Gorgona: firmato il protocollo d’intesa tra Comune, Casa Circondariale e Lav

Riprendono le attività di rieducazione dei detenuti in chiave etica

[17 Giugno 2020]

Il Comune di Livorno ha annunciati che «Dopo anni di petizioni, manifestazioni, un appello firmato da personaggi quali Stefano Rodotà, Erri De Luca, Licia Colò, Susanna Tamaro ed ex detenuti, si riapre la pagina della convivenza solidale fra umani e animali sull’isola-carcere di Gorgona.  Grazie alla volontà del Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, che aveva visitato il carcere negli scorsi mesi, al Garante dei detenuti Giovanni De Peppo, con il Direttore del Carcere Carlo Mazzerbo, si firma oggi un Protocollo d’Intesa fra Casa Circondariale, Comune di Livorno e Lav, con gli auspici del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e dell’Università Bicocca di Milano, che prevede: 588 animali fra vitelli, maiali, conigli, capre, pecore, galline, cavalli fatti salvi dalla produzione e dalla macellazione, che era stata ripresa quattro anni fa;
il mattatoio all’interno del carcere sarà smantellato e diventerà uno spazio per attività senza violenza; a causa dell’affollamento bisognerà cercare casa per circa 450 animali che dovranno andare via man mano dall’isola e la Lav assicurerà i contatti con tutte quelle realtà interessate a ospitarli, con il vincolo della non macellazione e della non riproduzione; Lav si prenderà carico di un primo numero di animali nel Centro di recupero di Semproniano e grazie al 5×1000 di soci e sostenitori assicurerà anche l’acquisto del cibo per quelli che rimarranno sull’isola; gli animali che resteranno sull’isola saranno curati dai detenuti con un programma di relazione della Cattedra di Diritto Penitenziario dell’Università Bicocca di Milano, anche nel turismo ecocompatibile sull’isola che è parte del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Santuario dei Cetacei».

Gianluca Felicetti, presidente Lav, ha sottolineatyo che «Finalmente si riesce a concretizzare un sogno che era stato improvvidamente interrotto nel 2015, un’esperienza relazionale di convivenza solidale, un vero e proprio laboratorio di buone pratiche di relazione nonviolente umano-animale che rappresenteranno anche un’occasione di riscatto e formazione lavorativa per i detenuti, in una delle più belle isole del mar Tirreno, gli animali a Gorgona non saranno più considerati macchine ma amici, mediatori e cooperatori della rieducazione, esseri viventi che da oggi hanno nuovamente un futuro».

IL Sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha evidenziato che «La cooperazione tra Amministrazione e Casa Circordariale di Gorgona è un traguardo importante nell’ottica della valorizzazione ambientale e nella relazione tra detenuti e animali. La realizzazione concreta è la firma di questo protocollo, che da il via ad un nuovo percorso di riabilitazione dei detenuti in chiave etica. Ringrazio il direttore del Casa Circondariale di Gorgona Carlo Mazzerbo, il Garante delle Persone Private delle Libertà Personali del Comune di Livorno Giovani De Peppo ed il Presidente della Lav Gianluca Felicetti».

Giovanni De Peppo, garante delle persone private delle libertà personali, ha aggiunto: «Attraverso questa collaborazione con l’Amministrazione Comunale, Gorgona diventa un laboratorio di buone prassi, non solo per l’Istituito penitenziario, ma anche per la stessa città di Livorno».

Il Comune di Livorno è convinto che «La firma del Protocollo di Intesa inaugura una nuova promettente stagione per Gorgona, isola dei diritti e modello di convivenza tra uomini e animali.  Il prossimo appuntamento sarà il trasferimento dei primi animali che saranno presi in affidamento da LAV, presso il Centro di recupero per animali salvati di Semproniano (GR): un’Arca ideale, a testimoniare la speranza, e la possibilità concreta, di una seconda opportunità di vita, per ogni essere vivente».

Secondo la Lav si tratta di «Un altro passo verso la rinascita del “modello Gorgona”, isola dei diritti, umani e animali: è quanto è stato fatto con la firma di un accordo tra Ministero della Giustizia, Dap e Parco dell’Arcipelago Toscano affinché il carcere dell’isola torni ad essere vero e proprio laboratorio di buone pratiche per la rieducazione delle persone detenute» e Felicetti aggiunge: «Un’altra positiva notizia, alla vigilia della prima operazione dei trasferimento di parte degli animali che si trovano sull’isola, in cui saremo impegnati la prossima settimana, e con cui il Protocollo d’Intesa da noi firmato in gennaio con Comune di Livorno, Casa Circondariale e Parco dell’Arcipelago, entra finalmente nel vivo».

Il sottosegretario alla giustizia Vittorio Ferraresi, alla cui volontà si deve anche la ripresa dell’iniziativa che a gennaio ha consentito di porre fine alla macellazione degli animali sull’Isola, ha ricordato che «L’avvenuta chiusura del mattatoio e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali significano una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola, al contempo, consentono ai detenuti di svolgere, con gli animali che resteranno, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio. Con il valore aggiunto di dare l’opportunità ai detenuti di imparare un mestiere che tornerà loro utile una volta terminata la pena».

La Lav conclude. «Con il protocollo d’intesa firmato a gennaio abbiamo messo la prima pietra, ma perché il progetto viva è necessario ridurre il numero di animali che attualmente vivono a Gorgona, risultato dell’attività di riproduzione incentivata ai fini dello sfruttamento zootecnico. Noi di Lav ne adotteremo direttamente alcuni, finanzieremo le attività di salvataggio e trasferimento, con un contributo di 45.000 euro nell’arco di due anni, e aiuteremo il Carcere a trovare una nuova casa a tutti gli altri. Ma non è tutto: con interventi educativi, campagne di “adozione a distanza” e visite guidate sull’isola, faremo conoscere e valorizzeremo gli aspetti etici, ambientali ed educativi di un’esperienza unica nel suo genere. Per questo, la prossima settimana ( 25 giugno) saremo sull’isola – dopo la pausa forzata imposta dall’emergenza sanitaria – per dare il via alla rinascita del “modello Gorgona”, isola dei diritti, umani e animali, con una simbolica “Arca della Libertà”: il trasferimento sulla terraferma dei primi 85 animali sottratti alla morte per macellazione».