Il Premio speciale Laura Conti all’elbana Valentina Anselmi

Premiata una tesi che riguarda la Toscana, il lavoro dell’artista Riccardo Mazzei e realizzata grazie alla collaborazione con Legambiente

[5 Maggio 2020]

La XX edizione del Premio per tesi di laurea ICU – Laura Conti 2019, che punta a stimolare le università ad affrontare temi utili al futuro della nostra società e fa conoscere ricerche che resterebbero ignote, è andato all’elbana Valentina Anselmi, nota per essere la Project Manager di Marciana Borgo d’Arte e che attualmente lavora al MAGMA di Follonica dopo essere stata al Ludwig Múzeum.

Tra le quasi 3.000 tesi che hanno partecipato al concorso intitolato alla memoria di  Laura Conti, la più grande divulgatrice ambientale italiana e fondatrice di Legambiente, il premio speciale  che è stato assegnato alla Anselmi da Fondazione ICU ed Ecoistituto del Veneto Alex Langer è quello nazionale dedicato all’arte ambientale. Come spiega Valentina, «Michele Boato mi aveva invitata a presentare personalmente questa ricerca all’Ecoistututo del Veneto qualche mese  fa, in occasione delle premiazioni nazionali, ma purtroppo, causa lavoro, non sono riuscita ad andare a Venezia».

La giuria composta da Boato, Anna Ciaperoni, Paolo Stevanato e Franco Rigosi, ha premiato la tesi  magistrale in storia dell’arte contemporanea “Sic vos non Vobis – Sentieri fra l’arte ambientale sostenibile nella Toscana contemporanea”, discussa ormai nel 2016 all’Università La Sapienza di Roma e, come spiega ancora la Anselmi, «La ricerca verte sull’arte eco-sostenibile contemporanea in Toscana, una parte è dedicata al lavoro di Riccardo Mazzei (l’artista marinese ̸  newyorkese autore di diverse performance con al centro l’ambiente, l’ultima delle quali alla chiesa di San Lorenzo nell’estate 2019), alle collaborazioni con Legambiente e all’Elba; in generale riguarda artisti viventi che si battono per la natura».

Le motivazioni del premio si ritrovano tutte nell’abstract della testi di laurea di Valentina Anselmi: «E’ una tesi sperimentale. Il titolo scelto per questa tesi riprende un celebre aneddoto latino utilizzato da Virgilio per rispondere al plagio di una sua opera Sic vos non vobis è una sorta di dichiarazione, un manifesto, che vuole ricordare quanto le acque scorrano naturalmente per loro stesse e a beneficio dei cittadini, ma che, di fatto, non sono proprietà di nessuno.  Questa locuzione oggi risuona come un avvertimento: le risorse naturali sono a disposizione dell’uomo, ma non gli appartengono. “Per voi ma non vostra”, questa è l’espressione che meglio descrive lo status delle opere d’arte, delle azioni e dei processi artistici che sono stati presi in considerazione in questa ricerca, le quali esulano dai classici contesti espositivi e si situano in una realtà di ancora difficile definizione, al di fuori del consueto mercato dell’arte contemporanea. Ciò che questa tesi tratta sono le opere d’arte, le iniziative, che hanno come comune interesse di base la volontà di un ritorno verso la natura, la naturalità, verso il rispetto dell’ambiente e verso una totale e innocua integrazione fra opera d’arte e ambiente naturale. Il contesto di riferimento principale è il paesaggio naturale della Toscana contemporanea con riferimenti a iniziative simili in altre parti d’Italia. Il fine della ricerca è quello di affrontare alcune tematiche, e problematiche, legate al tema, sempre più attuale, del legame fra arte e ecologia, analizzando alcuni esempi che sono nati nel contesto del territorio toscano nel corso degli ultimi decenni, e in continuo confronto con altre realtà sorte nel resto d’Italia e all’estero.  Il paesaggio toscano inizia oggi ad essere percepito e proposto come una complessità antropica, sociale e culturale, un paesaggio a più dimensioni da attraversare secondo percorsi tematici tradizionali e innovativi, che offre parchi, boschi, e sentieri d’arte contemporanea immersi nella natura. In questi luoghi, diversi fra loro, sono sorti, infatti, numerosi parchi ambientali, parchi-museo, giardini d’artista, hanno avuto luogo campagne di sensibilizzazione e performance che hanno avuto come tema principale un ideale di alleanza fra arte e ecologia. Le caratteristiche comuni alle opere che si andranno ad analizzare sono: integrazione fra creazione artistica e natura circostante nel rispetto dell’unicità del paesaggio in questione; la riscoperta del paesaggio, della storia e del genius loci del luogo scelto per la realizzazione delle opere; la riscoperta e lo studio del luogo, delle tradizioni di coloro che lo abitano e dei suoi legami con la storia; l’utilizzo di materiali il più possibile naturali, deperibili, transeunti, spesso reperiti in situ, in modo tale da creare opere che non danneggino l’ecosistema e che si integrino con il ciclo della natura, ritornando a far parte di essa alla fine della loro effimera esistenza».