Funzionano gli interventi di miglioramento dei micro-habitat per salvare dall’estinzione la Zerynthia Cassandra, la farfalla di San Piero

Università di Firenze e Legambiente chiedono al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di estendere il Santuario delle farfalle Ornella Casnati alle are con maggiore presenza delle piante nutrici

[20 Dicembre 2018]

L’esperienza ormai decennale del Santuario delle Farfalle Ornella Casnati all’Isola d’Elba ha prodotto una maggiore conoscenza dell’areale – che resta ridotto ma si è scoperto essere più ampio di quel che si credeva – della Zerynthia Cassandra (ribattezzata la Farfalla di San Piero) e ne sono scaturiti una serie di lavori scientifici, l’ultimo dei quali è la tesi “Interventi ambientali mirati ad aumentare la disponibilità di pianta ospite per Zerynthia cassandra nell’area dell’Isola d’Elba” di Riccardo Negroni che ha visto come relatore Leonardo Dapporto, uno degli ideatori del Santuario delle farfalle dell’Elba, e come correlatore Alessandro Cini.  Un lavoro che dovrebbe fare da apripista alla prossima pubblicazione di due studi scientifici sul tema . che si andranno ad aggiungere a quelli già pubblicati – e che nasce da una collaborazione di un team di ricercatori della Scuola di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Corso di Studio in Scienze Biologiche, dell’Università di Firenze con Legambiente, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e i ragazzi del Liceo scientifico di Portoferraio impegnati in un progetto Opin sul Santuario delle Farfalle Ornella Casnati.

Negroni sottolinea che «Il ripristino e il miglioramento degli habitat sono fra le più quotate tecniche ecologiche usate nella mitigazione degli effetti negativi su particolari popolazioni e specie danneggiate da interventi antropici e dalla frammentazione degli ecosistemi. Prima di mettere in atto tali azioni è necessaria una conoscenza completa della biologia della specie in esame, con particolare riferimento alle risorse da cui dipende e alle caratteristiche degli habitat in cui vive».

L’oggetto dello studio è stata la popolazione elbana della farfalla endemica italiana Zerynthia cassandra che «Presenta un aplotipo mitocondriale unico, differenziato da quello peninsulare. Tale unicità genetica conferisce alla popolazione elbana un alto valore conservazionistico sia per il ruolo importante nella variabilità e biodiversità della specie che per la diversità generale delle farfalle elbane. Purtroppo la popolazione elbana è a rischio di estinzione poiché vive in una piccola area di circa 4km2 soggetta a frequenti incendi e in parte fuori dal perimetro del Parco Nazionale».

E’ in quest’area, che sembra limitata al Comune di Campo nell’Elba e in particolare al territorio compreso tra San Piero e Vallebuia e Piane del Canale che crescono le due specie di piante ospite e nutrici della Zerynthia cassandra: l’Aristolochia rotunda e l’Aristolochia lutea. «I microhabitat delle piante – spiega Negroni  – spaziano da macchia mediterranea, campi abbandonati e prati fino a radure in boschi di pino. Negli anni 2017 e 2018 sono stati condotti studi sul campo che hanno permesso di definire l’estensione esatta della popolazione elbana di Z. cassandra e identificare le caratteristiche delle piante ospiti e dei vari patch (stato vegetativo, irraggiamento, distanza tra piante) che favoriscono la deposizione delle uova e la crescita delle larve. I dati raccolti nel primo anno mostrano come il numero di uova deposte in ogni singolo patch dipenda da una combinazione di fattori ecologici quali irraggiamento del patch, stato vegetativo delle piante e vicinanza tra le medesime».

Questi risultati hanno reso possibile pianificare e attuare piccoli interventi ecologici di riqualificazione dei micro-habitat che puntavano a migliorare i siti di Aristolochia già esistenti per renderli ottimali allo sviluppo di una più grande popolazione di Zerynthia. UN intervento realizzato nel febbraio 2018 dal team dell’Università di Firenze, Legambiente e ragazze del Liceo Scientifico «con tagli ad hoc su vegetazione di rovi, cisti o altri arbusti che coprivano i patch di Aristolochia. Questa azione ha permesso di incrementare l’irraggiamento di questi patch allo scopo di renderli più disponibili alla deposizione delle uova. Nella primavera 2018, a seguito degli interventi, sono stati misurati nuovamente i dati di deposizione e le caratteristiche di patch e piante.

Questi dati sono stati poi confrontati con quelli raccolti nella primavera 2017, prima degli interventi. I risultati hanno avvalorato l’importanza di tali azioni per il miglioramento dell’habitat – si legge nella tesi – in quanto patch in cui il valore di irraggiamento è stato aumentato hanno mostrato una tendenza promettente ad un aumento di numero medio di uova deposte per pianta».

Negroni spiega che «Essendo questo primo anno di intervento uno studio pilota, gli interventi sono stati applicati su scala ridotta, onde evitare di arrecare possibili danni a una popolazione così fragile e di così ridotte dimensioni come quella di Zerynthia cassandra elbana. D’altro canto, i dati ottenuti sono altamente incoraggianti e indicano con precisione dove e come risulti opportuno l’intervento per migliorare i micro-habitat per la deposizione di Zerynthia cassandra ed esorta così a un rinnovo dell’intera operazione su scala maggiore».

Il mantenimento nel tempo delle azioni di miglioramento ambientale è facilmente Attuabile e Legambiente ha già proposto al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano una revisione del protocollo d’intesa sul Santguario delle Farfalle Ornella Casnati per dare un maggior ruolo ai ricercatori dell’università di Firenze e per avviare un innovativo restylin di un’area che ormai ha assunto una grande importanza scientifica didattica, escursionistica e per la citizen science a livello nazionale e internazionale.

Negroni ricorda che «La Zerynthia cassandra all’Isola d’Elba riveste l’importante ruolo di specie bandiera – una specie bandiera è una specie scelta per simboleggiare un problema ambientale, ad esempio un ecosistema con necessità di essere preservato.(Walpole and Leader-Williams, 2002) –  e ombrello (Specie ombrello è una specie la cui protezione e conservazione comporta a cascata la tutela di altre specie dello stesso habitat (ROBERGE and Angelstam, 2004) – Per questo risulta necessario perseguire nel progetto di miglioramento degli habitat di questa specie o, quantomeno, continuare nell’azione di raccolta dati nell’ottica di operare interventi sempre più mirati e massimizzare i benefici per il ripopolamento della specie».

Per questo Negroni, il team di ricercatori e Legambiente auspicano «Un progetto di estensione del Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati” del monte Perone anche tramite l’acquisto da parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano della porzione di area di studio a maggior presenza di A. rotunda. Una forte attenzione alla conservazione specifica di questa farfalla nell’area di studio potrà così estendere i suoi benefici a tutta la ricca fauna di lepidotteri che insiste sulla suddetta area».