La Commissione Ue avvia la consultazione sugli obiettivi per ripristinare la biodiversità in Europa

Nel 2021, uno strumento giuridicamente vincolante che fissi gli obiettivi Ue per ripristinare gli ecosistemi marini e terrestri

[11 Gennaio 2021]

Negli ultimi decenni, le attività umane hanno alterato in modo significativo tre quarti delle terre emerse e due terzi degli oceani, destabilizzando il clima e i sistemi naturali d<che supportano la vita. Il ripristino degli ecosistemi naturali rappresenta un triplice successo per la natura, il clima e le persone. Aiuterà a risolvere la crisi della biodiversità, ad affrontare il cambiamento climatico e a ridurre i rischi di future pandemie. Può anche stimolare la ripresa in un mondo post-pandemia, creando posti di lavoro e crescita sostenibile.

La Commissione europea sottolinea che «La biodiversità – la varietà della vita sulla Terra – è essenziale per il benessere umano, lo sviluppo socioeconomico e per mitigare e adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, la biodiversità nell’Ue è sottoposta a un’enorme pressione a causa dei cambiamenti dell’uso della terra e del mare causati dall’uomo, dallo sfruttamento eccessivo delle risorse biologiche, dall’inquinamento, dai rischi di catastrofi naturali e provocate dall’uomo, dai cambiamenti climatici e dalla diffusione di specie esotiche invasive. Il declino della biodiversità sta riducendo la capacità degli ecosistemi europei di continuare a soddisfare i bisogni umani e di mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici».

Per questo, oggi la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica online sull’elaborazione di obiettivi giuridicamente vincolanti dell’Ue per il ripristino della natura.  La Commissione Ue ricorda che «In quanto elemento chiave della strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030 e dell’Eupean Green Deal, il ripristino degli ecosistemi danneggiati in Europa contribuirà ad aumentare la biodiversità, a mitigare i cambiamenti climatici e ad adattarvisi, e a prevenire e ridurre gli effetti delle catastrofi naturali. L’iniziativa per l’elaborazione di obiettivi UE di ripristino della natura mira anche a migliorare la conoscenza e il monitoraggio degli ecosistemi e dei relativi servizi».

Infatti, molti ecosistemi possono essere ripristinati riducendo le pressioni in atto, come l’inquinamento o l’eccessivo sfruttamento delle risorse terrestri e marine, o con misure di ripristino attivo come la reintroduzione di specie autoctone. La Commissine Ue fa però notare che «Gli approcci di ripristino devono garantire risultati a lungo termine e tenere conto del fatto che i futuri ecosistemi ripristinati dovrebbero essere resilienti al clima».

Nel maggio 2020 la Commissione ha pubblicato una Strategia sulla biodiversità per il 2030, con l’obiettivo di mettere la biodiversità dell’UE sulla via del recupero entro il 2030 e che l’istituzione di aree protette sul 30% della superficie terrestre e marina dell’Unione europea. Uno dei suoi impegni principali è proporre, entro la fine del 2021, uno strumento giuridicamente vincolante che fissi gli obiettivi dell’Ue ripristinare gli ecosistemi danneggiati entro il 2030.

Il Commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato che «Negli ultimi decenni le attività umane hanno modificato in modo significativo tre quarti delle terre merse e due terzi degli oceani, destabilizzando il nostro clima e i nostri sistemi naturali di sostegno alla vita. Il ripristino degli ecosistemi naturali è un triplice vantaggio per la natura, il clima e le persone. Contribuirà a risolvere la crisi della biodiversità, ad affrontare i cambiamenti climatici e a ridurre il rischio di pandemie future. Può inoltre stimolare la ripresa dopo la pandemia, creando posti di lavoro e crescita sostenibile».

La Commissione sta inoltre preparando una valutazione d’impatto per sostenere lo sviluppo degli obiettivi Ue di ripristino della natura e valutarne i potenziali effetti su ambiente, società ed economia. La precedente tabella di marcia per l’elaborazione degli obiettivi ha delineato le opzioni strategiche per gli obiettivi di ripristino da esaminare nella valutazione d’impatto. Sulla base di questa valutazione entro la fine del 2021 e tenendo conto delle risposte ricevute nella consultazione pubblica, la Commissione presenterà una proposta relativa a obiettivi giuridicamente vincolanti dell’Ue per il ripristino della natura. Le osservazioni e gli approfondimenti dell’opinione pubblica e delle parti interessate contribuiranno alla valutazione dell’impatto delle nuove normative europee.

Il primo passo nel processo legislativo – tabella di marcia per lo sviluppo di obiettivi dell’UE per il ripristino della natura – ha delineato le opzioni politiche per gli obiettivi di ripristino da esplorare nella valutazione d’impatto, tra cui: Uno scenario di base che copre l’attuazione delle politiche e della legislazione dell’Ue esistenti in materia di biodiversità; Una serie di misure non vincolanti a sostegno delle attività di ripristino, come la fornitura di ulteriori meccanismi di orientamento, finanziamento e governance; Obiettivi giuridicamente vincolanti per il ripristino degli ecosistemi, basati sulla legislazione già in vigore e/o sugli ecosistemi, gli habitat e le specie che non sono coperti dalla legislazione esistente (come gli impollinatori o il suolo).

La Commissione sta inoltre consultando l’opinione pubblica, esperti, scienziati e decisori politici siu atre due iniziative politiche sulla biodiversità: la valutazione della strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 20220) e la revisione dell’applicazione del regolamento dell’UE sulle specie esotiche invasive.

La strategia per la biodiversità fino al 2020 ha stabilito il quadro politico dell’UE in materia di biodiversità per il periodo 2011-2020. Questa strategia è attualmente in fase di valutazione, esaminandone l’efficacia, l’efficienza, la coerenza con altre politiche, la pertinenza e il valore aggiunto dell’Ue. Il regolamento dell’Ue sulle specie esotiche invasive è stato adottato in attuazione dell’obiettivo 5 della strategia 2020 sulla biodiversità. La revisione della sua applicazione fornirà spunti per migliorarne l’implementazione, nonché per la valutazione dell’Obiettivo 5.

La Commissione evidenzia che «Le lezioni apprese dalla valutazione della strategia dell’Ue sulla biodiversità fino al 2020 (i cui obiettivi non sono stati rispettati, ndr)  saranno prese in considerazione nell’attuazione della strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030, al fine di migliorare la progettazione e la realizzazione delle azioni chiave, compresa la proposta di obiettivi vincolanti di ripristino dell’UE»

L’avvio della consultazione pubblica, che rimarrà aperta fino al 5 aprile, coincide con il vertice One Planet, organizzato congiuntamente dalla Francia, dalle Nazioni Unite e dalla Banca mondiale, che quest’anno si concentra sulla biodiversità.