Eradicazione dei mufloni all’Elba, Sammuri risponde al Movimento 5 Stelle

Il Parco ha sempre chiesto il parere Ispra anche se non era necessario

[1 Giugno 2017]

Il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di Federparchi, Giampiero Sammuri, interviene nuovamente sulla questione dell’eradicazione die mufloni, rispondendo alla cosigliera regionale capogruppo del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, che ha annunciato la presentazione di una mozione per chiedere alla Regione di bocciare la delibera con la quale il direttivo dell’Ente Parco ha deciso di avviare l’eradicazione dopo anni di abbattimenti selettivi.

Ecco cosa scive Sammuri:  

 

Sinceramente ho dovuto leggere più di una volta il comunicato del M5S Elba perché non ero sicuro di aver capito bene.

Andiamo con ordine iniziando dalle considerazioni di carattere normativo.

La legge 394/91 (che per mia sfortuna ormai potrei recitare articolo per articolo al contrario) per quanto riguarda il controllo faunistico nei parchi nazionali dice all’art 11 comma 4: “….eventuali  prelievi  faunistici  ed  eventuali abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre  squilibri ecologici accertati dall’Ente parco. Prelievi e  abbattimenti  devono avvenire  per  iniziativa  e  sotto  la  diretta  responsabilità’   e sorveglianza  dell’Ente  parco  ed  essere  attuati   dal   personale dell’Ente parco  o  da  persone  all’uopo  espressamente  autorizzate dall’Ente parco stesso”.

Quindi dire “solo se necessari” è parziale, bisogna completare la frase con “per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’ente parco”. Ed infatti, come ho già spiegato nella risposta alla signora Volpi, pubblicata su varie testate, la presenza di una specie aliena determina di per se “uno squilibrio ecologico” come ricorda il  regolamento UE 1403/2014. Ma oltretutto, se mai ce ne fosse stato bisogno, il parco ha anche accertato e quantificato l’impatto del Muflone sul rinnovamento del bosco.

Purtroppo il parere di ISPRA nella legge vigente non è richiesto all’interno dei parchi nazionali, come è evidente leggendo quattro righe riportate sopra, che sono le uniche in tutta la 394/91 che disciplinano il controllo faunistico. Peraltro è singolare che una forza politica che a livello locale ritiene importante il parere di ISPRA (a mio giudizio giustamente) a livello nazionale si oppone ad una modifica della legge che non solo lo introduce ma lo rende obbligatorio e vincolante per i parchi….. Dei metodi ecologici non cruenti non c’è nessuna menzione nella 394/91, forse è stata fatta confusione con un’altra legge, la 157/92, la cosiddetta legge sulla caccia, che però non riguarda i parchi e dove comunque il termine “non cruento” non c’è.

Peraltro la cosa singolare che pur non essendo previsto dalla legge, il parco non solo ha sempre richiesto il parere ad ISPRA per ogni intervento di gestione faunistica, ma l’ha anche ottenuto e, ovviamente, favorevole su tutti gli interventi di gestione del Muflone  (All’ISPRA lavorano ricercatori e scienziati).

L’ente parco non ha nessuna intenzione, ovviamente, di fare diventare  il parco “una riserva di caccia per qualche amico”. Infatti, le riserve di caccia non puntano certo ad eradicare la specie che vogliono far cacciare ad amici e clienti, perché se così facessero chiuderebbero l’attività. Anzi, chi gestisce una riserva di caccia utilizza tutti i metodi possibili per incrementare la presenza di una specie per la quale “vende” gli abbattimenti. Noi vogliamo arrivare al risultato che in termine di conservazione della biodiversità, attività a cui è preposto il parco, sia quello giusto, come conferma il parere positivo dell’ISPRA: che sull’isola d’Elba non si abbatta, né  si catturi più nessun Muflone, per il semplice motivo che non ci saranno più, come prima che l’uomo ce li immettesse…

Giampiero Sammuri