Biodiversità: l’umanità è a un bivio (VIDEO)

Global Biodiversity Outlook 5: continuo impoverimento della biodiversità, del degrado degli ecosistemi e del benessere umano

[16 Settembre 2020]

Il Global Biodiversity Outlook 5  pubblicato dalla Convention on Biological Diversity (Cbd) lancia un drammatico allarme sul deterioramento del rapporto tra uomo e resto del vivente: «La natura soffre enormemente e il suo stato si deteriora malgrado i progressi incoraggianti realizzati in più campi di intervento».

Il rapporto Onu, realizzato con il contributo dell’United Nations environment programme (Unep), pubblicato  mentre la pandemia di Covid-19 costringe le persone a rivalutare la loro relazione con la natura e ad esaminare le profonde conseguenze di un continuo impoverimento della biodiversità, del degrado degli ecosistemi e del benessere, fa il bilancio dei progressi compiuti  nella realizzazione degli Obiettivi per la biodiversità per il 2020, concordati nel 2010.

Mentre i Paesi stanno negoziando un nuovo patto per indirizzare gli sforzi mondiali per la biodiversità nel decennio 2020, il Global Biodiversity Outlook 5  riassume le innumerevoli prove del declino della biodiversità in tutto il mondo provenienti da innumerevoli e autorevolissime fonti:  il 33% della popolazione mondiale dei Paese ad elevata biodiversità è fortemente sensibile ai valori della diversità biologica e alle misure necessarie per garantire la sua conservazione e il suo utilizzo sostenibile. 91 Paesi applicano le norme mondiali per integrare l’ambiente nei bilanci nazionali, circa il doppio rispetto al 2006. Le sovvenzioni governative a progetti che possono potenzialmente nuocere all’ambiente assommano a 500 miliardi di dollari. Ci vorrebbero 1,7 “Terre” per rigenerare  le risorse biologiche utilizzate dall’umanità dal 2011 al 2016.  Negli ultimi 5 anni la riduzione del tasso di deforestazione mondiale è stata del 33% rispetto ai primi 1 anni del 2000. Nel 2017, gli stock di pesci marini pescati nel rispetto dei limiti della sostenibilità biologica erano il 66%, una diminuzione rispetto al 71%del 2010.  163 milioni di aziende agricole (il 29% a livello globale)  praticano un’intensificazione agricola sostenibile. I terreni agricoli si estendono su 453 milioni di ettari (9%del totale mondiale). Si stima che i 5,25 trilioni di particelle di plastica negli oceani del mondo pesino 260.000 tonnellate. Dal 2010, nelle isole sono state eradicate circa 200 specie di mammiferi invasivi, a beneficio di circa 236 specie terrestri autoctone, comprese 100 specie di uccelli, mammiferi e rettili altamente minacciati come la volpe grigia insulare e lo shama delle Seychelles. Oltre il 60%delle barriere coralline del mondo sono minacciate, soprattutto dalla pesca eccessiva e distruttiva. Il 43%delle Aree importanti per la diversità biologica sono area protetta, in aumento dal 29% rispetto al 2000.  Dall’entrata in vigore della Cbd nel 1993, sono da 28  e 48 le specie di uccelli e mammiferi delle quali  è stata impedita l’estinzione grazie a misure di conservazione, comprese 11 – 25 specie dal 2010.  1.940 su 7.155 razze di animali domestici sono considerate a rischio di estinzione e la situazione è sconosciuta per altre 4.668 razze. Sono 164 i Paesi che riconoscono esplicitamente il diritto delle donne di possedere, prendere decisioni e offrire terreni come garanzia alle stesse condizioni degli uomini. I terreni ripristinati sono 27 milioni di ettari, il che rappresenta solo il 2% del potenziale valutato. Solo 12 parti del protocollo di Nagoya sull’accesso e sulla ripartizione dei vantaggi, compresi gli  87 che dispongono di misure di accesso e di ripartizione dei benefici, hanno istituito autorità nazionali competenti. 69 Paesi che hanno adottato strategie e piani d’azione nazionali per la biodiversità (NBSAP) come strumenti di governo. 40 parti della Cbd hanno coinvolto le popolazioni indigene e le comunità locali nella preparazione del loro NBSAP. Sono 1,4 miliardi le registrazioni di incidenza delle specie ampiamente accessibili tramite il Global Biodiversity Information System (GBIF), 7 volte di più rispetto a dieci anni fa. Il valore totale annuo dei finanziamenti pubblici internazionali per la biodiversità e di 9,3 miliardi di dollari, il doppio dell’ultimo decennio, di cui 3,9 miliardi spesi principalmente per la biodiversità.

Presentando il Global Biodiversity Outlook 5, la segretaria esecutiva della Cbd, Elizabeth Maruma Mrema, ha sottolineato che «Questo rapporto faro mette in evidenza il fatto che l’umanità è al bivio del suo cammino per quel che riguarda l’eredità che vogliamo lasciare alle future generazioni. Succedono buone cose a livello planetario e dobbiamo celebrarle e incoraggiarle. Tuttavia, il tasso di impoverimento della diversità biologica ha raggiunto un livello senza precedenti nella storia dell’umanità e la pressione si intensifica. I sistemi viventi della Terra sono compromessi nel loro insieme e. più l’umanità sfrutta la natura in maniera non sostenibile e e mina il suo contributo alle popolazioni, più mettiamo in pericolo il nostro benessere, la nostra sicurezza e la nostra prosperità. Mentre la natura si degrada, emergono delle nuove occasioni di trasmissione di malattie devastanti dagli umani agli animali, come il coronavirus di quest’anno. Benché il tempo stringa, la pandemia ci ha anche dimostrato che i cambiamenti trasformatori possono essere effettuati quando la situazione lo esige. Le decisioni e il livello delle misure che prendiamo oggi avranno importanti conseguenze per tutte le specie, compresa la nostra, sia nel bene che nel male».

Per quanto riguarda gli Obiettivi di Aichi per la biodiversità del 2010, l’analisi dei rapporti nazionali fatta dalla Cbd  e i  più recenti studi scientifici rivelano che 7 dei 60 “elementi” o criteri  di successo dei 20 obiettivi sono stati raggiunti e che per altri 38 sono stati fatti dei progressi. Per 13 target il livello di progresso è sconosciuto o molto lontano dall’obiettivo e per 2  non ci sono dati certi. Il rapport Cbd conclude che  «6 dei 20 obiettivi (9, 11, 16, 17, 19 e 20) sono stati parzialmente raggiunti alla scadenza del 2020».

Per esempio, gli elementi dell’obiettivo 11 riguardanti la percentuale di aree terrestri e oceaniche protette sono stati realizzati, ma non gli elementi legati alla qualità delle aree protette. Per quanto riguarda l’obiettivo 19, le conoscenze relative alla biodiversità sono migliorate, ma non sono state né diffuse né applicate su vasta scala. Per l’obiettivo 20, l’assistenza ufficiale allo sviluppo è raddoppiata, ma non ci sono stati aumenti di risorse da tutte le fonti.

I rapporti nazionali presentati alla Cbd contengono delle prove che tipi di transizione necessarie per progredire sono stati avviati e che quasi tutti i Paesi hanno preso misure per proteggere la biodiversità. Il Global Biodiversity Outlook 5  cita diverse misure nazionali e programmi esemplari, senza i quali le ciondizioni della biodivrsità sarebbero ancora peggiori  e con tassi di estinzione più elevati e fornisce altri esempi: i livelli di disboscamento continuano a calare, l’eradicazione delle specie esotiche invasive nelle isole è in aumento e la sensibilizzazione verso la biodiversità sembra essere in rialzo.

Ma la Mrema  avverte che «Le misure prese devono essere intensificate e passare da misure buone per dei progetti a misure più ampie e sistemiche. Inoltre, bisogna chiudere il gap tra le ambizioni nazionali e le misure prese. Le informazioni fornite nella parte III del Global Biodiversity Outlook 5 si basano sulle misure e il tipo di azioni necessarie a partire da subito».

Il rapporto lancia un appello ad abbandonare lo statu quo in ampio ventagli di attività umane e presenta a grandi linee 8 grandi transizioni necessarie per salvare la biodiversità, ripristinare gli ecosistemi dai quali dipende ogni attività antropica e  per ridurre urgentemente gli impatti negativi: La transizione relativa alle foreste: Conservare gli ecosistemi intatti, ripristinare gli ecosistemi, combattere e invertire il degrado e utilizzare la pianificazione dell’uso del suolo a livello di territorio per evitare, ridurre e mitigare il cambiamento dell’uso del suolo. La transizione verso un’agricoltura sostenibile: riprogettazione dei sistemi agricoli utilizzando approcci agroecologici o altri approcci innovativi per aumentare la produttività riducendo al minimo gli effetti negativi sulla biodiversità. La transizione verso sistemi alimentari sostenibili: promuovere diete sostenibili e sane che enfatizzano una diversità di alimenti, principalmente di origine vegetale, e un consumo più moderato di carne e pesce, nonché una notevole riduzione dei rifiuti e degli scarti nella catena alimentare e nel consumo. Transizione verso una pesca e oceani sostenibili: proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini e costieri, ricostruire la pesca e gestire l’acquacoltura e altri usi degli oceani, per garantire la sostenibilità e aumentare la sicurezza alimentare e le risorse per la sussistenza. La transizione delle città e delle infrastrutture: implementare una “infrastruttura verde” e dare un posto alla natura nell’ambiente costruito, al fine di migliorare la salute e la qualità della vita dei cittadini e ridurre l’impronta ambientale di città e delle infrastrutture. La transizione verso un uso sostenibile dell’acqua dolce: adottare un approccio integrato che garantisca il flusso dei fiumi essenziale per la natura e le popolazioni, migliorando la qualità dell’acqua, proteggendo gli habitat critici, controllando le specie esotiche e invasive e proteggendo la connettività degli ecosistemi per consentire il recupero degli ecosistemi di acqua dolce dalle montagne alle coste. Transizione verso un’azione sostenibile per il clima: adottare soluzioni basate sulla natura eliminando rapidamente l’uso di combustibili fossili per ridurre l’entità degli effetti del cambiamento climatico, avendo al contempo impatti positivi sulla biodiversità e sulla vita umana. Transizione all’azione One World, One Health Responsible for Biodiversity: gestire gli ecosistemi, inclusi gli ecosistemi agricoli e urbani, nonché l’utilizzo della fauna e della flora selvatiche, nel quadro di un approccio integrato, al fine di promuovere la salute degli ecosistemi e delle popolazioni.

Mentre il rapporto Living Planet del Wwf, pubblicato il 10 settembre, documenta il rapido declino delle popolazioni di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci monitorati dal 1970 al 2016 e sottolinea l’urgenza di agire, il  Global Biodiversity Outlook 5 rivela che «I finanziamenti per la biodiversità (pubblici, privati, nazionali e internazionali) sono aumentati in alcuni Paesi ma in altri sono rimasti più o meno gli stessi negli ultimi dieci anni» e che «Le risorse disponibili per la biodiversità attraverso i flussi internazionali e l’assistenza ufficiale allo sviluppo sono quasi raddoppiate. È disponibile una somma globale stimata in 78-91 miliardi di dollari, compreso il finanziamento necessario per la biodiversità, stimato prudentemente in centinaia di miliardi di dollari. Inoltre, queste risorse pullulano di sostegno ad attività dannose per la biodiversità. inclusi 500 miliardi di dollari per i combustibili fossili e altri sussidi che potrebbero danneggiare l’ambiente e 100 miliardi di dollari legati all’ambiente».

Il Global Biodiversity Outlook 5 rivela che «Le azioni per la biodiversità sono essenziali per affrontare i cambiamenti climatici e garantire la sicurezza alimentare e la salute a lungo termine. Dobbiamo agire ora in tutte queste aree di intervento. La comunità globale deve cogliere l’opportunità per ricostruire meglio dopo la pandemia di Covid-19 per ridurre il rischio di future pandemie».

Il quinto rapporto Cbd sottolinea «l’importanza della biodiversità per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibile concordati nel 2015 e l’Accordo di Parigi nel 2016»

I capi di Stato e di governo discuteranno i risultati del Global Biodiversity Outlook 5 al vertice Onu sulla natura del 30 settembre. Il rapporto avrà anche un impatto importante sul processo in corso della Cbd per la creazione di nuovi obiettivi globali di biodiversità per il 2021-2030, nel quadro della biodiversità globale post-2020.

Videogallery

  • 5th Global Biodiversity Outlook

  • PRESS CONFERENCE – Launch of Global Biodiversity Outlook 5