Il Tar blocca la preapertura della caccia nelle Marche

La soddisfazione di Wwf Italia, Lipu, Lav, Lac ed Enpa che avevano presentato il ricorso

[28 Agosto 2019]

Ieri, con Decreto cautelare monocratico. il TAR delle Marche ha sospeso la caccia a tutte le specie di uccelli che la regione Marche aveva illegittimamente deciso di far cacciare in “preapertura” ed alcune fino al 18 settembre, quando ci sarà l’udienza di merito.

Wwf Italia,  Lipu, Lav, Lac ed Enpa, che avevano presentato il ricorso al giudice amministrativo di Ancona, sono «estremamente soddisfatte per questo primo rilevantissimo risultato positivo, che va ben al di là dei confini regionali, e grazie al quale migliaia di animali selvatici sfuggiranno alla morte che era stata decretata dalla Regione  Marche,  violando sistematicamente le leggi italiane ed europee. Ancora una volta l’arroganza della Regione Marche, che in spregio alle più elementari norme del diritto e al buonsenso, ha varato un calendario venatorio calibro 12, è stata respinta e la scienza e la legge hanno avuto ragione».

Le associazioni ambientaliste e animaliste spiegano come si è arrivati al pronunciamento del TAR: «Non sono serviti, la scorsa stagione venatoria, una sonora sconfitta davanti al Consiglio di Stato, una davanti al TAR Marche e due leggi regionali impugnate dal Governo a convincere  la regione  Marche a rispettare le norme per la tutela  della fauna selvatica. Anche quest’anno, infatti, la Regione Marche ha varato un nuovo calendario venatorio con le stesse violazioni di legge dello scorso anno, in mancanza di un valido Piano Faunistico Venatorio Regionale, autorizzando la caccia a specie tutelate dall’Unione  Europea, senza un piano di gestione che contrasti il declino di queste specie. Il Calendario Venatorio delle Marche quest’anno consentirebbe ancora la caccia nelle Aree Rete Natura 2000 senza un valido Piano Faunistico Venatorio Regionale e avrebbe consentito la caccia prima della sua apertura generale il 15 settembre, se non ci fosse stato il TAR a bloccarla.  Una battaglia persa in malo modo, il cui esito auspichiamo verrà confermata davanti ai giudici amministrativi del TAR Marche che si pronunceranno in composizione collegiale il prossimo 18 settembre. Infine, segnaliamo la Regione Marche come una di quelle che non ha voluto seguire le motivate raccomandazioni del ministero dell’ambiente, che chiedeva di vietare la caccia alle specie Pavoncella e Moriglione, gravemente minacciate in tutta l’Unione Europea».

Wwf Italia,  Lipu, Lav, Lac ed Enpa concludono: «Anche quest’anno andremo fino in fondo,  con fiducia nella Magistratura Amministrativa, per impedire forzature e violazioni di Legge e per difendere ancora una volta  il patrimonio faunistico che, ricordiamo, è “patrimonio indisponibile dello Stato”. Ringraziamo il nostro bravissimo ed appassionato avvocato Tommaso Rossi del Foro di Ancona che ci ha regalato questa nuova  splendida vittoria, che dedichiamo a tutti i difensori della fauna selvatica delle Marche e di tutta  Italia».