Oltre 300 persone hanno già aderito all’appello per salvarle

Giornata europea dei Parchi, in Lunigiana c’è poco da festeggiare: le praterie stanno scomparendo

Legambiente: «Non è accettabile infatti che a vent'anni dall'istituzione del Parco si possa verificare la perdita degli habitat (e specie fuanistiche e floristiche) più importanti per la biodiversità»

[24 Maggio 2021]

Oggi cade la Giornata europea dei Parchi, ma sulle praterie della Lunigiana – comprese nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – si respira tutt’altro che aria di festa.

I prati di Logarghena (Filattiera) e i prati di Camporaghena (Comano), splendide praterie con grandi fioriture di narcisi selvatici (giunchiglie) e orchidee spontanee, una volta molto estese, si stanno imboscando velocemente e perciò estinguendosi: il loro declino è strettamente legato all’abbandono della pratica del pascolo e dello sfalcio, come spiegano da Legambiente, che ha lanciato una petizione per difenderle (che ha già raccolto oltre 300 firme) e che oggi si rivolge direttamente alle autorità.

«Non è accettabile  che a vent’anni dall’istituzione del Parco – dichiara Matteo Tollini, responsabile Parchi e biodiversità di Legambiente Toscana – si possa verificare la perdita degli habitat (e specie fuanistiche e floristiche) più importanti della Lunigiana per la biodiversità. Il Parco e gli Enti locali sono tenuti ad attuare con urgenza tutte le azioni per fermare la perdita delle praterie di Logarghena e Camporaghena». Anche perché questi ambienti sono importanti, non solo per la bellezza paesaggistica e le fioriture, ma per l’elevata biodiversità che conservano con habitat, flora e fauna protetti perché minacciati. «Non è solo un dovere di legge – prosegue Tollini – ma un imperativo globale di grande attualità; infatti la conservazione della biodiversità è ritenuta strategica per combattere i cambiamenti climatici anche dal Next Generation EU, oltre che fondamentale per la sicurezza sanitaria».

Per far fronte all’emergenza, da Legambiente chiedono di porre in essere una serie di azioni, peraltro già ben conosciute e contenute anche nelle Misure di conservazione della Zsc M. Orsaro/Logarghena adottate dalla Regione Toscana e dal Parco: attività di sfalcio, decespugliamento, concimazione organica e pascolo delle praterie; ripristino creazione e mantenimento di abbeveratoi e/o pozze di abbeverata; ripristino e manutenzione di aree umide; programma di controllo del cinghiale.

«Gli Enti possono realizzare queste azioni direttamente, anche con finanziamenti pubblici dedicati, oppure finanziare allevatori e proprietari – argomentano da Legambiente – È in ballo la sopravvivenza di ambienti che regalano scenari con stupende fioriture di narcisi e orchidee, ma soprattutto di fiori e animali minacciati o a rischio di estinzione che l’Unione europea ha individuato importanti o prioritari per la tutela della biodiversità nel continente. Ci aspettiamo che il Parco e gli Enti locali mettano al primo posto dell’agenda e finanzino con urgenza questi interventi, per non perdere del tutto le praterie di Logarghena e Camporaghena. I finanziamenti sono a disposizione (bilanci, Life, Psr, ecc), basta avere la volontà di usarli al più presto».