Il canneto costiero di Nisporto è un valore ambientale e paesaggistico

Legambiente: Occorre un progetto generale di gestione delle coste, mantenendone la naturalità e ricostruendo equilibri scomparsi

[7 Agosto 2020]

Ieri Legambiente Arcipelago Toscano ha ricevuto alcune segnalazioni da turisti e cittadini provenienti da Nisporto, la magnifica spiaggia nel Comune di Rio, tra queste in una si leggeva: «Oggi hanno ripreso a tagliare le canne , dopo un primo intervento a luglio. Mi sembra un’operazione dannosa (le nuove canne sono già cresciute), inutile e assolutamente assurda nel pieno della stagione turistica (già penalizzata duramente a causa del coronavirus). Potete intervenire? Salviamo l’habitat naturale dell’Elba!».

Il canneto che orla la spiaggia di Nisporto è non solo una caratteristica ambientale e paesaggistica unica per una spiaggia frequentata e con un insediamento turistico, ma rappresenta anche una difesa per la costa e per la stessa integrità della spiaggia e, soprattutto in estate, un habitat di nidificazione e rifugio per numerose specie. Tagliare il canneto ad agosto è un’insensatezza ambientale e un danno per il territorio e paesaggistico.

Quel che succede a Nisporto purtroppo somiglia ad altri interventi, ancora più radicali, in giro per l’Elba, come ad esempio la cancellazione, a tappe successive, della piccola zona umida che si era creata alla Foce a Marina di Campo e dove si era insediata una colonia di rare gallinelle d’acqua.

La gestione e la cura del nostro patrimonio costiero e delle sue piccole, preziose e relitte aree umide viene purtroppo gestito in maniera frammentaria e in base al soddisfacimento di interessi minimi, occorrerebbe invece, a Nisporto come altrove, un progetto generale di gestione delle coste, mantenendone la naturalità e ricostruendo equilibri scomparsi.

E’ quel che chiede il turismo moderno: valorizzazione dei gioielli naturali e delle particolarità paesaggistiche che rendono uniche le nostre spiagge e la nostra isola.

Ma, quando va bene, ancora troppo spesso si scambia la gestione della costa e delle sue risorse per cattivo giardinaggio.