La strage di elefanti in Botswana è colpa di una tossina batterica

Cianobatteri trovati nelle pozze d'acqua. Il cambiamento climatico rende più probabili le fioriture di alghe tossiche

[22 Settembre 2020]

Secondo gli scienziati, la morte improvvisa di centinaia di elefanti in Botswana, che ospita la più grande popolazione mondiale di questi pachidermi, è dovuta a una neurotossina presente nelle pozze d’acqua.

La scoperta pone fine a mesi di discussioni sul perché quest’anno almeno 330 elefanti sono stati trovati morti in una remota regione del delta dell’Okavango ed elimina molte ipotesi che andavano dall’antrace all’avvelenamento.

Mmadi Reuben, un responsabile del Department of Wildlife and National Parks del Botswana, ha spiegato che  «Abbiamo una serie di ipotesi su cui stiamo lavorando. Gli elefanti sono gli unici animali che bevono sotto la superficie dell’acqua e succhiano il limo, che è il luogo in cui risiedono queste tossine».

I 135.000 elefanti del Botswana sono diventati una questione politica perché il governo dice che ce ne sono troppi, ma rappresentano la principale attrazione dell’industria turistica che in Botswana  – prima del Covid-19 – valeva 2 miliardi di dollari all’anno, Il problema è costituito dalle scorribande degli elefanti nei campi coltivati e dal fatto che hanno causato la morte di diverse persone. L’emergenza della tossina, prodotta da un cianobatterio, potrebbe essere dovuta Al cambiamento climatico. I cianobatteri sono batteri tossici che possono essere presenti naturalmente nell’acqua stagnante e talvolta crescono in grandi fioriture di alghe blu-verdi. Gli scienziati avvertono che il cambiamento climatico potrebbe rendere più probabili queste fioriture tossiche, perché i cianobatteri preferiscono l’acqua calda.

I risultati sono il frutto di mesi di test eseguiti in laboratori specializzati in Sudafrica, Canada, Zimbabwe e Usa. Molte carcasse di elefanti  sono state trovate vicino a pozze d’acqua, ma fino ad ora si dubitava che la colpa fosse dei batteri perché le fioriture  compaiono sui bordi degli stagni e gli elefanti tendono a bere dal centro.

Cyril Taolo, vicedirettore del Department of Wildlife and National Parks ha spiegato a sua volta che «La grave siccità dello scorso anno è stata seguita da buone piogge in questa stagione.  Quando le pozze si sono asciugate alla fine di giugno, anche la malattia è finita. La cosa importante è che le indagini sul motivo per cui questo è accaduto continuino, in modo che in futuro possiamo impedire in tempo che ciò accada di nuovo».

Reuben ha concluso: «Abbiamo ancora molte domande alle quali rispondere, come perché solo gli elefanti e perché solo quella zona?  Abbiamo una serie di ipotesi che stiamo indagando».

Intanto, nel vicino Zimbabwe  è morto di recente un branco di 25 elefanti e i campioni prelevati dalle loro carcasse sono stati inviati nel Regno Unito per analizzarli.