I grandi carnivori alla riconquista dell’Europa

Sapienza e Cnr: nuove opportunità per riconciliare la conservazione e la gestione di queste specie con lo sviluppo socioeconomico nelle aree rurali

[19 Gennaio 2021]

Grazie al cambiamento nell’uso del suolo e alla diversa densità di popolazione, ma non alla graduale espansione delle aree protett,  dopo essere stati spinti sull’orlo dell’estinzione nel secolo scorso, negli ultimi decenni linci, lupi e orsi stanno ricolonizzando l’Europa. Già ora, in alcune aree, avvistare una lince, sentire l’ululato di un lupo, vedere un orso non è più tanto difficile e insolito e queste specie stanno gtornando a popolare il loro areale storico in Europa.

La conferma arriva dal recente studio “Large carnivore expansion in Europe is associated with human population density and land cover changes”, pubblicato su Diversity and Distributions da un team di scienziati di 11 Paesi coordinato da ricercatori del Dipartimento di biologia e biotecnologie della Sapienza Università di Roma e del Cnr.

Al Cnr spiegano che «Questi fattori sembravano aver influenzato il ritorno dei grandi carnivori in Europa negli ultimi 24 anni, ma fino a oggi l’effettivo ruolo svolto era stato poco chiaro». I risultati dello studio indicano che «Tra il 1992 e il 2015 la combinazione di questi elementi abbia contribuito all’aumento della presenza di queste tre specie nell’Europa orientale, nei Balcani, nella penisola iberica nord-occidentale e nella Scandinavia settentrionale, mentre tendenze contrastanti sono emerse per l’Europa occidentale e meridionale».

La principale autrice dello studio, Marta Cimatti della Sapienza e della Radboud University olandese, sottolinea che «E’ molto probabile che la coesistenza dei grandi carnivori con gli esseri umani in Europa non sia legata solo alla disponibilità di un habitat idoneo, ma anche a fattori come la tolleranza da parte dell’uomo e le politiche per diminuire la caccia di queste specie. Questo permette di avere nuove opportunità per riconciliare la conservazione e la gestione di queste specie con lo sviluppo socioeconomico nelle aree rurali»

L’autore senior dello studio, Luca Santini, ricercatore della Sapienza, del Cnr e della Radboud University, evidenzia che «Sfruttare i cambiamenti socioeconomici e paesaggistici per creare nuove opportunità di recupero per le specie sarà una sfida per l’Europa, cui si dovranno affiancare una corretta educazione ambientale, norme legislative e una gestione mirata a mitigare i conflitti fra uomo e fauna selvatica nelle aree recentemente ricolonizzate dai questi grandi carnivori».

Uno degli autori dello studio, Luigi Boitani della Sapienza e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, conclude: «L’associazione tra il diverso uso del suolo, l’abbandono delle aree rurali, l’aumento delle aree protette e l’espansione dei grandi carnivori in Europa sarà importante anche nei prossimi decenni e suggerisce che la ricolonizzazione di vaste aree europee continuerà e che dunque saranno necessari maggiori sforzi per far coesistere l’uomo e questi grandi carnivori».