Il celacanto vive 100 anni e ha il periodo di gestazione più lungo conosciuto: 5 anni

Un “pesce fossile”, vulnerabile per la sua longevità e che diventa fertile a 55 anni

[18 Giugno 2021]

Il celacanto, un fossile vivente, può vivere non 25 ma 100 anni, con un periodo di gestazione di 5 anni e diventa fertile a circa 55 anni. A rivelarlo è lo studio “New scale analyses reveal centenarian African coelacanths”, pubblicato su Current Biology  da Kelig Mahé dell’Ifremer, Bruno Ernande  dell’Université de Montpellier e Marc Herbin del Museum national d’Histoire naturelle

Risultati che stravolgono le conoscenze su queste specie, già classificate come minacciate di estinzione dalla Lista Rossa dell’International union for conservation of nature (Iucn) e che ora scopriamo ancora più vulnerabile perché pochi individui possono raggiungere l’età riproduttiva.

Come spiegano all’Infremer, «E’ un pesce mitico, vestigia di tempi geologici lontani. Considerato un fossile vivente, la sua stirpe risale all’epoca dei dinosauri, può misurare fino a 2 metri di lunghezza, e la sua popolazione sarebbe potenzialmente di qualche migliaio di individui che vivono soprattutto nelle acque dello Stretto di Mozambico, in particolare alle Comore».

Lo studio rappresenta una piccola rivoluzione per la conservazione di queste  specie: il celacanto non vive 25 anni, come si pensava dagli anni ’80, ma bensì un secolo e ha un periodo di gestazione di 5 anni e inizia a riprodursi solo intorno ai 55 anni. «La specie è quindi più minacciata di quanto si pensasse in precedenza . avvertono i ricercatori –  perché pochi individui possono raggiungere l’età per riprodursi».

Mahé, principale autore dello studio e responsabile dell’unité Ifremer halieutique della Manche-Mer du Nord a Boulogne-sur-Mer, sottolinea che «Al di là del mito, possiamo notare che il celacanto prende il posto di campione del mondo di gestazione, superando di gran lunga il record dell’elefante (3 anni di gestazione)».

I risultati pubblicati sono stati ottenuti grazie al pôle de sclérochronologie del Laboratoire Ressources halieutiques dell’Ifremer, una struttura di ricerca unica in Francia che permette lo studio della crescita dei pesci grazie alle squame o agli otoliti, pezzi calcificati situati nell’orecchio interno. Ogni anno vengono quindi analizzati più di 30.000 campioni per stimare lo stato delle popolazioni pescate in Francia o per scopi di ricerca, ad esempio nell’archeologia.

La più importante collezione di celacanti, 27 esemplari, è conservata al Museum national d’Histoire naturelle di Parigi e per determinare l’eta dei singoli individui le analisi si sono concentrate sulle squame. I ricercatori francesi spiegano che «Come per gli anelli degli alberi, ogni anno passato lascia una striscia visibile al microscopio». Mahé precisa che «A differenza dell’unico studio precedente risalente al 1977, abbiamo utilizzato un cosiddetto microscopio polarizzato, che tramite un gioco di luci e specchi permette un’osservazione più dettagliata. E abbiamo scoperto da 5 a 6 piccole striature aggiuntive tra quelle già individuate in passato». Osservazioni confermate grazie alle immagini 3D prodotte dall’ l’université de Dijon.

Ma una delle maggiori sorprese per i ricercatori è stata quella di poter osservare nella collezione analizzata due individui provenienti direttamente dal ventre di femmine gravide, il che ha permesso di trarre nuove conclusioni sul tasso di riproduzione della specie. E in questo caso a parlare è stata la bilancia ha parlato: i piccoli di celacanto in gestazione avevano 5 anni.

Intervistato da BBC News, Ernande, ha detto che quello che emerge è «Un quadro molto importante per le misure di conservazione è essere in grado di valutare la demografia della specie. Con queste nuove informazioni saremo in grado di valutarlo meglio».

Mahé è soddisfatto ma ancora  incredulo per la scoperta: «Tutti gli indici sono coerenti. Come si sarebbe potuto sospettare, è davvero una specie a crescita lenta e tardiva, una delle specie più lente tra i pesci marini».

Per lungo tempo si è pensato che il celacanto si fosse estinto fino a quando non è “ricomparso” nel 1938 in una rete da pesca al largo del Sudafrica. Successivamente sono state scoperte due popolazioni di celacanti che vivono al largo della costa orientale dell’Africa e di Sulawesi, in Indonesia.

La popolazione africana è classificata come in pericolo critico, con forse solo poche centinaia di individui rimasti.

Dato che cambiamento climatico potrebbe rappresentare un’ulteriore minaccia per la sopravvivenza della specie, il team di  ricercatori continuerà a lavorare per cercare di dimostrare le relazioni tra la temperatura dell’acqua e la crescita del celacanto.

Mahé conclude: «Il celacanto sembra avere una delle life history più lente, se non la più lenta, tra i pesci marini e simile a quella degli squali di acque profonde e del pesce specchio atlantico. I nostri risultati suggeriscono quindi che potrebbe essere ancora più minacciato del previsto a causa della sua peculiare life history. Di conseguenza, queste nuove informazioni sulla biologia e sulla storia della vita dei celacanti sono essenziali per la conservazione e la gestione di questa specie».