Gli ecosistemi più biodiversi della Terra stanno affrontando la tempesta perfetta

Necessarie azioni urgenti e nuove strategie di conservazione per migliorare la resilienza di foreste e barriere coralline

[28 Gennaio 2020]

Il nuovo studio “Climatic and local stressor interactions threaten tropical forests and coral reefs”, pubblicato su Philosophical Transactions of the Royal Society da 11 scienziati di 8 università e istituti di ricerca di Brasile, Regno Unito e Nuova Zelanda, dimostra che «una combinazione di cambiamenti climatici, condizioni meteorologiche estreme e pressioni esercitate dall’attività umana locale sta causando un collasso della biodiversità globale e degli ecosistemi nei tropici».

Lo studio, edito nell’ambito del numero speciale “Climate change and ecosystems: threats, opportunities and solutions” di Philosophical Transactions, ha mappato oltre 100 località nelle quali le foreste tropicali e le barriere coralline sono state colpite da fenomeni climatici estremi come uragani, alluvioni, ondate di caldo, siccità e incendi e presenta una panoramica di come questi ecosistemi molto diversi «siano minacciati da una combinazione di continui cambiamenti climatici, condizioni meteorologiche sempre più estreme e danni alle attività umane locali». Il team di ricercatori sostiene che «Solo un’azione internazionale per ridurre le emissioni di CO2 può invertire questa tendenza».

Il principale autore dello studio, il brasiliano Filipe M. França di Embrapa Amazônia Oriental e dell’Università di Lancaster, ha ricordato che «Le foreste tropicali e le barriere coralline sono molto importanti per la biodiversità globale, quindi è estremamente preoccupante che siano sempre più colpite dai disturbi climatici e dalle attività umane. Molte minacce locali alle foreste tropicali e alle barriere coralline, come la deforestazione, la pesca eccessiva e l’inquinamento, riducono la diversità e il funzionamento di questi ecosistemi. Questo a sua volta può renderli meno in grado di resistere o recuperare da condizioni meteorologiche estreme. La nostra ricerca evidenzia l’entità del danno che stanno subendo gli ecosistemi e la fauna selvatica nei tropici da queste minacce interagenti».

Un’altra utrice dello studio, la britannica Cassandra Benkwitt, del Lancaster Environment Centre dell’università di Lancaster, ha sottolineato che «I cambiamenti climatici stanno causando tempeste e ondate di caldo marine più intense e frequenti. Per le barriere coralline, eventi così estremi riducono la copertura dei coralli vivi e provocano cambiamenti duraturi sia per le comunità di coralli che per i pesci, aggravando le minacce locali da scarsa qualità dell’acqua e di pesca eccessiva. Sebbene la traiettoria a lungo termine per le barriere coralline dipenderà da come gli eventi estremi interagiscono con questi fattori di stress locali, anche le barriere coralline relativamente incontaminate sono vulnerabili sia ai cambiamenti climatici che alle condizioni meteorologiche estreme».

Anche le specie di foreste tropicali sono minacciate dalla crescente frequenza di uragani estremi e Guadalupe Peralta,  della School of Biological Sciences dell’università neozelandese di Canterbury – Christchurch, evidenzia che «Nelle foreste tropicali sono state registrate una serie di conseguenze ecologiche post-uragano: la distruzione delle piante da parte di queste condizioni meteorologiche estreme colpisce gli animali, gli uccelli e gli insetti che si basano su di esse per trovare cibo e rifugio». In alcune regioni, come le Isole dei Caraibi, eventi meteorologici estremi hanno decimato la fauna selvatica, riducendone i numeri di oltre la metà. Secondo un altro autore dello studio, Alexander Lees della School of Science and the Environment della Manchester Metropolitan University. «Mentre la frammentazione delle foreste riduce le popolazioni a livelli critici, stiamo iniziando a vedere un’altra ondata di estinzioni globali di uccelli tropicali».

Inoltre, una combinazione di temperature più elevate e di stagioni secche più lunghe e più severe ha portato anche alla diffusione di mega-incendi senza precedenti nelle foreste tropicali e França fa l’esempio di Santarém, nello Stato brasiliano del Pará, che alla fine del 2015 è stato uno degli epicentri degli impatti di El Niño: «La regione ha subito una grave siccità e ampi incendi boschivi, ed ero molto triste di vedere le gravi conseguenze per la fauna selvatica della foresta».

La siccità ha anche influenzato la capacità delle foreste di riprendersi dagli incendi. E lo studio analizza qul che è successo alla base della catena del vivente: gli scarabei stercorari svolgono un ruolo vitale nel recupero delle foreste diffondendo semi, ma lo studio fornisce nuove prove del fatto che, nelle foreste più colpite dalle condizioni di aridità durante El Niño 2015-2016, questa attività di diffusione dei semi è crollata.

E un altro scienziato del team, Nicholas Graham dell’università di Lancaster University, fa notare che «Anche le barriere coralline sono state gravemente danneggiate dallo stesso El Niño. L’evento di sbiancamento dei coralli del 2015-16 è stato il peggiore mai registrato, con molte località che, a livello globale, hanno perso vaste distese di preziosi coralli. Cosa preoccupante, questi eventi di sbiancamento globale stanno diventando più frequenti a causa dell’aumento della temperatura degli oceani da riscaldamento globale».

L’ultima parte dello studio sottolinea che sono necessarie azioni urgenti e nuove strategie di conservazione per migliorare la resilienza agli impatti delle molteplici minacce alle foreste tropicali e alle barriere coralline». E Joice Ferreira di Embrapa Amazônia Oriental e dell’Instituto de Geociências dell’Universidade Federal do Pará è convinta che «Per realizzare strategie di mitigazione del clima di successo, abbiamo bisogno di approcci di “azione-ricerca” che coinvolgano la popolazione e le istituzioni locali e rispettino i bisogni locali e le diverse condizioni socio-ecologiche nei tropici».

Gli scienziati avvertono che «La gestione locale degli ecosistemi tropicali potrebbe non essere sufficiente se non affrontiamo i problemi del cambiamento climatico globale» e concludono sottolineando «l’urgente necessità che tutte le nazioni agiscano insieme se vogliamo davvero conservare le foreste tropicali e le barriere coralline per le generazioni future».