Le vespe che riconoscono le loro compagne dalla faccia

Un rapido adattamento delle capacità cognitive che potrebbe esserci stato anche negli esseri umani

[29 Gennaio 2020]

Lo studio “Evolutionary dynamics of recent selection on cognitive abilities”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) da un team di neurobiologi e biologi delle università Cornell, Duke, Grand Valley State e Miami, ha sequenziato e analizzato i genomi della vespa della carta dorata o settentrionale (Polistes fuscatus), una specie che ha sviluppato capacità di riconoscere individualmente e visivamente i suoi simili, e altre due specie di vespe della carta che no hanno questa capacità di riconoscimento facciale, Polistes metricus e Polistes dorsalis. Secondo quanto hanno scoperto, la crescente intelligenza di Polistes fuscatus le fornito un vantaggio evolutivo e questo dimostra come l’intelligenza si evolve in generale, con implicazioni per molte altre specie, inclusi gli esseri umani.

Uno degli autori dello studio, Michael Sheehan del Department of neurobiology and behavior della Cornell University, sottolinea che «Qui, la conclusione davvero sorprendente è che le pressioni selettive più intense nella storia recente di queste vespe non hanno avuto a che fare con il clima, la predazione di cibo o parassiti, ma che stanno migliorando nel confrontarsi. E’ qualcosa di piuttosto profondo».

Molti animali vertebrati sono in grado di riconoscere le singole facce dei loro simili, almeno in alcune circostanze, ma tra gli insetti il ​​riconoscimento facciale è abbastanza raro. Il team statunitense ha cercato di capire come e quando si è evoluta questa capacità analizzando i modelli di variazioni genetiche all’interno delle specie.

Le poche specie di insetti in grado di riconoscere le facce condividono una caratteristica: vivono in società comunitarie con più regine. Nelle specie con una sola regina, come le api, nelle colonie i ruoli sono chiari e ogni individuo conosce il suo posto. Ma in un solo nido di vespe della carta possono esserci cinque o più regine e, dicono i ricercatori «il riconoscimento facciale aiuta queste regine a negoziare tra loro».

Anche se il team di scienziati si è concentrato sulle vespe della carta, la principale alla quale volevano rispondere era come si è evoluta in generale l’intelligenza e Sheehan conclude: «La nostra scoperta indica che l’evoluzione cognitiva non è necessariamente incrementale. Mentre avviene, ci sono mutazioni che causano grandi cambiamenti. Questo suggerisce la possibilità che un rapido adattamento delle capacità cognitive, come il linguaggio nell’uomo, avrebbe potuto essere importante anche in altre specie».