Riceviamo e pubblichiamo

Gli animalisti italiani contro la proposta avanzata da Fratelli d’Italia per insegnare la caccia a scuola

«Non solo disapproviamo la vostra proposta ma la consideriamo semplicemente ridicola»

[20 Febbraio 2020]

Fino a quando gli esseri umani spargeranno il sangue degli animali non ci sarà pace. Quale giustizia può esserci laddove un uomo continua a brandire un coltello o un’arma per distruggere coloro che sono più deboli di lui? Eppure secondo l’insensata e folle proposta di Barbara Mazzali, consigliera alla Regione Lombardia per Fratelli d’Italia, in difesa della proposta dell’assessora all’istruzione e al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, sparare agli animali sarebbe un’arte da  insegnare a scuola.

“L’arte venatoria – dichiara Barbara Mazzali – insegnata a scuola porterebbe ad un’interdisciplinarietà delle materie, ad un collegamento tra scienze, botanica, agricoltura, chimica, geografia, cucina e perché no anche storia. Abbiamo molto da raccontare”.

Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani, replica: “Cara Consigliera Mazzali, forse lei non sa che a scuola si educano i giovani al rispetto della vita! Non solo disapproviamo la vostra proposta ma la consideriamo semplicemente ridicola nonché spia del desiderio, proprio del vostro orientamento politico, di  inculcare idee finalizzate a formare persone non dotate di libero arbitrio e spirito critico. Spiegate piuttosto ai giovani come la caccia porti con sé una scia di sangue innocente, come mieta vittime tra gli animali ed esseri umani. Spiegate loro la violenza!”.

“Non c’è limite al peggio! – aggiunge il Vice Presidente Manca – Se si istituisse domani un referendum per l’abolizione della caccia, la maggioranza dei favorevoli sarebbe schiacciante (oltre l’80% degli italiani è contrario). La crescente sensibilità e consapevolezza del ‘male’ compiuto dalla nostra specie ai danni degli animali, trova per così dire il suo più scellerato contraltare nella nostra classe politica che si permette addirittura di definire “arte” l’atto di ammazzare qualcuno. Di più, di proporre il dileggio della vita altrui sui banchi di scuola, inquinando così la “purezza” dei giovanissimi con un messaggio di inaudita violenza spudoratamente spacciato per materia di insegnamento al pari di “scienze, botanica, agricoltura, chimica, geografia, cucina e storia”.

Anche quest’anno la Regione Veneto è stata in prima fila nel sostegno all’Hit Show,  la fiera dedicata alla caccia a cui Animalisti Italiani si è opposta con una manifestazione in sinergia con altre associazioni. Evidentemente l’ormai abituale partecipazione a suddetta fiera del capo della Lega Matteo Salvini, punto di riferimento politico della lobby delle armi, sembra aver innescato, una gara a chi le spara più grosse tra gli alleati-concorrenti di Fratelli d’Italia. A dare fuoco alle polveri proprio questa perla di saggezza secondo cui studiare e conoscere la caccia servirà alle future generazioni per superare i pregiudizi. Noi auspichiamo fortemente la fine di questo “scambio di colpi a vuoto”. Bisogna pensare prima di “sparare parole prive di senso”.

La caccia devasta e inquina l’ambiente. La caccia altera equilibri delicatissimi che la natura ha creato in miliardi di anni. La caccia non è né uno sport né un’arte, né tantomeno un’attività didattica.

di Animalisti italiani