Il Recovery plan post-Covid dell’Ue è fortemente legato a tutti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

Il Recovery Plan può accelerare ulteriormente la transizione verso un'Ue più sostenibile, equa, giusta e resiliente

[23 Dicembre 2020]

Secondo lo studio “A sustainable recovery for the EU”, appena pubblicato dal Joint Research Centre (JRC), il servizio scientifico e di conoscenza della Commissione europea,  «La ripresa sociale ed economica dopo la crisi del coronavirus genererà un’Ue più sostenibile, equa, giusta e resiliente, in linea con i principi degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Il Recovery Plan dell’Ue sarà uno strumento potente per stimolare questi sviluppi post-crisi».

Lo studio mostra un forte legame tra il Recovery Plan  e tutti i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Onu e rafforza ancora di più gli appelli rivolti al governo italiano dalle associazioni ambientaliste e dall’ASviS perché basi il suo piano nazionale di ripresa e resilienza sugli SDG e su <Una strategia che moltiplichi le risorse, non può essere una somma di progetti che possono anche passare il vaglio dell’Europa, ma senza impostare la crescita necessaria e assicurare la decarbonizzazione»

Per il nuovo studio su Recovery Plan e SDG, gli scienziati del JRC hanno utilizzato un approccio text mining basato su dataset di oltre 200 parole chiave che sono state definite, analizzate e convalidate in un processo in tre fasi e aggregate per i 169 target dei 17 SDG con una valutazione qualitativa realizzata da esperti.

Al JRC dicono che «La maggior parte delle parole chiave si riferisce all’SDG 3 “Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età” (667 volte, 32% del totale) e all’SDG 8 “Crescita economica sostenibile, occupazione e lavoro dignitoso per tutti” (297 volte, 14% del totale). L’obiettivo più rilevato (340 volte) è stato il 3.d “Rafforzare la capacità di tutti i paesi di preallarme, riduzione del rischio e gestione dei rischi sanitari nazionali e globali”».

L’analisi ha identificato nel Recovery Plan obiettivi relativi a tutti gli altri SDG ed evidenzia  che «Un numero elevato di obiettivi collegati al piano di ripresa dell’Ue erano: SDG 13 Azione per il clima, SDG 4 Istruzione di qualità, SDG 16 Pace, giustizia e istituzioni forti e SDG 9 Industria, innovazione e infrastrutture».

Lo studio ga dimostrato che «Il primo pilastro del piano della ripresa dell’Ue, “Supportare gli Stati membri nella ripresa”, ha una copertura più ampia in termini di obiettivi e target, poiché è collegato a 8 obiettivi, in particolare con l’SDG 7 Energia pulita e accessibile, SDG 8 Lavoro dignitoso e crescita economica, SDG 12 Consumo e produzione responsabili e SDG 13 Azione per il clima».

Il secondo pilastro del REcovery Plan, “Far ripartire l’economia”, si concentra principalmente sull’SDG 9, mentre il terzo pilastro, “Imparare le lezioni della crisi”, si concentra sull’SDG 3.

I ricercatori del JRC concludono: «Gli SDG sono una roadmap per lo sviluppo sostenibile e dovrebbero restare un quadro per la ripresa in tutti i Paesi. La mappatura degli SDG nel Recovery Plan proposto dall’Ue, effettuata con la nostra tecnica di text mining, fornisce uno strumento per tracciare l’attuazione degli SDG nel Piano, fornendo informazioni su come le iniziative specifiche incluse nel Piano affrontano gli obiettivi e i relativi target. Inoltre, potrebbero essere identificate potenziali lacune politiche nella copertura degli SDG per consentire ai responsabili politici di trovare risposte adeguate in grado di colmare tali lacune. Una ripresa sostenibile dovrebbe abbracciare il più possibile i principi dell’Agenda 2030 e dei suoi SDG, mettendo l’Ue sulla strada giusta per una crescita sostenibile a lungo termine. La nostra valutazione del Recovery Plan indica che la Commissione è all’avanguardia nel perseguire gli obiettivi e il piano può accelerare ulteriormente la transizione verso un’Ue più sostenibile, equa, giusta e resiliente».