Il sistema di carrucole elastiche dei ragni per “pescare” scarafaggi, lucertole e topi (VIDEO)

Uno studio dell’università di Trento mostra come i ragni della famiglia Theridiidae sollevano prede 50 volte più grandi di loro

[8 Febbraio 2021]

Lo studio “How spiders hunt heavy prey: the tangle web as a pulley and spider’s lifting mechanics observed and quantified in the laboratory”, pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface da Gabriele Greco e Nicola Pugno, del Dipartimento di ingegneria civile ambientale e meccanica dell’università di Trento e della School of Engineering and Material Science della Queen Mary University di Londra, rivela come fanno dei piccolissimi ragni a catturare prede molto più grandi e potenti di loro, come le lucertole o piccoli topi, lasciandole a penzolare per ore e ore appese alla loro ragnatela.

Lo studio descrive, anche con video, una raffinatissima tecnica di caccia dei ragni dalle ragnatele aggrovigliate Steatoda triangulosa e Steatoda paykulliana della famiglia Theridiidae, che si avvalgono di vere e proprie trappole a innesco realizzate con 5 diversi tipi di seta. Per capire come funziona, i ricercatori dell’università di Trento hanno creato delle scatole di plastica foderate all’interno di carta nera per far risaltare meglio la ragnatela e hanno introdotto le prede: scarafaggi maculati della Guyana (Blaptica dubia), molto più forti, pesanti e grandi dei ragni (4,5 cm.). Poi hanno osservato e filmato come i ragni utilizzavano la loro seta elastica per sollevare lentamente ma costantemente gli scarafaggi catturati, paralizzarli con il veleno e iniziare a mangiarseli.

Tutto è nato da uno studio condotto nel 2017 da Pugno che evidenziava come i ragni fossero in grado di sollevare anche oggetti inanimati, come delle conchiglie, ad esempio per costruirsi una tana.

Greco, un ingegnere che studia biomateriali, ha detto a Inverse che  lo studio «E’ un altro esempio di come i ragni utilizzano la loro seta come uno strumento esterno per superare i loro limiti muscolari«

Non a caso i ragni della famiglia Theridiidae, prendono il nome – ragni dalle ragnatele aggrovigliate – dai tentacolari fasci di seta che formano la loro ragnatela e che sono qualcosa di molto diverso dalle geometriche e simmetriche ragnatele di altre specie di ragni che “pescano” come reti da posta. Le ragnatele dei Theridiidae, con i loro lunghi tentacoli di seta stesi e incollati al suolo sono più simili a palangari. Se qualcosa di piccolo, come una formica, urta contro l’estremità appiccicosa di queste “lenze”, la seta si stacca da terra, afferra l’insetto e lo solleva in aria.

Il problema è che nelle “lenze – trappola” dei ragni urtano anche molti animali più grandi, come topi e lucertole, ma il ragno non lascia che se ne vadano nemmeno loro: il primo filo che si attacca alla lucertola o al piccolo roditore fa scattare una sorta di sistema di allarme, avvisando il piccolo ragno velenoso che è il momento di agire.

I due ricercatori italiani hanno visto come fanno i ragni intrappolare gli scarafaggi: quando la preda inciampa nel filo, il ragno inizia a produrre più seta e produe un filo iperteso che  collega dalla ragnatela allo scarafaggio impigliato e che si contrae come un elastico, tirando su lo scarafaggio. Il ragno ripete questo procedimento più e più volte, attaccando più fili-elastico allo scarafaggio finché non lo solleva da terra con questo singolare effetto carrucola, sfruttando l’energia della seta tesa per sollevare un peso per lui incredibile Gli scarafaggi lottano con tutte le lot ro forze per divincolarsi, ma senza riuscire a spezzare i g fiuli di seta elastici.

Come ha spiegato Greco a New Scientist, «Alla fine, tutti questi fili creano una tensione sufficiente per sollevare la preda, ed è allora che il ragno vince. Allora la preda non può scappare perché non può afferrare la superficie sottostante».

Una volta che lo scarafaggio o un’altra grossa preda  sono sospesi sul terreno, il ragno può iniettargli del veleno per paralizzarlo. Quindi può sollevarlo fino al centro della sua aggrovigliata tela-tana e iniziano a mangiarlo.

L’intero processo richiede 5 diversi tipi di seta di ragno: 4 per creare la tela e le trappole e uno per legare lo scarafaggio paralizzato. Un’incredibile e tecnologica strategia grazie alla quale i piccoli ragni superano i loro limiti fisici e riescono ad affrontare grandi prede e sfide.

Intervistato da Il Dolomiti, Greco ha sottolineato che «Grazie a questo sistema gli animali riescono a vincere e soccombere animali che altrimenti scapperebbero. E’ molto interessante perché è un’ulteriore evidenza del fatto che i ragni possono usare la ragnatela come strumento esterno». Un processo che è estremamente rapido nel caso di prede piccole  ma che richiede alcuni minuti nel caso di prede più grandi.

Anche altri ragni hanno un repertorio impressionante di tecniche e abilità: alcune specie  fanno lacci, altri botole e addirittura fionde, ma Greco fa notare su  Inverse che «La ricerca sui meccanismi esatti delle diverse abilità dei ragni è limitata. La ricerca futura potrebbe aiutare gli scienziati a capire meglio come si sono evolute le strategie e come ciò influisce sul ruolo dei ragni nei loro ecosistemi».

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