Galapagos: nelle profondità marine un mondo nascosto che Darwin non ha mai visto

Nella Reserva Marina de Galápagos scoperte 30 nuove specie di invertebrati delle acque profonde

[20 Agosto 2020]

Per la prima volta, gli scienziati della Charles Darwin Foundation, in collaborazione con la Dirección del Parque Nacional Galápagos, Ocean Exploration Trust e un team internazionale di esperti delle profondità marine hanno scoperto delle fragili comunità di coralli e spugne, che ospitano almeno 30 specie di invertebrati di profondità finora sconosciute alla scienza. Le nuove scoperte sono il risultato di una delle spedizioni scientifiche più complete: 10 giorni dedicati esclusivamente alla caratterizzazione degli ecosistemi di profondità delle Galapagos, fino a 3.400 metri, utilizzando i più moderni Remote Operated Vehicles (ROV) Argus ed Hercules a bordo della nave da ricerca E/V Nautilus, una nave da ricerca di 64 metri specializzata nella conduzione di esplorazioni scientifiche in acque profonde.

Grazie alla loro origine vulcanica, le montagne sottomarine sono strutture importanti del fondale marino profondo delle Galapagos, ma, fino a poco tempo fa, questi vulcani estinti e le comunità biologiche che ospitano erano in gran parte inesplorati.

I risultati della spedizione sono stati pubblicati su Scientific Reports nello studio “Characterization of deep-sea benthic invertebrate megafauna of the Galapagos Islands” e tra le nuove specie scoperte ci sono un crostaceo, dieci coralli bambù, 4 octocoralli, una ofiura e 11 spugne. I ricercatori spiegano che «Queste scoperte comprendono il primo corallo molle solitario gigante conosciuto per il Pacífico Tropicale Orientael, un nuovo genere di spugne di vetro che possono crescere in colonie  di più di un metro di larghezza  e colorate gorgonie che ospitano una grande varietà di specie loro associate». Los resultados de la Il principale autore dello studio, Pelayo Salinas de León, della Charles Darwin Foundation e conservation scientist del progetto National Geographic Pristine, sottolinea che «Queste sono scoperte molto affascinanti e il risultato del duro lavoro fatto da un team multidisciplinare di ricercatori. Le profondità marine continuano a essere l’ultima frontiera della scienza e questo studio permette c di conoscere a fondo le comunità meno conosciute delle Isole Galapagos.  Queste montagne sottomarine incontaminate si trovano dentro de la Reserva Marina de Galápagos e sono protette da pratiche umane distruttive umane come la pesca a strascico o l’attività mineraria in acque profonde, attività che hanno effetti catastrofici su queste comunità fragili. Ora, è nostra responsabilità assicurarci che restino intatte per le generazioni future».

L’analisi dei video girati dai ROV ha rivelato la presenza di una serie di comunità sottomarine che vivono tra i 290 e i 3.373 metri di profondità  e che comprendono la presenza di molteplici habitat fragili, come i boschi di spugne di vetro, le colonie di coralli e le colonie di coralli di acqua fredda, che sono considerati Vulnerable Marine Ecosystems (VMEs) dall’Assemblea generale dell’Onu.

Un altro autore dello studio, Leigh Marsh  dell’università di Southampton, spiega ancora: «I Seamounts sono montagne sottomarine dai versanti ripidi, formate da roccia vulcanica, che generano correnti complesse rispetto al fondale marino piatto circostante». E’ la combinazione di questa topografia insieme alla scorta di cibo che cade dalla superficie dell’oceano che crea condizioni favorevoli per la prosperità di una vasta gamma di comunità delle acque profonde».

Un altro co-autore dello studio, Les Watling dell’università delle Hawaii –  Manoa aggiunge che «Queste immersioni hanno rivelato alcuni degli ottocorali di acque profonde più insoliti che abbiamo mai visto. Queste nuove specie contribuiranno a stabilire l’unicità della fauna di acque profonde nel Pacifico tropicale orientale».

Nicole Raineault, chief scientist dell’Ocean Exploration Trust, conclude. «Le numerose scoperte fatte in questa spedizione dimostrano l’importanza dell’esplorazione delle profondità marine per sviluppare una comprensione dei nostri oceani e il potere della telepresenza per costruire un team diversificato di esperti. Dal momento che non sappiamo mai cosa troveremo, utilizziamo scienziati terrestri che osservano da casa il ROV che si immerge e comunicano direttamente con il team di bordo in tempo reale, per aiutare a determinare ciò che è veramente nuovo e degno di ulteriori indagini o campionamento. Gli scienziati che studiano il video, i dati e gli esemplari risultanti fanno un numero sorprendente di scoperte, ricordandoci quanto poco sappiamo delle profondità marine».