I gatti usano erba gatta e Matabi per difendersi dalle zanzare

Un motivo più pratico rispetto a quello di “drogarsi”. Perché questa reazione è limitata ai felini?

[26 Gennaio 2021]

E’ noto che l’erba gatta (Nepeta cataria L.) e la Matatabi (Actinidia polygama) conosciuta anche come vite d’argento (una pianta della famiglia del Kiwi) piacciono molto ai gatti e anche il loro proprietari utilizzano le foglie secche di queste piante e giocattoli imbottiti con le foglie per far divertire i loro animali domestici. Ma come funziona? Qual è il significato biologico del comportamento reattivo?  Secondo lo studio “The characteristic response of domestic cats to plant iridoids allows them to gain chemical defense against mosquitoes”, pubblicato su Science Advances  da un team di ricercatori delle università di Iwate, Nagoya e Kyoto e dai loro colleghi dell’università di Liverpool, questo comportamento ha ragioni più pratiche che quello di rendere i gatti euforici.
Uno degli autori dello studio, Masao Miyazaki dell’università di Iwate, ricorda che «La prima apparizione della vite d’argento (“Matatabi” in giapponese) come attrattiva per gatti nella letteratura in Giappone risale a più di 300 anni fa. Un folklore Ukiyo-e disegnato nel 1859 mostra un gruppo di topi che cercano di tentare alcuni gatti con il profumo di vite d’argento. Tuttavia, i benefici della risposta dei gatti restavano sconosciuti».
Il team di ricerca ha identificato per primo il principio attivo della vite d’argento che induce la risposta. Hanno isolato sostanze dall’estratto di foglie di vite d’argento e hanno somministrato ciascuna di esse ai gatti per esaminare la risposta. L’esperimento ha rivelato che il nepetalattolo induce in modo più forte il comportamento  di risposta più caratteristico.

Il principale autore dello studio, Reiko Uenoyama del Department of biological chemistry and food sciences della facoltà di agricoltura dell’università di Iwate, spiega: «Abbiamo applicato il nepetalattolo a filtri di carta da laboratorio e testato con 18 gatti di laboratorio e 17  selvatici. Hanno mostrato la risposta tipica alla vite d’argento. Abbiamo anche testato la sostanza con felini  più grandi, non domestici (giaguaro, leopardo dell’Amur e lince euroasiatica). Hanno mostrato una reazione simile. Abbiamo concluso che il nepetalattolo è responsabile della tipica reazione felina alla vite d’argento».
La seconda importante scoperta dei ricercatori è il meccanismo biologico della risposta dei felini alla vite d’argento: hanno ipotizzato che il sistema μ-oppioide, che è associato agli effetti euforici nell’uomo, si attivi con la pianta. Miyazaki aggiunge: «Abbiamo testato i livelli di β-endorfina prima e dopo la risposta indotta da nepetalattolo nel sangue di gatto. Abbiamo scoperto che la vite d’argento attiva il sistema nervoso responsabile della reazione euforigenica».
Questo significa che i gatti utilizzano la vite d’argento per drogarsi? O, in alternativa, la vite d’argento ha un’altra funzione per i gatti? Il team di ricerca riteneva che la pianta avesse un’altra funzione biologicamente importante poiché la reazione era già stata dimostrata nei felini quando si sono evoluti da altre specie circa 10 milioni di anni fa.
Uenoyama spiega ancora: «Sulla base di alcuni rapporti secondo cui il nepetalattone, l’attrattore felino dell’erba gatta, ha un’attività repellente per le zanzare, abbiamo pensato che la risposta permetta ai gatti di trasferire il nepetalattolo o nepetalattone della pianta sulla loro pelliccia per proteggersi dalle zanzare. Questo ha portato a una forte ipotesi quando abbiamo scoperto l’attività repellente per zanzare del nepetalattolo».
Per capire se i gatti trasferiscono intenzionalmente il nepetalattolo, il team di ricerca ha posizionato filtri di carta con nepetalattolo su diverse parti della gabbia dei gatti (pavimento, pareti e soffitto) e dicono che «Sebbene i gatti si sfregassero la faccia e la testa sulla carta indipendentemente dalla posizione della carta nepetalattolo, non mostravano il tipico rotolamento quando la carta veniva posizionata su una parete o sul soffitto. Quando i gatti si sfregavano contro la carta nepetalattolo, la sostanza veniva trasferita sui loro volti e sulla testa, indicando che la funzione più importante del comportamento di sfregamento è l’applicazione della sostanza chimica a queste parti del pelo felino».
Miyazaki evidenzia che «Successivamente, abbiamo testato la proprietà repellente per le zanzare del nepetalattolo sui gatti. Abbiamo contato il numero di zanzare che atterrano sulle teste dei gatti con e senza l’applicazione di nepetalattolo. Le zanzare sono atterrate meno sulle teste dei gatti con il nepetalattolo. Per vedere se le zanzare reagiscono allo stesso modo in un ambiente naturale, abbiamo confrontato la reazione delle zanzare tra gatti che hanno risposto alle foglie di vite argentata e gatti che non rispondono. Le zanzare hanno evitato i gatti reattivi. Da questi risultati, abbiamo scoperto che la reazione dei gatti alla vite argentata è una difesa chimica contro le zanzare e forse contro i virus e insetti parassiti. Questa è stata la scoperta più significativa del nostro studio».
Miyazaki ei suoi colleghi vedono molte possibilità per utilizzare i risultati nella ricerca e nell’applicazione pratica: «Perché questa reazione è limitata ai gatti? Perché gli animali non felini non reagiscono alla pianta? Per trovare risposte, vogliamo identificare il gene responsabile della reazione. I risultati di questo studio possono essere utilizzati in varie applicazioni, tra cui sviluppo di nuovi prodotti repellenti per le zanzare».