L’Ispra conferma la presenza della foca monaca a Capraia

Il Parco Nazionale rafforza la protezione a mare per salvaguardare il più raro mammifero marino europeo

[24 Giugno 2020]

Dopo le recenti segnalazioni di una foca monaca nel mare di Capraia, che è stata autorevolmente confermata. il Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano ha emesso un’ordinanza nella quale ricorda che «Nelle ultime tre settimane si sono registrate segnalazioni relativamente alla presenza di un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus) nell’area protetta a mare dell’Isola di Capraia all’interno del perimetro del Parco Nazionale Arcipelago Toscano«, tutelato dal D.P.R. 22.07.96

Quindi, il Parco Nazionale, «Tenuto conto che la Foca monaca è protetta a livello nazionale in tutti i paesi del suo antico areale nelle rispettive legislazioni per la caccia, la pesca e/o per la tutela della fauna; visto che la specie è inclusa nelle principali convenzioni internazionali per la tutela della fauna e dell’ambiente (firmate e ratificate in Italia e nella maggior parte dei paesi del bacino Mediterraneo)» e cioè Convention on International Trade in Endangered Species, Convention on Conservation of European Wildlife and Natural Habitats, Convention on the Conservation of Mygratory Species of Wild Animals, considerato che la Foca monaca è inclusa anche nell’Allegato II del Protocol for Specially Protected Areas and Mediterranenan Biological Diversity all’interno della “Convenzione di Barcellona sul Mar Mediterraneo del 1979 e che la specie è classificata come minacciata ed in pericolo di estinzione per cui necessita adeguata tutela, conservazione e gestione; che la Foca monaca (Monachus monachus) è specie inserita nella Red List della Iucn come “In Pericolo Critico” (e che è classificata specie prioritaria nella Direttiva Habitat dell’Unione europea, «tenuto conto che in Italia la Foca monaca gode formalmente da lungo tempo di un regime di protezione, condizione per la quale le attività di ricerca e di monitoraggio di questa specie devono essere fortemente incrementate; considerato che la Foca monaca rappresenta il più raro mammifero marino in Europa ed è considerata una delle specie più minacciate del Pianeta Terra, con un contingente complessivo attuale stimato in circa settecento esemplari», il Parco dopo gli avvistamenti segnalati nel corso delle ultime settimane ha immediatamente attivato contatti con il ministero dell’ambiente e, «in modo particolare, con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) che ha potuto certificare la presenza di un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus) all’interno dell’area di estensione a mare del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, presso l’Isola di Capraia».

I Parco Nazionale, richiamate le norme del suo Piano, ritiene «necessario disporre con urgenza particolari misure di tutela per la specie sopra citata nella zona indicate in cartografia, allegata e parte integrante del presente provvedimento, ed in particolare nel tratto di mare già classificato come zona B, compreso tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote, nella costa occidentale dell’Isola di Capraia, individuato dalle seguenti coordinate: WGS 84 (longitude, latitude); NE:  9.79587505, 43.01645535; NO: 9.79153374, 43.01606233; SE:  9.79885186, 43.01427913; SO:  9.79286289, 43.01403610; stabilendo che a partire dalla data odierna, 24 giugno 2020, è fatto divieto di accesso, in ogni forma e con ogni mezzo»

Per questo ordina: «di vietare, a partire dalla data odierna 24 giugno 2020, l’accesso, in ogni forma e con ogni mezzo, nella zona indicata in cartografia (…) e in particolare nel tratto di mare, già classificato come zona B, compreso tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote, nella costa occidentale dell’Isola di Capraia» e di «Consentire l’accesso, nonché la navigazione e la sosta nell’area di cui al precedente punto 1 esclusivamente al personale e ai mezzi autorizzati dall’Ente Parco per attività di ricerca e di monitoraggio, nonché ai mezzi di soccorso e alle unità navali delle forze dell’ordine deputate alle attività di sorveglianza». Le infrazioni alle disposizioni del Parco verranno punite con sanzioni amministrative, ai sensi delle disposizioni contenute nella Legge del 24 Novembre 1981 n. 689, nell’art. 30 della Legge n. 394/91 e nel Regolamento per le Sanzioni Amministrative dell’Ente Parco», sanzioni che non precludono «l’irrogazione di eventuali sanzioni penali, così come disposto dall’art. 30 della legge n. 394/91».