Madrid vuole ridurre di almeno il 90% la popolazione di cocorite argentine e di parrocchetti dal collare

Aumento incontrollata per le due specie aliene invasive. Rischi sanitari e per la sicurezza dei cittadini e di altre specie animali

[10 Maggio 2021]

Il Comune di Madrid ha lanciato un piano globale speciale per il controllo della popolazione di cocorite argentine o pappagalli del Quacher (Myiopsitta monachus) argentini e di parocchetti dal collare (Psittacula krameri) in città che prevede una serie di azioni che saranno svolte nei prossimi due anni. «Lo scopo del servizio – spoiegano all’Ayuntamiento de Madrid appena riconquistato dal Partido Popular con l’appoggio dell’estrema destra di Vox – è quello di gestire, ridurre e controllare la popolazione di queste due specie di uccelli esotici invasivi per il rischio che comportano: sono vettori che trasmettono malattie e generano problemi per la biodiversità. Inoltre, i loro nidi rappresentano un grave pericolo per i cittadini in caso di distacco, poiché alcuni dei nidi di cocorite argentine possono raggiungere fino a 200 chili di peso».

Madrid è il territorio con la più alta concentrazione di pappagalli esotici rinselvatichiti di tutta la Spagna: secondo l’ultimo censimento dalla Sociedad Española de Ornitología (SEO) Birdlife) nel 2019, se ne contano circa 13.000 esemplari e l’amento della loro popolazione sembra incontrollato, visto che nell’Ayuntamiento de Madrid nel 2015 si contavano al massimo 7.000 pappagalli, che in 4 anni la loro presenza è aumentata dell’85%. Se si prende come riferimentoil 2005, quando il numero di copie era stimato a 1.700, l’incremento rappresenta il 665%. La popolazione di parocchetto dal collare a Madrid è di 770 esemplari.

Il Comune madrileno sottolinea che «Una documentazione scientifica diversificata supporta la necessità di un’azione rapida per controllare l’espansione di questi uccelli a causa dei rischi che rappresentano per l’ecosistema e la sicurezza delle persone. Questi problemi, insieme alle forti lamentele da parte dei vicini che subiscono i disagi causati dal loro comportamento socievole, hanno portato il Comune di Madrid, tutelato dal Real Decreto 630 de 2013 del Ministerio de Agricultura Alimentación y Medio Ambiente, a lanciare nel 2019 uno studio volto a quantificare il numero di esemplari, analizzare i potenziali effetti di queste specie ed esporre le misure più appropriate per la prevenzione e la correzione del rischio».

Il piano globale avviato è la conseguenza di questo studio e stabilisce un calendario di azioni che si concentreranno sull’aggiornamento del censimento dei nidi esistenti in tutto il Comune sulla base dell’ultimo censimento SEO Birdlife, il controllo della deposizione delle uova, la sterilizzazione delle loro uova, la cattura degli esemplari con metodi diversi, la rimozione dei nidi, lo studio sanitario della popolazione catturata (controllo biologico e veterinario) e la sua gestione veterinaria, garantendo in tutte le fasi la minima sofferenza per la specie.

Nel censimento effettuato nel 2019, a Madrid sono stati individuati 4.408 nidi di cocorite e pappagalli e la loro popolazione è stata stimata in un massimo di 12.975 esemplari, che rappresentavano quasi il 50% della popolazione nazionale di pappagalli esotici rinselvatichiti. Questi uccelli soprattutto sui cedri e in misura minore sui pini (81%), seguiti dalle latifoglie (6%) e a volte sulle palme. Madrid ha 21 distretti suddivisi in 131 quartieri e in 90 quartieri, tutti nella metà occidentale dell’Ayuntamiento nidificano cocorite e pappagalli.

La quasi eradicazione dei pappagalli invasivi è stata affidata a due società  – Matinsa e Dypsa – che, entro 3 mesi,  devono ricontare i nidi delle due specie e degli ed esemplari che li fequentano. La seconda fase prevede la sterilizzazione delle uova e la loro ricollocazione al loro posto per evitare nuove deposizioni: «E’ la tecnica più efficace – spiega il Comune di Madrid – poiché il controllo della deposizione delle uova ridurrà il tasso di rinnovamento e aumenterà la popolazione di pappagalli. Questo intervento durerà fino ad agosto, in coincidenza con il ciclo di deposizione e schiusa degli uccelli».

Parallelamente, Matinsa e Dypsa  provvederanno a ridurre la popolazione attuale di cocorite e pappagalli catturando esemplari con gabbie trappola e reti e all’abbattimento dei nidi che rappresentano un rischio per i cittadini o per la struttura che lo sostiene. La rimozione dei nidi vuoti avverrà nel secondo anno fino alla scadenza del contratto. L’Ayuntamiento de Madrid ricorda che entrambe le specie sono esotiche invasive sia secondo la legge spagnola che per le normative Ue e che quindi «Gli esemplari catturati non possono essere reintrodotti nell’ambiente naturale, pertanto, il gli animali saranno soppressi, azione che un veterinario svolgerà in modo rapido, indolore, utilizzando metodi che garantiscano la minima sofferenza e individualmente».

I pappagalli esercitano un effetto molto negativo sulla diversità biologica autoctona a causa del loro comportamento invasivo, competendo per il cibo con altre specie, scacciando specie autoctone come i passeri, anche a causa della modificazione degli habitat e dei danni arrecati ai fusti e ai teneri germogli della vegetazione che utilizzano per nidificare. Il Comune di Madrid evidenzia che «Esistono chiari rapporti tecnici per la gestione efficace dell’invasione biologica delle cocorite argentine, come quello preparato per il Comune di Madrid da SEO/Birdlife e le conclusioni raccolte dalla Mesa Técnica sobre Fauna Silvestre en el Medio Urbano organizzata dell’Asociación Española de Veterinarios Municipales (AVEM). I risultati scientifici che supportano il piano di controllo sono conclusivi e hanno il sostegno dell’Universidad Politécnicae dell’Universidad Complutense de Madrid».

 

Il Comune di Madrid conclude facendo notare che, per la prima volta, effettuerà un «controllo biologico-sanitario pionieristico, grazie al grande volume del campione, con studi veterinari sugli esemplari catturati. Verranno effettuati campionamenti casuali per verificare lo stato di salute della popolazione di cocorite argentine. Questa azione consentirà un ulteriore studio di questa specie come vettore di diffusione di malattie per prevenire possibili focolai di zoonosi. La sorveglianza epidemiologica e le analisi sanitarie in alcune specie di fauna svolgono un ruolo essenziale nello stabilire allarmi sanitari precoci in caso di focolai di malattie, sia negli animali (come sentinelle) che nelle persone. Precedenti analisi condotte nel comune hanno evidenziato la presenza, tra gli altri, di agenti infettivi zoonotici quali Chlamydophila psittaci, Escherichia coli enteropatogeno e Campylobacter jejuni, una delle zoonosi alimentari più frequentemente rilevate nell’Ue in diverse specie di uccelli e negli esseri umani negli ambienti urbani (cocorita argentina, piccione comune e anatre ibride). Il Consiglio comunale vuole conoscere i rischi per la salute non solo per gli operatori e gli utenti del parco, ma in particolare e all’interno del pubblico in generale, quelli esistenti per le persone con problemi immunitari o per quelle fasce più giovani della popolazione suscettibili alle infezioni da parte di questi agenti. Sebbene vari studi epidemiologici siano stati effettuati in altri paesi, principalmente orientati all’individuazione di Chlamydia sp . (psittacosi) con campioni più piccoli, nessuna attenzione è stata prestata al controllo di altre possibili zoonosi emergenti legate ai pappagalli, come quelle stabilite nel Piano di Sorveglianza e che possono essere svolte con successo grazie alle dimensioni del campione atteso a Madrid, che sarà utile per i programmi di salute pubblica preventiva nei grandi centri urbani».