I velocissimi richiami di allarme dei mangiamiele: basta una nota per fuggire e mettersi al riparo

I richiami di allarme possono trasmettere informazioni a chi li ascolta molto più rapidamente di quel che credessimo

[26 Febbraio 2020]

Nella lotta tra predatori e prede, una frazione di secondo può significare la vita o la morte, quindi, i richiami di allarme che segnalano un pericolo immediato devono inviare rapidissimamente le informazioni utili, ma gli animali spesso segnalano un grave pericolo usando note ripetute e questo è paradossale perché più note richiedono più tempo per arrivare al destinatario. E’ un mistero che ha cercato di risolvere lo studio Speedy revelations: how alarm calls can convey rapid, reliable information about urgent danger”, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B da Jessica McLachlan del Department of zoology dell’università di Cambridge e dell’Australian National University (Anu) e da Robert Magrath della Research school of biology dell’ANU scoprendo che i mangiamiele della Nuova Olanda (Phylidonyris novaehollandiae)  risolvono questo problema con eleganza mettendo le informazioni sull’urgenza del pericolo nella prima nota dei loro richiami di allarme in modo che chi li s ascolta possa reagire in un batter d’occhio. Ma proseguono anche con altre note per completare il messaggio e segnalare per quanto tempo rimanere nascosti.

All’ANU spiegano che «Gli selvatici usano due meccanismi complementari – la struttura acustica e il numero di note di allarme – per comunicare informazioni dettagliate sul pericolo immediato, consentendo agli ascoltatori di valutare il grado di pericolo e determinare se fuggire per restare al coperto e per quanto tempo rimanere nascosti. Sorprendentemente, gli uccelli possono rispondere ai richiami di allarme in un batter d’occhio.

McLachlan e Magrath hanno scoperto che i mangiamiele producono più note in risposta a predatori più pericolosi, ma che regolano anche la frequenza (intonazione) della prima nota nel richiamo in base al grado di pericolo. I test di riproduzione del suono hanno dimostrato che i mangiamiele che ascoltano l’allarme lanciato da un loro simile prestano attenzione a entrambi questi aspetti dei richiami e che sono più propensi a fuggire quando veniva emessa già solo la prima nota con un allarme più urgente, ma rimanevano nascosti più a lungo e avevano maggiori probabilità di rispondere, dopo aver ascoltato una richiamo di allarme composto più note. I ricercatori australiani dicono che «Il sistema di segnalazione delle chiamate di allarme dei mangiamiele risolve così il paradosso facilitando risposte rapide attraverso i cambiamenti nella struttura acustica delle note, migliorando al contempo il rilevamento e l’affidabilità del segnale attraverso un aumento del numero di note di fronte a un pericolo maggiore».

Le risposte rapide al pericolo possono essere fondamentali per la sopravvivenza, eppure sappiamo ben poco sulla velocità con cui le specie elaborano le informazioni sociali provenienti dai segnali anti-predatore. Per registrare i tempi precisi delle risposte dei mangiamiele alle riproduzioni dei richiami di allarme McLachlan e Magrath hanno utilizzato un sistema video mobile, permettendo così di colmare questa lacuna nella letteratura scientifica sui tempi di reazione e ora dicono che «Queste registrazioni hanno dimostrato che i mangiamiele rispondono molto rapidamente ai richiami di allarme. Hanno reagito in 100 millisecondi e hanno preso il volo in circa un quarto di secondo. Ma i mangiamiele non hanno reagito rapidamente a nessun altro suono riprodotto nelle vicinanze, dato che hanno impiegato in media circa 500 millisecondi per rispondere ai richiami di controllo eseguiti con la stessa ampiezza, suggerendo che la loro risposta rapida è sintonizzata sui segnali di pericolo. Questi risultati forniscono così una visione della sorprendente velocità della paura negli uccelli selvatici».

McLachlan e Magrath concludono: «Questo studio fornisce la prima chiara evidenza di un meccanismo attraverso il quale i richiami di allarme possono trasmettere molto rapidamente informazioni a chi li ascolta e i suoi risultati forniscono un importante contributo alla comprensione della velocità di risposta degli animali, delle difese anti-predatore socialmente mediate e dell’efficacia della trasmissione di informazioni sociali, risolvendo al contempo il problema della comunicazione veloce ma a prova di errore nella progettazione del segnale di pericolo».