Le tupaie del Borneo sono in grado di resistere più di altri piccoli mammiferi all’aumento delle temperature

Una scoperta che contraddice le convinzioni che i mammiferi non possano termoregolare la temperatura corporea oltre un certo limite della zona termoneutrale

[17 Aprile 2020]

Le attività antropiche stanno rapidamente modellando e riscaldando il clima terrestre e gli animali devono adattarsi altrettanto rapidamente alle nuove condizioni ambientali. La zona di comfort termico e termoneutrale – l’intervallo di temperatura ambiente entro la quale i mammiferi possono mantenere la loro temperatura corporea senza spendere ulteriore energia – è un fattore chiave per stimare la capacità di una specie di sopravvivere in un mondo in fase di riscaldamento.

Gli scienziati ritengono che i rettili e altri ectotermi, che si affidano all’ambiente per regolare la temperatura corporea, siano più vulnerabili al riscaldamento globale nei tropici rispetto ai climi temperati. Ma si sa meno sui piccoli mammiferi tropicali, in particolare sulle specie attive di giorno.

Per capire meglio se anche i piccoli mammiferi tropicali mostrano una maggiore vulnerabilità al progressivo riscaldamento dei loro habitat, un team di ricercatori della Stony Brook University, università dell’Arkansas università del Maine, Universiti Malaysia Sarawak e università del KwaZulu-Natal ha studiato le tupaie pigmee del Borneo (Tupaia minor), misurando il consumo di ossigeno di questi piccoli mammiferi catturati in natura a seconda di un range di temperature e calcolando il metabolismo a riposo di questi animali e la loro zona termoneutrale.

Ne è venuto fuori lo studio “Small tropical mammals can take the heat- high upper limits of the thermoneutrality in a Bornean treeshrew”, pubblicato su Physiological and Biochemical Zoology che dimostra che «Come altre specie di tupaie, gli animali mostravano una maggiore flessibilità nella regolazione della temperatura corporea rispetto ad altri piccoli mammiferi».

Il team di ricercatori statunitensi, malesi e sudafricani evidenzia che «Questo contraddice le attuali convinzioni secondo cui il limite superiore della zona termoneutrale tra le specie di mammiferi presenta poche variazioni. I risultati evidenziano l’importanza di ulteriori ricerche sull’energetica dei mammiferi nei tropici equatoriali».