Difendere le foreste, il momento è ora o mai più

Volkan Bozkir: «Il nostro mondo ci sta dicendo chiaramente che c'è un problema nel nostro rapporto con la natura»

[27 Aprile 2021]

Intervenendo all’United Nations Forum on Forests, la vice segretaria generale dell’Onu, Amina Mohammed, ha detto che «Le foreste sono al centro dei nostri sforzi per ripristinare il nostro rapporto con il mondo naturale» ed ha sottolineato che «Siamo in un momento decisivo. I boschi forniscono funzioni vitali, anche come guardiani delle fonti di acqua dolce e protettori della biodiversità. Investire nelle foreste è fondamentale per la resilienza climatica e per una ripresa sostenibile e resiliente. E’ essenziale che ora tutte le mani siano all’opera a sostegno delle foreste in tutto il mondo. Inoltre, la mancata protezione delle foreste avrebbe un impatto grave e negativo sui danni provocati dall’aumento delle emissioni di carbonio».

Secondo la Mohammed, «Le foreste devono essere adeguatamente finanziate, anche alleviando gli oneri del debito per quegli Stati che dovrebbero fare di più per la protezione dei boschi e l’agricoltura sostenibile in generale».

il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu Volkan Bozkir ha aggiunto che la discussione in corso al Forum on Forests  «E’particolarmente opportuna. Il mondo sta affrontando crisi globali di ampia portata che sono intrinsecamente legate alla salute e alla sostenibilità del nostro ambiente. Il nostro mondo ci sta dicendo chiaramente che c’è un problema nel nostro rapporto con la natura. L’impatto del Covid-19, una malattia zoonotica, evidenzia i rischi associati all’invasione umana: tassi di estinzione delle specie, che vanno da 100 a 1.000 volte al di sopra del tasso di riferimento e l’aumento del riscaldamento globale, con il 2016 e il 2020 considerati gli anni più caldi mai registrati. Sfortunatamente, come società, tendiamo a concentrarci sui sintomi e non sulle condizioni di fondo, e abbiamo ignorato i messaggi della Terra per troppo tempo. Se tutto va bene, possiamo aiutare a cambiare la situazione».

Bozkir ha richiamato l’attenzione sull’high-level dialogue che il 20 maggio che si concentrerà sulla ripresa post pandemia e sottolineerà come aiutare a combattere la desertificazione, il degrado del suolo e la siccità e ha evidenziato che «Comprenderà una forte spinta riguardo alla necessità di utilizzare questo importante sforzo di ripresa per creare posti di lavoro e progetti cantierabili che supportino il ripristino della terra, l’agricoltura rigenerativa, l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica, nonché gli investimenti nella gestione sostenibile del territorio. Spero  che la discussione aiuti anche a sostenere l’United Nations Convention to Combat Desertification, i target degradation neutrality e i national drought plans – in linea con il Sendai Framework on Disaster Risk Reduction, e i Nationally Determined Contributions dei Paesi per aumentare le azioni per il clima definiti dall’Accordo di Parigi nel  2015 e gli impegni futuri nell’ambito del post-2020 Global Biodiversity Framework.  Il 2021 sarà un anno fondamentale per le tre Convenzioni di Rio su desertificazione, biodiversità e cambiamento climatico. Queste importanti questioni sono collegate e, per avere il massimo impatto, le azioni devono essere coordinate.  Mentre passiamo dalla Decade to Fight Desertification alla nuova Decade of Ecosystem Restoration, cogliamo questa opportunità per rinnovare il nostro impegno a creare un futuro più equo, in cui tutte le persone traggano vantaggio dal vivere in armonia con la natura».

Il direttore generale della Fao, QU Dongyu, ha parlato di una nuova ricerca che collega il successo del ripristino delle foreste alla riduzione della perdita di biodiversità e all’estinzione delle specie e ha fatto notare che «Gli habitat ben conservati e un’agricoltura sana sono percorsi chiave per progredire» Poi ha sottolineato l’importanza delle popolazioni indigene nella protezione e conservazione delle foreste, definendo il loro ruolo fondamentale.

Per QU, «Investire nelle foreste significa investire nel nostro futuro. Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi globali per proteggere e ripristinare le foreste e sostenere i mezzi di sussistenza delle comunità dipendenti dalle foreste. Solo così potremo realizzare la nostra visione condivisa per un mondo più giusto, equo e sostenibile».

L’evento organizzato dal Department of Economic and Social Affairs – Forests dell’Onu  ha anche presentato il Global Forest Goals Report 2021, che valuta l’attuazione globale dell’United Nations Strategic Plan for Forests 2030  che fornisce un’istantanea delle azioni intraprese per le foreste, sottolineando che «E’ necessario rispettare la scadenza del 2030 del Piano» e  rileva che «Mentre il mondo stava facendo progressi in aree chiave come l’aumento dell’area forestale globale attraverso l’imboschimento e il ripristino, questi progressi sono anche minacciati dal peggioramento dello stato del nostro ambiente naturale. Il mondo sta combattendo crisi mondiali senza precedenti su più fronti, dagli impatti devastanti della pandemia del coronavirus (Covid-19), agli impatti crescenti del cambiamento climatico e alla crisi della biodiversità. Per ciascuna di queste complesse sfide globali, le foreste e le persone che dipendono dalle foreste sono sia una vittima che una parte importante della soluzione».

Il rapporto è stato pubblicato in due versioni: il rapporto completo fornisce una panoramica dei progressi verso gli obiettivi forestali globali, comprese le azioni intraprese nei Paesi, le infografiche e le storie di successo; la versione più breve, “Overview of Progress”, evidenzia i progressi complessivi verso ciascuno dei 6 obiettivi forestali globali.

Nella prefazione al rapporto, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha scritto: «Prima della pandemia, molti Paesi stavano lavorando duramente per invertire la perdita di foreste autoctone e aumentare le aree protette designate per la conservazione della biodiversità. lcuni di questi progressi sono ora a rischio con tendenze preoccupanti di aumento della deforestazione delle foreste tropicali primarie».