Ecco perché i coccodrilli sono cambiati così poco in 200 milioni di anni

Sono sopravvissuti ai dinosauri perché erano “progettati” meglio. Ma molte specie preistoriche si sono estinte

[19 Gennaio 2021]

Gli odierni coccodrilli sembrano molto simili a quelli del periodo Giurassico, circa 200 milioni di anni fa. Inoltre, nel mondo ci sono pochissime specie viventi di questi grandi rettili, solo 25, mentre nello stesso lasso di tempo, o anche meno, altri animali, come le lucertole e gli uccelli, sono diventati migliaia di specie a diversità di molte migliaia di specie.

Molte specie di coccodrilli si sono estinte, incluse le specie giganti grandi come dinosauri, quelle erbivore o che correvano velocemente oppure avevano forme serpentine per adattarsi alla vita marina.

Lo studio “Environmental drivers of body size evolution in crocodile-line archosaurs” pubblicato recentemente su Communications Biology  da Maximilian Stockdale e  Michael  Benton dell’università di Bristol spiega come i coccodrilli seguono un modello di evoluzione noto come “equilibrio punteggiato”.

All’università di Bristol ricordano che «La velocità della loro evoluzione è generalmente lenta, ma occasionalmente si evolvono più rapidamente perché l’ambiente è cambiato. In particolare, questa nuova ricerca suggerisce che la loro evoluzione accelera quando il clima è più caldo e che le dimensioni del loro corpo aumentano».

Secondo Stockdale della School of Geographical Sciences dell’università di Bristol, ha spiegato che «La nostra analisi ha utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico per stimare i tassi di evoluzione. Il tasso evolutivo è la quantità di cambiamento che ha avuto luogo in un dato periodo di tempo, che possiamo calcolare confrontando le misurazioni dei fossili e tenendo conto della loro età. Per il nostro studio abbiamo misurato le dimensioni del corpo, il che è importante perché interagisce con la velocità con cui gli animali crescono, la quantità di cibo di cui hanno bisogno, quanto è grande la loro popolazione e quanto è probabile che si estinguano».

I risultati dello studio dimostrano che «La limitata biodiversità dei coccodrilli e la loro apparente mancanza di evoluzione è il risultato di un lento tasso evolutivo. Sembra che i coccodrilli siano arrivati ​​a un piano corporeo che era molto efficiente e abbastanza versatile da non aver bisogno di cambiarlo per sopravvivere».

Questa versatilità potrebbe essere una spiegazione del motivo per cui i coccodrilli sono sopravvissuti all’impatto del gigantesco meteorite che ha cambiato la faccia del pianeta e della vita  alla fine del Cretaceo, quando cominciò l’estinzione dei dinosauri.

I coccodrilli generalmente prosperano meglio in condizioni calde perché non possono controllare la loro temperatura corporea e per termoregolarsi hanno bisogno del caldo ambientale.

Stockdale e Benton fanno notare che «Il clima durante l’era dei dinosauri era più caldo di quanto non lo sia oggi, e questo potrebbe spiegare perché c’erano molte più varietà di coccodrillo di quelle che vediamo ora. Essere in grado di trarre energia dal sole significa che non hanno bisogno di mangiare tanto quanto un animale a sangue caldo come un uccello o un mammifero».

Stockdale ha concluso: «E’ affascinante vedere quanto sia intricato il rapporto che esiste tra la Terra e gli esseri viventi con cui lo condividiamo. I coccodrilli hanno seguito uno stile di vita abbastanza versatile da adattarsi agli enormi cambiamenti ambientali che hanno avuto luogo da quando erano in giro i dinosauri».

Il prossimo passo per la ricerca del team è scoprire perché alcune specie di coccodrillo preistoriche si sono estinte, mentre altri condividono ancora con noi il nostro pianeta.