Il 10% delle estinzioni che avvengono sulle isole si può prevenire con programmi di eradicazioni di mammiferi invasivi

Estinzione della biodiversità: pericoli e speranza per 169 isole

Uno studio globale a partecipazione italiana. Il “caso” dell’eradicazione dei ratti a Montecristo

[28 Marzo 2019]

Lo studio “Globally important islands where eradicating invasive mammals will benefit highly threatened vertebrates” pubblicato su PLOS ONE da un foltissimo gruppo di 54 esperti mondiali d 40  associazioni ambientaliste, istituti scientifici e università – tra i quali anche gli italiani Piero Genovesi, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e Paolo Sposimo di Nemo – . dimostra che «L’eradicazione di specie invasive su isole è una azione di conservazione che può dare un forte contributo per ridurre la crisi della biodiversità che sta colpendo il pianeta».

All’Ispra spiegano che «Le isole rappresentano una necessità di conservazione e un’opportunità uniche. Le isole ammontano solo a una minima parte della superficie terrestre emersa e ospitano un tasso di estinzione e di minaccia per unità di superficie sproporzionatamente elevato.  Per questa ragione, investire limitati fondi per la conservazione nelle isole fornisce un utile elevato sul capitale investito. Ci sono 465,000 isole nel mondo, che tuttavia coprono solo 5.3% della superficie terrestre emersa globale. Le isole hanno rappresentato l’epicentro delle estinzioni: dal 1500, hanno ospitato il 75% delle estinzioni di specie di uccelli, mammiferi, anfibi e rettili. Le isole forniscono rifugio alle specie altamente minacciate, attualmente ospitano il 36% delle specie di uccelli, mammiferi, anfibi e rettili classificati come criticamente minacciati nella Lista Rossa dell’Iucn»

Il team di ricercatori coordinato da biologi della conservazione di Island Conservation, Coastal and Conservation Action Laboratory dell’Universita della California . Santa Cr, BirdLife International, e dalla Species Survival Commission (SSC) del Gruppo di dell’Invasive species specialist group dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn), ricordano che «Ci sono circa 456.000 isole al mondo che ammontano solo il 5.6% della superficie della Terra, eppure queste ospitano ecosistema unici e una grandissima quantità di esseri viventi, con tantissime specie endemiche che non si trovano in nessuna altra parte sul pianeta. Ma le isole hanno anche il più alto tasso di estinzione: il 75% di estinzioni di rettili, uccelli e mammiferi avviene sulle isole. La principale causa di queste estinzioni sono specie invasive, che sono arrivate sulle isole e hanno causato la scomparsa delle specie presenti in quell’habitat spesso unico al mondo. Lavorare per conservare gli habitat insulari è una necessità  per la conservazione della natura e un’opportunità unica. Diversi studi hanno già evidenziato che eradicare mammiferi alieni invasivi come ratti, gatti, capre e maiali dalle isole è un’azione di conservazione particolarmente efficace».

Genovesi, che è anche presidente dell’Invasive species specialist group dell’Iucn, sottolinea che «Attraverso la Convenzione sulla Biodiversità delle Nazioni Unite e gli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, la comunità globale ha concordato di fermare la perdita di biodiversità e di evitare le estinzioni entro il 2020. L’eradicazione di specie aliene invasive dalle isole prioritarie attraverso questa ricerca fornirebbe un contributo significativo verso il raggiungimento di questo obbiettivo importante. È anche essenziale informare meglio e di più tutti i settori della società, e Ispra – in collaborazione con Federparchi, diversi parchi nazionali, Legambiente, Regione Lazio, Università di Cagliari, Nemo e Tic – coordina il progetto Life Asap  proprio sulla comunicazione in materia di specie invasive».

Molte specie insulari sono minacciate come diretta conseguenza di specie aliene invasive, i mammiferi invasivi, in particolare. I gatti e i ratti, sono le specie invasive che causano maggiori danni sulle isole. Le specie invasive divorano le uova, i giovani e anche gli esemplari adulti di piante e animali nativi, diffondono seme invasivi, e distruggono la vegetazione.

Le isole rappresentano una speranza per la conservazione della biodiversità, perché possono permettere di evitare moltissime estinzioni proteggendo la diversità della vita del nostro pianeta. E’ dimostrato che l’eradicazione di mammiferi invasivi dalle isole rappresenta un efficace strumento di conservazione  Sono state tentate oltre 1.200 eradicazioni di mammiferi invasivi sulle isole, con un successo medio del 85%. Le isole più grandi e remote e tecnicamente ardue/difficili vengono liberate con successo dalle specie invasive ogni anno. Molti di questi investimenti hanno notevoli storie di risanamento svolto con successo, compreso il recupero di specie minacciate a livello globale.

Il problema è da quali isole cominciare.  Il nuovo studio ha identificato «107 isole sulle quali è prioritario attivare progetti di eradicazione entro il 2010 e 62 isole con progetti da iniziare entro il 2030» e dimostra che «tali interventi porterebbero importanti benefici per il 9,4% delle specie insulari minacciate a scala mondiale». Lo studio ha analizzato i dati relativi a 1.279 isole con 2.823 popolazioni di 1.184 specie di uccelli, mammiferi e anfibi  elencati come minacciati o criticamente minacciati di estinzione nella Lista Rossa delle specie in pericolo dell’Iucn, la più ampia fonte di informazioni sullo stato di conservazione delle specie di animali, funghi e piante a livello mondiale. I 54 esperti di tutto il mondo hanno quindi evidenziato in quali casi fosse possibile rimuovere prima del 2020 le specie invasive presenti nelle isole studiate.

Lo studio mette in evidenza le opportunità di recupero ambientale in varie aree critiche del mondo, tra le quali: l’Isola di Floreana dell’Arcipelago delle Galapagos, Ecuador, dove «L’eradicazione dei gatti selvatici e dei ratti invasivi eliminerebbe la minaccia di predazione non nativa del Petrello delle Galapagos, specie di uccello marino minacciata criticamente che depone le uova in tane, ed è dipendente da quest’isola per poter nidificare e riprodursi in sicurezza. L’eradicazione dei predatori invasivi permetterebbe inoltre la reintroduzione di 13 specie estinte localmente». Invece  Goug Islnd, nel Territorio di oltremare britannico di Tristan da Cunha, «Fornisce l’habitat vitale per la nidificazione di un specie, come l’Albatro di Tristan e il Fringuello di Gough, specie criticamente minacciate di estinzione, e il Petrello di Schlegel, specie minacciata, attualmente a rischio per la predazione del topo domestico invasivo. L’eradicazione di questa popolazione murina rappresenta un’azione critica per proteggere queste specie minacciate a livello globale e questo sito Patrimonio dell’Unesco. Nell’Isola Alejandro Selkirk, nel remoto arcipelago cileno di Juan Fernandez, «L’eradicazione di capre e gatti selvatici e dei roditori invasivi eliminerebbe delle minacce chiave/importanti per la perdita di habitat e la predazione del Rayadito di Masafuera, un piccolo uccello canterino, criticamente minacciato, endemico di questa isola remota e che vive solo li. L’azione di recupero di quest’isola porterebbe benefici anche a numerose altre specie vegetali e animali a rischio da specie invasive».

Nicola Baccetti di Ispra aggiunge «Anche in Italia questo tipo di intervento ha portato a risultati straordinari. L’eradicazione di ratti realizzata a Montecristo e in altre isole del nostro Paese ha permesso di proteggere specie molto minacciate come la Berta minore».

Giampiero Sammuri, presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e Presidente di Federparchi evidenzia che «Le aree protette sono particolarmente colpite dalle specie aliene invasive. In particolare nelle piccole isole italiane gli interventi di eradicazione realizzati hanno prodotto un risultato immediato ed importante per il miglioramento della conservazione di specie animali e vegetali, molte delle quali endemiche. È essenziale promuovere più interventi per tutelare le aree naturali protette del nostro Paese da questa minaccia».

Il principale autore dello studio, Nick Holmes, direttore scientifico di Island Conservation, conclude:  «L’eradicazione di mammiferi invasivi dalle isole rappresenta un potente mezzo per eliminare una minaccia chiave per le specie insulari, impedire le estinzioni e conservare la biodiversità Questo studio rappresenta una preziosa valutazione globale dei luoghi dove esistono queste opportunità future di conservazione e fornisce supporto al processo decisionale su dove si deve intervenire per evitare le estinzioni».

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  • Island Conservation - Preventing Extinctions | 2019