Legambiente: distruzione dell’ambiente fluviale sul Torrente Gordana a Zeri

Il Cigno Verde toscano presenta esposto-denuncia: «Inaccettabile la distruzione a due passi dai rinomati “Stretti di Giaredo” in area protetta dall'Ue»

[28 Maggio 2021]

In seguito alla segnalazione di diversi cittadini, Legambiente è andata sulle sponde del Torrente Gordana (in quel punto in Comune di Zeri), a pochi passi dall’ingresso al canyon degli ‘Stretti di Giaredo. E lo stupore dell’Associazione è stato tanto nel riscontrare che l’intera sponda sinistra del torrente era stata devastata.

Legambiente Toscana spiega che «Tutta la vegetazione fluviale era stata sradicata e buttata nell’alveo fluviale, la sponda demolita con chiari segni e impronte di una ruspa pesante. Una devastazione inspiegabile e intollerabile. Quel tratto di torrente rientra nella Zona Speciale di Conservazione “Valle del Torrente Gordana” istituita dalla Direttiva Europea “Habitat” per proteggere habitat e specie a rischio di sopravvivenza e importanti per conservare la biodiversità in tutto il continente. Il torrente distrutto è inoltre a pochi passi dall’ingresso degli Stretti di Giaredo, un canyon di grande bellezza che è diventata una delle mete più richieste e prestigiose per il turismo di tutta la Lunigiana, e oltre».

Per questo l’associazione ha quindi deciso di depositare un dettagliato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Massa, perché indaghi su eventuali reati e illeciti ambientali. Copia dell’esposto è stata anche inviata all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, al Consorzio di Bonifica n. 1 “Toscana Nord”, al Settore Tutela della Natura e del Mare della Regione Toscana, all’Unione di Comuni Montana Lunigiana e al Sindaco del Comune di Zeri. Tutti Enti che a vario titolo hanno competenza per le autorizzazioni, i controlli e la difesa dal rischio idraulico.

»Si perché  – ribadisce Legambiente – quegli interventi hanno alterato la morfologia dell’alveo, ostruendolo con movimenti di terra e decine di alberi abbattuti, con probabile aumento del rischio idraulico».

Matteo Tollini, responsabile Parchi e biodiversità di Legambiente Toscana, conclude: «Una devastazione inspiegabile e inaccettabile per un sito naturalistico d’importanza europea e fondamentale per l’immagine turistica di tutta la Lunigiana. Chiediamo l’immediato accertamento di eventuali abusi e responsabili e, in caso di inerzia, presenteremo esposto alla Commissione Europea perché valuti se attivare una “Procedura d’infrazione” verso lo Stato italiano. Ci è giunta voce inoltre che il Consorzio Toscana Nord abbia in progetto di realizzare nello stesso luogo una mega-scogliera. Scriveremo al Presidente Ridolfi per chiedere spiegazioni su un’altra opera devastante e inutile che ci vedrebbe totalmente contrari».

Aggiornamento 31/5/21

In merito all’esposto presentato da Legambiente per lavori sul torrente Gordana, riportata in quest’articolo, il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord commenta:

Sul posto indicato nel testo, il Consorzio non ha svolto, né ha in corso, nessuno degli interventi sollevati da Legambiente. Inoltre annuncia che a breve si svolgerà un sopralluogo congiunto con gli altri Enti competenti, sopralluogo già in programma da giorni, per effettuare sui luoghi le necessarie verifiche riguardo alle competenze e alle cause. Infine, il Consorzio precisa che non sono in programma lavori che riguarderebbero scogliere sul torrente, come indicato nell’articolo.