Assalto al mare dell’Arcipelago Toscano, Capitaneria di Porto: 12 violazioni solo a Pianosa

Confermato l’allarme di Legambiente: i bracconieri del mare e i furbetti degli yacht non demordono

[19 Agosto 2016]

All’Elba e nelle altre isole dell’Arcipelago Toscano il ponte di ferragosto  ha segnato ancora una volta un boom di turisti, con conseguenze non sempre gradevoli per l’ambiente,  come le centinaia di barche che affollano le calette delle isole, calando le ancore sulle praterie di posidonia oceanica, a volte anche in aree protette, e la consueta inciviltà – ad occhio in aumento – di chi getta rifiuti in giro o addirittura scarabocchia con lo spray scogliere nel Parco Nazionale.

La Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Portoferraio, nell’ambito dell’operazione estiva “Mare Sicuro” già in atto da diverse settimane e prevista sino al termine della stagione estiva, fa il punto della situazione che negli ultimi giorni l’ha vista dispiegare uomini e mezzi in difesa del mare e delle regole. La Capitaneria portoferraiese in un comunicato sottolinea che «Solo nelle giornate dal 13 e 16 di agosto sono stati complessivamente impiegati ’78 militari, con 18 mezzi nautici e 21 mezzi terrestri, dislocati lungo i punti strategici del litorale elbano. Attenzione dedicata innanzitutto alla prevenzione, in mare e sulle spiagge, al fine di evitare spiacevoli incidenti, ma anche controlli mirati per impedire e reprimere abusi o illeciti di sorta. In particolare è stata verificata la regolarità di molti stabilimenti balneari, sia dal punto di vista del rispetto delle norme sul demanio marittimo che da quelle per la sicurezza della balneazione; sono stati ispezionati numerosi punti di ristorazione a tutela dell’osservanza delle prescrizioni in materia di commercializzazione del prodotto ittico; non poche contestazioni amministrative sono state elevate nei confronti di unità da diporto all’interno dell’area di mare riservata alla balneazione, comportamento questo che mette a serio rischio la sicurezza dei bagnanti».

Particolare attenzione è stata posta a Pianosa, area marina protetta integrale del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e solo ad agosto   la motovedetta CP 553 della Guardia Costiera «ha effettuato un costante pattugliamento delle acque dell’area marina protetta di Pianosa, navigando per più di 90 ore, percorrendo 990 miglia e riscontrando ben 12 violazioni delle norme che interdicono l’isola per un miglio marino e sequestrando, nei mari adiacenti, 3 reti da pesca (2 palamiti e 1 tramaglio) lunghe in totale circa 1300 metri».

Quindi, nonostante le telecamere di sorveglianza messe dal Parco, come già denunciato mesi fa da Legambiente, i bracconieri del mare e i furbetti degli yacht si infiltrano nell’area protetta di Pianosa e i numeri forniti dalla Capitaneria di Porto ci dicono quanto c’è ancora da fare per impedire ai pirati del mare di fare danno e di violare le normative.

La Capitaneria conclude informando che «Non sono mancati infine gli interventi di assistenza e soccorso più o meno difficili a favore soprattutto di diportisti coinvolti in avarie e sinistri marittimi, nonché le attività dei mezzi navali dipendenti finalizzati a consentire agli elicotteri e agli aerei della Protezione Civile di prelevare acqua di mare per estinguere i numerosi incendi che hanno colpito il versante occidentale dell’isola d’Elba (Chiessi, Pomonte e Fetovaia) in questi ultimi giorni e al contempo mirati a tutelare l’incolumità di unità navali e bagnanti in transito nelle zone di prelievo».