Si tratta della prima segnalazione in epoca recente per l’area di Napoli

La foca monaca è tornata nelle acque italiane, l’ultimo avvistamento nel Golfo di Gaeta

Da Vincenzo Sibillo, trentacinquenne napoletano, la segnalazione alla nostra redazione e da qui al Gruppo Foca Monaca Onlus

[12 Luglio 2016]

Continuano gli avvistamenti di esemplari di foca monaca nelle acque che bagnano le nostre coste, con l’ultimo caso in arrivo dalla Campania. Vincenzo Sibillo, un trentacinquenne di Napoli, insieme al fratello era a pesca la mattina presto dello scorso sabato 9 luglio quando è avvenuto il presunto avvistamento; dopo aver contattato la nostra redazione – dalla quale è stata suggerita la necessità di un parere esperto –, Sibillo ha segnalato l’accaduto al Gruppo Foca Monaca Onlus, che da anni diffonde con competenza informazioni sulla presenza della foca monaca nel Mediterraneo. Oggi è arrivata la conferma: dal racconto, estremamente particolareggiato e raccolto direttamente da Emanuele Coppola l’esperto responsabile del Gruppo Foca Monaca – ci spiegano dalla Onlus – si può confermare senza ombra di dubbio l’osservazione di una foca, che quindi verosimilmente dovrebbe trattarsi della specie mediterranea (Moachus monachus) conosciuta col nome foca monaca, perché i maschi adulti di questa specie hanno una colorazione nera con una larga macchia ventrale bianca che ricorda vagamente l’abito monacale.

Questi i dettagli: Vincenzo Sibillo insieme al fratello era a pesca la mattina presto dello scorso sabato 9 luglio. Entrambi originari di Bacoli erano a bordo di una piccola imbarcazione insieme ad altri due loro amici e si trovavano a circa cinquecento metri dalla costa di fronte a Cuma, su fondale sabbioso di circa ventri metri di profondità. Quella è una zona dove i due fratelli si recano spessissimo a pesca e dove negli ultimi anni hanno osservato numerosi delfini, stenelle e tartarughe marine. Immersi in una calma pressoché totale, uno di loro si era perfino leggermente assopito, improvvisamente sentono uno strano sbuffo accompagnato da un verso sonoro del tutto inconsueto. Il fratello di Vincenzo dice ai compagni di aver visto distintamente il muso di una foca, con tanto di occhi e baffi. L’osservatore non è creduto, ma poco dopo un gruppo di piccoli pesci salta all’unisono fuori acqua e tre dei quattro ragazzi osservano a circa quattro metri di distanza il muso di quella che nessuno più dubita essere una foca. L’animale emerge in verticale rendendosi perfettamente visibile, mentre le pinne anteriori muovono l’acqua creando piccoli mulinelli. Dopo pochi istanti l’animale scompare immergendosi sulla verticale, senza mostrare minimamente il dorso. Il capo era apparso di colore scuro, della dimensione di un piccolo pallone da pallavolo. Anche il quarto ragazzo, che era inizialmente assopito, si interessa all’accaduto e riesce ad osservare l’animale da una distanza leggermente superiore, quando questi riappare in superficie per la terza ed ultima volta.

Sulla base di alcune specifiche indicazioni – osservano dal Gruppo Foca Monaca – si potrebbe ipotizzare che l’animale osservato fosse un individuo giovane, probabilmente di età inferiore ai due anni. In quella fase del loro sviluppo le giovani foche monache sono impegnate nella ricerca del cibo anche in pieno giorno e non di rado indirizzano i loro tentativi di pesca verso banchi di piccoli pesci, cosa che invece non capita facilmente di osservare negli individui adulti. Si tratta della prima segnalazione in epoca recente per l’area di Napoli e più precisamente per la parte meridionale del golfo di Gaeta. Questa osservazione conferma ancora una volta il trend positivo che è stato più volte segnalato dal Gruppo Foca Monaca e recentemente anche confermato da altri autorevoli istituti internazionali di ricerca.