Lavori sulle sponde del Fiume Elsa a Poggibonsi: critiche dal Gruppo d’Intervento Giuridico

«Perché, ancora una volta, vengono private della vegetazione riparia?»

[11 Febbraio 2021]

Dal Comune di Poggibonsi (SI) è pervenuta risposta (nota prot. n. 1215 del 12 gennaio 2021) all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti (26 dicembre 2020) riguardo l’avvenuto taglio della vegetazione e la realizzazione di opere di regimazione lungo le sponde del Fiume Elsa, nel mese di dicembre 2020.

Il Comune ha acquisito le relative informazioni dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno:

«il Consorzio, nello scorso mese di dicembre, ha eseguito, lungo l’asta del f. Elsa, nel Comune di Poggibonsi, i seguenti interventi:  rimozione di piante cadute in alveo in loc. Vada; abbattimento di tre pini, in prossimità di via G. Carducci, realizzazione di opere di difesa di sponda e stabilizzazione dell’alveo nel tratto a monte de Il Masso. Gli interventi forestali, ovvero i primi due del precedente elenco, non necessitano di autorizzazione, ai sensi del r.d. n. 523/1904, come disposto dalla Delibera n. n. 228 del 24/02/2020 della Regione Toscana, con la quale è stato approvato il Piano della Attività di Bonifica per l’anno 2020, essendo tali interventi inseriti nell’Allegato A-1 del Piano. Il terzo intervento, concordato in sede di sopralluogo congiunto con personale del Comune e del Genio Civile, è stato autorizzato, dal Genio Civile Valdarno Superiore, con Decreto n. 13875 del 08/09/2020. In merito a questo intervento si evidenzia che le sponde interessate dai lavori di consolidamento non presentavano vegetazione riparia, ma vegetazione erbacea ed arbustiva, essendo in uno stato di erosione notevolmente marcato. Per il primo ed il terzo intervento, inoltre, non si è ritenuto necessario acquisire l’autorizzazione paesaggistica, in quanto ricadenti nel punto A.25 dell’allegato A del d.p.r. n. 31 del 13/02/2017, e, pertanto, non soggetti ad autorizzazione paesaggistica (ex art. 2). Il secondo intervento interessava alberature radicate nel demanio, ma lontane dal corso d’acqua. La richiesta di abbattimento era pervenuta dagli uffici tecnici comunali proprio per la vicinanza con la viabilità. È stata, quindi, presentata richiesta di autorizzazione paesaggistica, rilasciata lo scorso 24 novembre (autorizzazione n. 2020/269)».

Le piante cadute nel corso d’acqua «a valle della traversa del Masso» sono state in seguito rimosse.

Lascia davvero perplessi l’affermazione secondo cui «le sponde interessate dai lavori di consolidamento non presentavano vegetazione riparia, ma vegetazione erbacea ed arbustiva», visto che arbusti, alberi, vegetazione erbacea costituiscono – nell’insieme – proprio quella vegetazione riparia di cui nel contempo s’afferma l’inesistenza.

L’importanza della vegetazione riparia per contenere l’irruenza delle acque e per la difesa idrogeologica è acclarata.

Eppure da troppo tempo le sponde dei fiumi e dei torrenti nel Senese – come il Fiume Elsa a Poggibonsi – sono oggetto di una pulizia fin troppo radicale.

In parecchi tratti non rimane in piedi nemmeno un albero, nemmeno una siepe, nemmeno un arbusto.

Lascia ancor più perplessi l’affermazione secondo cui per la realizzazione delle opere di taglio vegetazione e regimazione del corso d’acqua «non si è ritenuto necessario acquisire l’autorizzazione paesaggistica, in quanto ricadenti nel punto A.25 dell’allegato A del d.p.r. n. 31 del 13/02/2017, e, pertanto, non soggetti ad autorizzazione paesaggistica (ex art. 2)».

In realtà, tali interventi – comportanti spesso il taglio completo e a raso della vegetazione riparia nonché la realizzazione di manufatti quali argini – appaiono integrare quelle «alterazioni permanenti della visione d’insieme della morfologia del corso d’acqua» che non consentono l’applicazione del regime di esclusione dall’autorizzazione paesaggistica (art. 2 e Allegato A, punto A.25, del D.P.R. n. 31/2017).

Sarebbe il caso che si esprimesse la competente Soprintendenza senese per archeologia, belle arti e paesaggio, finora silente.

In merito a casi analoghi, in precedenza la Regione Toscana – Direzione Difesa del suolo e Protezione civile – Genio civile di Firenze aveva ritenuto che «i tagli di vegetazione arbustiva e arborea nei corsi d’acqua, eseguiti nell’ambito dell’esecuzione di opere idrauliche, come nel caso della realizzazione della Cassa di espansione di S.Giulia, o nell’ambito dell’attività manutentiva prevista nei Piani delle Attività di Bonifica Annuali redatti dai Consorzi di Bonifica e approvati dalla Regione ai sensi della L.R. 79/2012 e della D.G.R. 293/2015, sono riconducibili ad attività di manutenzione ordinaria del reticolo idrografico, la cui finalità è prioritariamente quella di garantire la regolarità del deflusso delle piene e la salvaguardia delle opere idrauliche esistenti, riducendo così le condizioni di rischio idraulico nei territori più esposti e vulnerabili ai danni per allagamenti, continuando altresì a preservare la funzione ecologica e ambientale della vegetazione ripariale dei corsi d’acqua».

Conseguentemente, ha ritenuto che tali attività «siano riconducibili alla gestione ordinaria e quindi sottratte alla disciplina del D.lgs. 42/2004», cioè non debbano essere autorizzate sotto il profilo della tutela paesaggistica.

In realtà, le cose non sembra che siano proprio così, perché la vegetazione – anche ad alto fusto – viene completamente eliminata, alterando permanentemente l’area tutelata.

Infatti, le sponde dei corsi d’acqua per una profondità di 150 metri dall’acqua sono in ogni caso tutelate con vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1°, lettera c, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), spesso anche con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.), con o senza vegetazione (Cons. Stato, Sez. VI, 27 giugno 2014, n. 3264Cons. Stato, VI, 4 febbraio 2002, n. 657).

Sulle sponde del Fiume Elsa a Poggibonsi il consueto taglio a raso della vegetazione riparia cambia i connotati delle aree tutelate con vincoli ambientali e aggrava i fenomeni di erosione e di contenimento delle piene..

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv auspica soprattutto, una profonda presa di coscienza dell’importanza fondamentale del mantenimento della vegetazione riparia per la salvaguardia idrogeologica e la prevenzione dei dissesti del territorio.

di Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico odv