Il Messico trasformerà tutte le sue isole in aree naturali protette entro la fine dell’anno

A novembre in Messico si terrà la Cop13 della Convention on biological diversity

[5 Settembre 2016]

Intervenendo al World conservation congress dell’International union for conservation of nature (Iucn) in corso alle Hawaii, il nuovo commissario per le aree naturali protette del Messico, Alejandro Del Mazo, ha annunciato che «per la fine di quest’anno, tutte le isole del Messico saranno aree protette».

Del Mazo ha anche sottolineato «l’urgente necessità di lavorare per il rispetto degli accordi adottati dai Paesi per affrontare fenomeni naturali come il cambiamento climatico e il riscaldamento globale», che, a dire il vero, secondo la stragrande maggioranza degli scienziati di “naturale” hanno molto poco.

Durante suo intervento alla sessione inaugurale del World conservation congress  IucnCN), Del Mazo  ha evidenziato che «con la leadership del presidente del Messico Enrique Peña Nieto e del ministro dell’ambiente, Rafael Pacchiano, il nostro Paese lavora al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Attualmente stiamo lavorando al Decreto de protección di una nuova area marina nel Caribe messicano di  5.5 milioni di ettari che ospita una delle maggiori ricchezze naturali e che fa parte del Sistema Mesoamericano che condividiamo con Belize, Guatemala e Honduras».

Il commissario per le aree naturali protette del Messico ha presentato al summit Iucn in corso alle Hawaii  alcuni dei risultati vantati dal Messico in materia di salvaguardia della natura, come il recupero dell’ara macao, la cui popolazione selvatica è passata nel Paese da 270 a più do 670 esemplari.

Un altro caso di successo è quello delle balene grigie che ogni anno raggiungono le coste della Baja California per riprodursi: «Il 90% degli esemplari di questa specie nascono nelle nostre acque – ha detto Del Mazo – sono balene messicane. Nella passata stagione, 208 balene sono nate nel nostro Paese».

Il governo messicano vanta anche il successo ( a dire il vero molto discusso…) della Reserva de la Biosfera Mariposa Monarca, che nell’ultima stagione migratoria ha visto arrivare circa 84,7 milioni di farfalle monarca, il  255% in più della stagione precedente, «il che riflette il lavoro di conservazione dei siti di ibernazione in Messico».

Alejandro Del Mazo ha assicurato che «il Messico sta lavorando per rispettare nel 2018 gli obiettivi di Aichi della  Convention on biological diversity (Cbd), tra i quali viene stabilita la protezione del 17% delle aree terrestri e delle acque continentali e del 10% delle aree marine e costiere».

Proprio il Messico, tra meno di 90 giorni, ospiterà la 13esima conferenza delle parti della Cdb e Del Mazo ha spiegato a Honolulu che «questi impegni fanno parte dell’agenda globale che verranno discussi nel forum più importante dell’ambiente che si celebrerà nel nostro Paese a novembre di quest’anno». Poi ha invitato i Paesi che parteciperanno alla Cop13 Cbd a prendere delle decisioni: «Non possiamo cambiare il passato,  non possiamo predire il futuro, però possiamo vivere il presente e prendere le decisioni che possono garantire un futuro, dobbiamo agire ore, mentre ancora possiamo. Il  Messico si impegna a continuare a costruire ponti con i Paesi per proteggere la biodiversità che non ha frontiere». Molte associazioni ambientaliste messicane probabilmente non saranno d’accordo con questa visione trionfalistica dell’impegno del governo messicano per l’ambiente, ma gli impegni presi a livello internazionale ci sono, anche se in  Messico – come in Italia – tra questi impegni e la loro reale attuazione corre spesso un abisso.

Del Mazo ha approfittato del Sommit Iucn alle Hawaii per condividere le esperienze comuni con i rappresentanti di Australia, Brasile, Canada, Colombia, Corea del sud, Nueva Zelanda, Russia e Usa, illustrando in particolare la riapertura dopo 4 mesi della Playa del Amor, nel Parque Nacional Islas Marietas, ai visitatori, ma con un nuovo e stringente regolamento e un numero chiuso che passa da 3.000 persone al giorno a sole 116.

Mentre noi chiudiamo il Corpo forestale dello Stato, del Mazo ha annunciato che il Messico ha istituito la División ambiental de la Gendarmería per proteggere le aree naturali protette, interessate da 39 Programmi di gestione, viste sempre più come «meccanismi efficienti ed efficaci per la conservazione della natura e per il raggiungimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile».

I responsabili delle aree protette degli 8 Paesi si sono detti d’accordo per raddoppiare gli sforzi per attuare gli accordi Cbd del 2014 e rafforzare la visibilità delle aree protette «come motore per rispettare anche gli obiettivi dell’Agenda per lo sviluppo 2030 e l’accordo di Parigi» e per una maggiore collaborazione per quanto riguarda aree marine protette, eco-turismo  e valorizzazione dei servizi ambientali.