Le stranezze del “percorso ciclopedonale” di Marina di Campo

Non si capisce cosa ha finanziato la Regione

[12 Maggio 2016]

Nonostante le assicurazioni dell’Amministrazione Comunale di Campo nell’Elba, il progetto della cosiddetta – a seconda dei comunicati e degli articoli apparsi sulla stampa –  “pista ciclabile”, oppure “percorso ciclopedonale” o “marciapiede”, non sia mai stato rintracciabile  sull’albo pretorio,  la richiesta di Legambiente Arcipelago Toscano di avere il materiale relativo alla ”Messa in sicurezza stradale di Via per Portoferraio, tratto dalla rotatoria della Serra a Viale Elba, mediante realizzazione di percorso pedonale” è stata soddisfatta dopo ben 47 giorni e il materiale fornito sono solo delle fotocopie, non certo di ottima qualità, ma che comunque ci hanno permesso di fare una prima analisi di un progetto abbastanza contraddittorio:

  • nella relazione tecnico illustrativa si parla di “percorso ciclopedonale”, mentre nel frontespizio si parla di percorso pedonale. E’ un marciapiede o una pista ad uso promiscuo (pedoni+bici)?

Le due cose sono ben diverse, infatti cambiano la segnaletica e soprattutto le misure. Nelle “istruzioni tecniche per la progettazione delle reti ciclabili” del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si parla di larghezza minima per le piste ciclabili a doppio senso di m.2,50 (art.3.2.2) che deve essere “adeguatamente incrementata rispetto al valore standard della larghezza minima per le piste ciclabili”nel caso di percorsi ad uso promiscuo (art.3.3.2.).

Insomma non si capisce bene se si tratta di un percorso pedonale, ciclopedonale o ciclabile;

l’unica certezza è che non ci sono le misure: i 2,10 metri riportati sul grafico e di 2,20 (media) nella relazione paesaggistica non solo non rispettano le misure ma, conoscendo il posto, si troveranno in pochissimi punti, costringendo a sconfinare sulla strada provinciale restringendo l’unica via di accesso ed uscita a Marina di Campo, una delle strade più trafficate dell’isola nei mesi estivi, già adesso causa di rallentamenti. Nel materiale in nostro possesso fornitoci dal Comune non c’è traccia di permessi da parte della Provincia.

Ci pare che in pratica non si rispetterà il progetto.

  • Il lavoro prevede la chiusura del fosso laterale alla strada per creare il percorso. Nonostante le generose dimensioni del tubo (diametro cm.80) da interrare, quello che preoccupa è la manutenzione dei tombini di accesso al tubo stesso. Sembra improbabile riuscire a tenerli puliti visto che non ci si riesce nemmeno in centro a Marina di Campo, con il probabile risultato di invasione di acqua sulla strada e nella case contigue in caso di abbondanti piogge.
  • Nel rendering si vedono dei muretti che separeranno la sede stradale dal percorso.

Si vedono solo nella figura all’ultima pagina del progetto esecutivo, sui grafici non si trovano (?).

Per separare si crea un ostacolo pericoloso alla circolazione, ci chiediamo se sia conforme al codice della strada.

  • Nella relazione si parla dell’abbattimento di sette pini di grosse dimensioni e della loro sostituzione con essenze di aranci amari.

Visto che questa opera si realizza con il silenzio-assenso (!) da parte della Soprintendenza di Pisa, non si può sapere se il taglio e la sostituzione degli alberi abbia tutta la documentazione richiesta in questi casi e se gli aranci amari sono frutto di una scelta da parte di esperti del settore: nel materiale in nostro possesso non c’è traccia di nulla!

Sembra una scelta fatta dal progettista senza una precisa motivazione.

Qualche considerazione.

Dall’analisi, seppur sommaria, qualcosa non quadra: se l’intento dell’opera è quello di “integrarsi e completare il sistema di piste ciclopedonali del Comune di Campo nell’Elba” ci sembra già fallito. La situazione delle piste ciclabili del Comune è già abbastanza disastrosa: completo abbandono, misure non rispettate che invece che aiutare mettono ancora più in pericolo le persone che usano le piste ciclabili, addirittura una (La Pila-Serra) impossibile da collaudare perché fuori norma. Questo è il “sistema ciclopedonale del Comune” nel quale le varie Amministrazioni hanno investito soldi pubblici. Ci sembra che quest’opera vada nella stessa direzione.

Ci chiediamo anche se la Regione Toscana, co-finanziatrice del progetto, sia a conoscenza di un progetto che sembra aver assunto aspetti diversi da quelli iniziali, visto che si fa passare un marciapiede per una pista “ciclopedonale”.