Il boa non soffoca le prede. Ecco come uccide davvero

Lo stritolamento interrompe l’afflusso di sangue a cervello, fegato e cuore

[23 Luglio 2015]

Uno studio di un  team di ricercatori statunitensi  pubblicato sul Journal of Experimental Biology domolisce il mito che i boa soffocano le loro vittime. In realtà, i boa costrictor  uccidono le loro prede provocando un «arresto circolatorio».

I ricercatori lo hanno scoperto misurando diversi parametri, tra i quali  la pressione arteriosa e l’attività cardiaca,  di ratti anestetizzati catturati dai serpenti. La letale pressione esercitata dai boa sulle loro vittime impedisce al sangue di scorrere e quindi di fornire ossigeno agli organi vitali.

Già nel 2012 lo stesso team del Dickinson college aveva pubblicato su Biology Letters lo studio “It shows that constriction is stronger, faster and more effective than expected” che rivelava che i serpenti sono in grado di percepire il battito cardiaco della loro vittima e che smettono di stringere solo quando il cuore sui ferma

Secondo gli scienziati l’arresto circolatorio è un modo molto più efficiente, rapido e preciso per finire la preda» rispetto al soffocamento. Il leader del team di ricerca, Scott Boback, del Dickinson College della Pennsylvania, spiega che «Limitando l’afflusso di sangue al cervello potrebbe anche far fuori un roditore in pochi secondi».

I ricercatori ritengono che la raccolta di altri dati durante la costrizione di prede da parte dei boa «potrebbe rivelare dettagli utili su come le lesioni da schiacciamento causano  danni ai tessuti complessi negli esseri umani». Ma il Boback e il suo team sono soprattutto interessati a come e perché questi serpenti hanno evoluto questo metodo di uccisione unico.

Boback sottolinea che un costrittore «deve tenere un animale potenzialmente pericoloso proprio accantoa sé stesso. E questo animale sta combattendo  per la sua vita, così, possibilmente, morderà e strapperà via pezzi al serpente». Il suo team si è reso subito conto che, per misurare questa battaglia per la vita e per la di morte, doveva registrare il punto esatto in cui la preda moriva. Quindi i ricercatori hanno messo dei topi anestetizzati in un terrario di laboratorio con un  boa constrictor ed hanno registrate lo schiacciamento dalle arterie e  del cuore dei ratti. Hanno anche preso campioni di sangue prima e dopo,scoprendo così i cambiamenti della chimica del sangue delle vittime dei boa.

E’ così che sono arrivati alla conclusione che lo stritolamento “spegne” il flusso di sangue e ossigeno verso gli organi dei ratti e che «questa mancanza di ossigeno, o ischemia, distrugge rapidamente il tessuto affamato di ossigeno di cervello, cuore e fegato».

Boback  precisa: «Se il serpente è arrotolato attorno al petto, potrebbe anche limitante la respirazione, ma l’assenza dell’afflusso di sangue causerà la morte più rapidamente del  soffocamento. Così potrebbe essere considerato un metodo molto più preciso ed efficiente di uccidere».

Il nuovo studio è il primo a testare direttamente l’arresto circolatorio in una preda stritolata da un serpente.

Brad Moon, un professore dell’università della Louisiana – Lafayette che studia da 20 anni i serpenti, ha detto a BBC News che  lo studio dimostra che i  costrittori potrebbero «spremere la preda abbastanza forte da interferire con la pressione sanguigna, l’emogasanalisi, la chimica del sangue e anche le funzioni del cuore. Non è la prima prova di arresto circolatorio da costrizione, ma è la prima prova diretta che ha misurato la pressione del sangue e l’attività cardiaca. Ciò dimostra che la costrizione è più forte, più veloce e più efficace del previsto».