Le api utilizzano le feci degli animali come arma chimica per proteggere gli alveari dai calabroni killer (VIDEO)

Uno studio che potrebbe servire a difendere gli alveari europei e statunitensi dai calabroni alieni

[15 Dicembre 2020]

Lo studio “Honey bees (Apis cerana) use animal feces as a tool to defend colonies against group attack by giant hornets (Vespa soror)”, pubblicato recentemente su Plos One da un team di ricercatori statunitensi, vietnamiti, canadesi e portoghesi ha preso il via da un’osservazione fatta da Heater Matilla, del Department of biological science del Wellesley College, in un pollaio della comune rurale di Ba Trai, a un centinaio di Km ad ovest di Hanoi, in Vietnam-  La ricercatrice statunitense stava cercando di capire se era vero quel che le avevano detto degli apicoltori locali, cioè che le api asiatiche mellifere (Apis cerana) che stava studiando prelevavano attivamente feci animali.

7 anni dopo, la Mattila e il suo team internazionale di ricercatori sono stati i primi scienziati a documentare che le api asiatiche da miele prelevano sterco di animali per cibarsene e  poi lo usano anche come una sorta di arma chimica per difendere i loro alveari dagli attacchi del calabrone gigante (Vespa soror). La principale autrice dello studio spiega che «Non solo abbiamo documentato il primo esempio di utilizzo di strumenti da parte delle api mellifere in natura, ma lo stesso atto di foraggiarsi con le feci  è un’altra prima documentata per le api mellifere».

Infatti, le api mellifere si nutrono abitualmente di materiali prodotti dalle piante (come nettare, polline e resina), ma prima non si sapeva che raccogliessero materiali solidi da qualsiasi altra fonte. Al Wellesley College  sottolineano che «Di tanto in tanto raccolgono fluidi dai rifiuti animali, che possono fornire loro i sali necessari, ma questa è la prima volta che sono stati visti raccogliere pezzi solidi di sterco, portarli a casa con l’apparato boccale e applicarli all’ingresso dei loro nidi (chiamato “fecal spotting”)». La Matilla  aggiunge: «Abbiamo documentato che i calabroni avevano meno probabilità di atterrare sugli ingressi o di farsi strada negli alveari quando c’erano più fecal spotting intorno agli ingressi. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per determinare esattamente quali proprietà delle feci animali respingono i calabroni, la barriera creata dalle api è una difesa efficace contro i loro attacchi».

Mattila e i suoi colleghi studiano dal 2013 le interazioni tra i calabroni giganti e api mellifere asiatiche in Vietnam grazie a un finanziamento  del Committee for research and exploration  della National Geographic Society, il team ha lavorato sul campo in apiari con colonie gestite da apicoltori locali e ospitate in alveari di legno.

Prima di tutto, i ricercatori volevano confermare che le api da miele raccolgono sterco animale, quindi hanno deciso di documentare e quantificare come lo usano e quale effetto ha. Per prima cosa hanno fatto visita agli agricoltori locali per vedere se le api degli apiari dello studio erano interessate ai rifiuti del loro bestiame. Dopo aver osservato le api mentre raccoglievano sterco in un pollaio, la Mattila ei suoi colleghi hanno creato un “buffet di letame” accanto al loro apiario di studio più attivo. Per diversi giorni, i ricercatori hanno contrassegnato con la vernice molte api mentre stavano recuperando lo sterco, quindi le hanno rintracciate nei loro alveari, dove hanno visto che le api intonacavano lo sterco intorno ai loro ingressi.

Il team ha quindi iniziato a monitorare come le api costruiscono le loro difese utilizzando le feci per rispondere agli attacchi dei calabroni giganti ed è così che hanno scoperto che le api hanno iniziato a individuare e prelevare le feci dopo che erano state attaccate e che hanno continuato a farlo per diversi giorni. Questo comportamento delle api ha ridotto la gravità degli attacchi, respingendo i calabroni giganti dagli ingressi del nido, dove questi predatori concentrano i loro attacchi, sferrato spesso in gruppi.

Il team internazionale ha scoperto che «Le api da miele raccoglievano lo sterco anche se non erano state ancora attaccate ma erano state esposte alle sostanze chimiche rilasciate dagli esploratori dei calabroni e che le api da miele asiatiche non usano questa difesa con lo sterco animale contro specie di calabrone più piccole e meno mortali».

La Mattila evidenzia che «Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per determinare esattamente quali proprietà delle feci animali respingono i calabroni, la barriera creata dalle api è una difesa efficace contro i loro attacchi. Ciò che è anche interessante è che le api stesse non vengono respinte dalle feci degli animali».

Gli attacchi di gruppo dei calabroni giganti a volte possono spazzare via intere colonie di api mellifere, quindi il fecal spotting è una risposta alla tremenda pressione predatoria che subiscono le api mellifere. I risultati di questo singolare studio hanno implicazioni che vanno ben oltre il Vietnam: di recente, una specie di calabrone gigante simile, il calabrone gigante giappionese “killer” (Vespa mandarinia) è stata introdotta involontariamente in Nord America e ha potenzialmente stabilito popolazioni nello Stato Usa di Washington e nella provincia canadese della British Columbia.

Nel Nord America e in Europa le api mellifere devono già affrontare una serie di minacce come una cattiva alimentazione, pesticidi, agenti patogeni e perdita di habitat, l’arrivo di predatori alieni letali potrebbe rivelarsi devastante. La Mattila fa notare che «Le api mellifere nordamericane non hanno le difensive impressionanti che hanno sviluppato le api mellifere asiatiche per respingere i calabroni giganti, rendendole facili bersagli. Il nostro studio evidenzia fino a che punto le api da miele devono difendersi dai calabroni giganti. Se i calabroni giganti si stabiliranno in Nord America, le minacce che le api da miele devono affrontare si aggraveranno ulteriormente».

Intanto, al Wellesley College molti studenti stanno analizzando i dati raccolti dal team sul campo in Vietnam, estraendo il DNA dai calabroni e raccogliendo dati da foto e video sulle interazioni comportamentali tra api e calabroni. Due studenti del  Wellesley hanno lavorato a studi di follow-up per le loro tesi di laurea ed entrambi questi progetti sono stati supportati da team di studenti più giovani del Wellesley, che sono entusiasti di collaborare con ricercatori in Vietnam, Belgio, Giappone e Canada.

Il prossimo passo del team e degli studenti della Mattila è quello di cercare di capire, utilizzando le registrazioni effettuate durante questo studio, come le api mellifere asiatiche lanciano l’allarme quando i calabroni giganti attaccano.

Al Wellesley  College concludono: «Sebbene il lavoro internazionale sul campo sia difficile a causa della pandemia, il team sta inviando campioni di calabroni a collaboratori in tutto il mondo per saperne di più su come i calabroni contrassegnano le colonie per l’attacco. Il dataset del Vietnam sta ancora producendo ricche scoperte; fortunatamente, gli studenti di Wellesley sono in grado di continuare la loro ricerca per il laboratorio di Mattila mentre lavorano a distanza».

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