology Letters, ha dimostrato che i vasa maggiori sono in grado di utilizzare spontanemente dei ciottoli per macinare le conchiglie. Ma non si riteneva che gli uccelli marini fossero in grado di utilizzare strumenti perché hanno cervelli più piccoli di quelli di corvi, avvoltoi o pappagalli. Il nuovo studio dimostra che non è così.

Inoltre, i pulcinella di mare sembrano indulgere nella “cura del corpo”, un fenomeno particolarmente raro negli uccelli selvatici. La Biro, che studia il comportamento degli animali, spiega che alcuni raccolgono degli insetti per metterseli addosso, forse come difesa chimica contro parassiti o funghi e anche il grattarsi la schiena e il petto con i ramoscelli potrebbe riguardare l’igiene e la salute, forse per combattere le zecche, che spesso in estate infestano le isole islandesi, forse lo strumento rende più agevole scovare i parassiti che il grosso e tozzo becco dei pulcinella di mare. L’estate 2018 è stata particolarmente favorevole alle zecche e quindi i pulcinella di mare avevano molto da grattarsi.

Anche se è la prima volta che un comportamento simile viene documentato scientificamente in un uccello marino, la cosa non sorprende l’ecologa comportamentale Corina Logan del Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie – che non ha partecipato allo studio – che ha detto allo Smithsonian Magazine: «Molte delle stranezze e comportamenti intelligenti e capacità cognitive che esistono nel regno animale devono ancora essere scoperti. Rilevarli richiede molto tempo ed energia».

Nonostante le dimensioni ridotte del campione, la Logan è convinta che «I pulcinella di mare potrebbero utilizzare gli strumenti in parte perché il comportamento è stato osservato in quattro in due popolazioni anni distanti 1.700 chilometri. La maggior parte dell’utilizzo degli utensili negli uccelli ruota intorno al cibo, ma questo studio espande le nostre previsioni su quali specie si impegnano [nell’uso degli strumenti] e perché potrebbero averne bisogno o voglia di farlo».

Insomma, il pulcinella di mare col prurito a dato ai ricercatori molto su cui pensare e indagare e la natura continua a stupirci e a farci capire quanto la nostra straordinarietà di esseri umani sia il frutto della magnifica evoluzione e della sottile rete che lega tutte le specie viventi.

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