L’elaborata armatura ossea dei draghi di Komodo, per difendersi dai loro simili

E’ in grado di resistere alla lama di una spada e i cuccioli ne sono sprovvisti

[19 Settembre 2019]

Appena sotto le loro squame, i draghi di Komodo (Varanus komodoensis) indossano un’armatura, fatta di piccole ossa, che i ricopre dalla testa alla coda, creando una “cotta di maglia” che è in grado di resistere alla lama di una spada e che protegge queste gigantesche lucertole predatrici.  E’ la clamorosa rivelazione dello studio “The Cephalic Osteoderms of Varanus komodoensis as Revealed by High-Resolution X-Ray Computed Tomography”, pubblicato su  The Anatomical Record da un team di ricercatori dell’università del Texas – Austin (UT) e del Fort Worth Zoo che però solleva una domanda: da cosa si deve proteggere un gigante come il drago di Komodo che è il predatore all’apice nel suo habitat naturale? A cosa serve un’armatura a un animale in grado di cacciare grossi varani, roditori, scimmie, cervi e persino giovani bufali d’acqua e che è dotato di denti seghettati e mascelle mobili perfette per inghiottire enormi pezzi di carne, uno dei pochi sauri con un morso velenoso, che si immobilizza e alla fine uccide le prede?

Dopo aver scannerizzato i campioni di drago di Komodo con raggi X ad alta potenza, i ricercatori dell’UT sono convinti di aver trovato una risposta: deve difendersi dagli altri draghi di Komodo.

Jessica Maisano della Jackson School of Geosciences,, la principale autrice dello studio finanziato dalla National Science Foundation Usa, e il suo team – Christopher Bell e Travis Laduc dell’UT e Diane Barber del Fort Worth Zoo – sono giunti a questa conclusione usando la tomografia computerizzata (CT) per guardare dentro i draghi e per ricostruire digitalmente gli scheletri di due esemplari deceduti di questi rettili: un adulto e un cucciolo. L’adulto era dotato della misteriosa e invisibile armatura ossea, mentre il cucciolo ne era completamente sprovvisto, il che fa pensare che le placche ossee non compaiono fino all’età adulta. »E l’unica cosa da cui i draghi adulti hanno bisogno di proteggersi sono gli altri draghi» fanno notare all’università del Texas – Austin

Bell ricorda che «I giovani draghi di Komodo trascorrono un bel po’ di tempo sugli alberi e quando sono abbastanza grandi da scendere dagli alberi, è allora che iniziano a litigare con i membri della loro stessa specie. Sembra proprio il momento in cui un’armatura extra sarebbe d’aiuto».

Diverse specie di lucertole hanno incorporate nella pelle ossa chiamate osteodermi. Gli scienziati conoscono gli osteodermi nei draghi di Komodo almeno dal 1910, poi, negli anni ’20, il naturalista William D. Burden notò che la presenza di queste ossai  non permetteva di poter produrre pelle di drago da commercializzare, probabilmente salvando così i draghi di Komodo dall’estinzione che è toccata ad altri grandi animali insulari. Ma, dato che la pelle è il primo organo che viene rimosso quando si ricostruisce uno scheletro di draghi di Komodo, gli scienziati non avevano molte informazioni su come queste ossa fossero modellate o disposte  all’interno della pelle.

I ricercatori statunitensi sono riusciti a risolvere questo problema esaminando i draghi alla High-Resolution X-ray Computed Tomography Facility dell’UT gestita dalla Maisano. Gli scanner CT del laboratorio sono simili a uno scanner CT clinico ma utilizzano raggi X ad alta energia e finer detectors per rivelare l’interno degli esemplari in modo molto dettagliato. Vista le limitate dimensioni dello scanner, i ricercatori hanno scannerizzato solo la testa del drago di Komodo adulto, che era lungo quasi un metro e novanta, donato dallo zoo di Fort Worth quando morì a 19 anni e mezzo. Lo zoo di San Antonio ha donato il cucciolo di 2 giorni.

I ricercatori dell’uT dicono che «Le scansioni CT hanno rivelato che gli osteodermi nel drago di Komodo adulto erano unici tra le lucertole, sia per la loro diversità di forme che per la copertura. Mentre le teste di altre lucertole esaminate dai ricercatori per il confronto di solito avevano una o due forme di osteodermi, e talvolta ampie aree libere da essi, il Komodo aveva quattro forme distinte e la testa quasi interamente racchiusa in un’armatura. Le uniche aree prive di osteodermi sulla testa del drago di Komodo adulto erano intorno agli occhi, alle narici, ai margini della bocca e all’occhio pineale, un organo sensibile alla luce nella parte superiore della testa».

La Maisano aggiunge: «Siamo rimasti davvero colpiti quando l’abbiamo visto. La maggior parte dei varani hanno solo degli  osteodermi vermiformi, ma questo tipo ha quattro morfologie molto distinte, il che è molto insolito tra le lucertole».

Quando è morto, il drago di Komodo adulto che i ricercatori hanno esaminato era tra i più vecchi conosciuti che vivevano in cattività. La Maisano  conclude: «L’età avanzata può spiegare parzialmente la sua armatura estrema; man mano che le lucertole invecchiano, le loro ossa possono continuare a ossificarsi, aggiungendo sempre più strati di materiale, fino alla morte. Ulteriori ricerche sui draghi di Komodo di età diverse possono aiutare a rivelare come la loro armatura si sviluppa nel tempo  e possono aiutare a individuare quando i  Komodo iniziano a prepararsi per le battaglie con altri draghi».