Missione nella Fossa delle Marianne: scoperte decine di nuove creature (Video e Fotogallery)

L’enorme e fragile biodiversità che si nasconde dove credevamo ci fosse un inospitale deserto

[12 Luglio 2016]

La Fossa delle Marianne è uno dei luoghi più misteriosi dell’Oceano nell’oceano: una spaccatura a forma di mezzaluna che si estende nel fondale marino, dove la placca del Pacifico si scontra e affonda sotto la placca delle Filippine, e che si estende per 1.500 miglia, sprofondando fino al punto più profondo dell’oceano: il Challenge Deep, tra i 10,898 m e i 10,916 metri sotto il livello del mare.

Nel 2009, gli Stati Uniti hanno istituito il Marianas Trench Marine National Monument che protegge circa 95.216 miglia quadrate tra Guam e le Marianne, ma, nonostante le molte spedizioni scientifiche realizzate nella Fossa delle Marianne, gli scienziati non conoscono ancora bene la sua geologia, i suoi habitat e gli animali che la popolanoi. Per colmare questa lacuna ad aprile è salpata la spedizione della  di mappatura e ricerca Okeanos Explorer  della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) che per tre mesi ha esplorato un luogo del nostro pianeta meno conosciuto della superficie di Marte. Questa missione, conclusasi la scorsa settimana, ha rivelato innumerevoli meraviglie e nuove specie sconosciute alla scienza.

Okeanos Explorer  “America’s Ship for Ocean Exploration”, è l’unica nave di ricerca finanziato dal governo federale statunitense ed ha l’esplicito compito di «esplorare sistematicamente il nostro oceano in gran parte sconosciuto al fine della scoperta e il progresso della conoscenza», per farlo utilizza un  sonar multi-beam che genera immagini ad alta risoluzione del fondale marino e quando l’equipaggio vede un’anomalia o una zona interessante invia una flotta di veicoli subacquei comandati a distanza  (remotely operated vehicles . Rov) per esplorare le bocche idrotermali, le montagne sottomarine e cercare animali interessanti, bizzarri e sconosciuti che vivono nelle aree più profonde degli oceani della Terra.

L’idea è quella di realizzare un database attraverso il quale i ricercatori e le agenzie governative Usa possano capire come gestire e proteggere la Fossa delle Marianne e le sue risorse alieutiche, ma così facendo gli scienziati a bordo di Okeanos Explorer   hanno scoperto cose e creature incredibili: pesci abissali dai colori sgargianti, vulcani di fango, coralli delle acque profonde, crostacei e celenterati mai visti prima.

Tutte informazioni che si riveleranno preziose per chi studia gli oceanografi e i geologi, ma l’impatto più immediato di questa spedizione scientifica è stata sicuramente la pubblicazione di decine di immagini di creature marine così belle e bizzarre da sembrare di un altro pianeta, come quelle di una nuova specie di medusa, di polpi “fantasma” o della scoperta di una spugna grande quanto un’utilitaria.

Ma oltre a queste scoperte eclatanti che hanno guadagnato le pagine dei quotidiani, dal buio delle profondità della Fossa delle Marianne illuminato per la prima volta dai Rov della Noaa è emerso anche il video (che pubblichiamo) del primo esemplare vivente di un “pesce-fantasma”, bianco e con gli occhi profondamente incassati,  che si pensa appartenga alla famiglia aphyonidae, e che era una specie di “Santo Graal” per i biologi marini.

Ma soprattutto, la spedizione di tre mesi è tornata in porto con una serie impressionante di video e immagini di creature marine che impegneranno gli scienziati per i prossimi anni e che probabilmente rappresentano solo una parte dell’enorme e fragile biodiversità che si nasconde negli abissi della Fossa delle Marianne, dove solo pochi anni fa credevamo ci fosse un inospitale deserto, troppo profondo e alieno per la vita. Ma la vita ancora una volta ci ha sorpreso con la sua spettacolare resilienza e con le sue fragili ma fortissime creature.

Videogallery

  • First Fish Sighting: 2016 Deepwater Exploration of the Marianas