La conoscenza ecologica tradizionale (e un italiano) per salvare le specie di Samoa dall’estinzione

Tek, un’iniziativa dell’ecologista e ornitologo Gianluca Serra

[24 Agosto 2016]

L’utilizzo della Traditional ecological knowledge (Tek – conoscenza ecologica tradizionale) e delle competenze delle popolazioni indigene locali potrebbe essere la chiave per salvare le specie di Samoa rare e minacciate di estinzione, come il Manumea (Didunculus strigirostris – piccione dentato).

Il giornale di Apia Talamua sottolinea che «Per la prima volta in Samoa e forse in tutto il Pacifico, la conoscenza ecologica tradizionale ha assunto un ruolo di primo piano nello svolgimento di indagini sulla biodiversità. Questo uso della Traditional ecological knowledge  per il rilevamento di alcune delle aree chiave della biodiversità di Samoa è stata un’iniziativa ecologista e ornitologo Gianluca Serra che ha condotto una serie di ricerche per più di otto mesi, nell’ambito delle iniziative dello Strengthening Multi-Sectoral Management of Critical Landscapes of Samoa Project»,Smsmcl. La tecnica Tek utilizza le conoscenze tradizionale dei cacciatori anziani ed esperti che hanno condotto ricerche nella foresta costiera di  Uafato-Tiavea, nell’Apia Catchments, nella foresta pluviale di Central Savaii  e nella Falealupo Peninsula a Savaii.

Talamua spiega che «L’approccio più comune per il lavoro di rilevamento della fauna a Samona si è basato su importanti scienziati e risultati conseguiti attraverso la scientific ecological knowledge o Sek».  Il metodo Tek valuta lo status degli animali rari e minacciati di Samoa attraverso interviste con cacciatori anziani esperti, che conoscono palmo a palmo le foreste, che conducono l’indagine reale e il lavoro sul campo.

Serra ha sottolineato che «La quantità e la qualità di Tek disponibile nei villaggi di Samoa è stupefacente. La gente conosce fin troppo bene l’ambiente in cui vive».

L’utilizzo delle conoscenze tradizionali in questo progetto ha portato l’indagine  Smsmcl  a confermare quel che in passato la Sek era stata solo in grado di ipotizzare sulla cattiva conservazione di alcune specie significative di Samoa come il Manumea, l’uccello nazionale di Samoa e un’icona zoologica per tutto il Pacifico tropicale, che è ‘stato una delle specie centrali del censimento, visto che è in pericolo critico di estinzione e che è endemico a Samoa.

Grazie a questa indagine, oltre l’80% dei 40 cacciatori intervistati con il metodo Tek ha confermato che, durante gli ultimi decenni, nelle foreste Samoa la popolazione di questo uccello è diminuita o è calata a numeri bassissimi. Talamua aggiunge che «L’indagine ha inoltre confermato che la ragione di questa prospettiva triste per il Manumea è che viene spesso ucciso per errore nella caccia dalla gente del posto» che lo scambia per il Lupe (Ducula pacifica – piccione imperiale del Pacifico)».

Ma c’è anche una buona notizia, grazie al Tek è stato confermato che il  Manumea è presente nelle aree forestali di Uafato, Malololelei, Aopo e Taga. Serra evidenzia che «Questa è la prima volta che il Manumea  viene rilevato Malololelei e nella foresta di Taga.”

Inoltre, un Manumea è stato effettivamente avvistato due settimane fa a Uafato,  grazie al 2016 Biodiversity Rapid Assessment Program, un’iniziativa del Smsmcl, che è un progetto del governo di Samoa e dell’United Nations development programme, finanziato dal Global environment facility (Gef) e gestito dal ministero delle risorse naturali e dell’ambiente di Apia.

Talamua spiega che «L’obiettivo primario del progetto è quello di rafforzare le capacità locali, incentivi e azioni per la gestione integrata del territorio al fine di ridurre il degrado del suolo e le emissioni di gas serra, oltre a promuovere la conservazione della natura, migliorando i mezzi di sussistenza locali sostenibili. In questo contesto, l’utilizzo di conoscenze tradizionali in questa indagine ha dato un importante contributo alla conservazione e alla gestione delle foreste montane e costiere di Upolu e Savaii fornendo dati essenziali sulla biodiversità che aiutano a determinare e dare priorità a specifiche aree per la gestione della conservazione e per le pratiche di gestione sostenibile del territorio». Tra lee priorità del Traditional ecological knowledge è anche previsto l’impegno delle comunità locali nella conservazione e di farle diventare orgogliose delle risorse ambientaliche utilizzano abitualmente.

Il project manager del Smsmcl, Seumaloisalafai Afele Faiilagi, conferma a Talamua  che «Un risultato importante di questo lavoro è l’individuazione di un pool di esperti indigeni locali affidabili dei villaggi sondati. Queste persone sono una risorsa unica e preziosa per il destino del patrimonio naturale in via di estinzione di Samoa: detengono il potenziale per diventare i guardiani della loro foresta ancestrale e campioni della conservazione delle nostra specie endemiche».

Talamua conclude: «I risultati e le raccomandazioni di questa indagine, che includono opzioni di gestione e politiche fondamentali, saranno presentate alle parti interessate e alle comunità locali per garantire la la protezione delle foreste montane e costiere di Upolu e Savaii, comprese le principali specie che si trovano in queste foreste».

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