Costa: presto il Piano lupo ma «lupi e orsi non si uccidono»

Enpa, Lav, Lipu e Wwf col ministro: le ragioni della scienza e della tutela ambientale hanno prevalso sulle velleità ammazza-lupi di alcune Regioni

[6 Febbraio 2019]

Il ministro dell’ambiente Sergio Costa, dopo aver incontrato il 3 febbraio i i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti (Lega) e Arno Kompatscher (Südtiroler Volkspartei), che stanno capeggiando la crociata a guida leghista contro i lupi, ha ribadito sulla sua pagina Facebook: «L’ho sempre detto e lo ripeto: lupi e orsi non si uccidono».

Riferendosi a Fugatti e Kompatscher, costa scrive: «Non è un mistero che abbiamo posizioni lontane, ma non per questo inconciliabili.  È proprio questo il lavoro della politica. Un punto deve restare fermo: lupi e orsi non si abbattono!  Ho detto loro, e ripetuto ai cittadini, che proprio dopo questa mia visita in Trentino depositerò alla conferenza permanente Stato regioni il Piano Lupo, che è stato completato, con il prezioso supporto dell’Ispra. Il piano segna un percorso di convivenza con i lupi e ben 23 azioni di mitigazione molto specifiche. Questa è una grande novità, che è stata accolta con favore anche dai due presidenti di provincia: nel piano c’è anche un milione di euro per mettere in campo azioni sperimentali di mitigazione specifiche per i territori. Cosa significa? Vuol dire adeguare le azioni di mitigazione nel dettaglio, perché quello che va bene in una valle può non essere adeguato per un’altra, ad esempio.  Calare il piano nelle realtà locali, per ascoltare le esigenze degli agricoltori, ad esempio: è uno degli obiettivi che ci siamo preposti. Con una visione chiara e non soggetta a trattative: lupi e orsi vanno protetti e tutelati, e allo stesso tempo va gestita la convivenza con le attività umane. Ad maiora semper!»

Parole che trovano concordi Enpa, Lav, Lipu e Wwf che in un comunicato congiunto sottolineano: «Esprimiamo pieno sostegno all’iniziativa del ministro dell’ambiente Costa di presentare a breve un Piano di tutela del lupo privo di ogni possibilità di uccisione degli animali».

Le quattro associazioni ricordano che «Nel corso degli ultimi mesi si sono moltiplicate le notizie di provvedimenti emessi da alcune Regioni per consentire l’uccisione dei lupi, in piena violazione di norme nazionali ed europee. Solo pochi giorni fa la Provincia Autonoma di Trento ha tentato addirittura la scorciatoia del paventato rischio per la sicurezza pubblica, che la presenza del lupo comporterebbe per i cittadini, nella piena consapevolezza che da più di 150 anni non si registra un solo attacco di un lupo nei confronti dell’uomo».

Enpa, Lav, Lipu e Wwf concludono: «Tutta demagogia utile solamente a raccattare un po’ di riscontro popolare da parte di politici senza scrupoli disposti a violare le norme poste a tutela degli animali selvatici pur di ottenere qualche consenso elettorale. Ora le Regioni favorevoli alle uccisioni dovranno mettere da parte i fucili e cogliere la grande opportunità fornita dal Piano annunciato, lavorando con impegno per implementare i migliori sistemi di prevenzione delle predazioni, ma anche sperimentandone l’applicazione di nuovi. La strada indicata è quella della convivenza, l’unica percorribile, che garantirà la dovuta protezione del lupo e la contemporanea tutela degli interessi umani».