Morire ammazzato a 21 anni per difendere l’ambiente in Messico. La breve e luminosa vita di Eugui Roy nel ricordo di amici e scienziati

Dedicata alla memoria del giovanissimo ambientalista la scoperta di una nuova salamandra

[11 Maggio 2020]

Il 7 maggio, nel municipio di San Agustin Loxicha, nello Stato messicano di Oaxaca, è stato ucciso il giovanissimo ambientalista Eugui Roy che militava nella piccola associazione Biologgers Divulgacion de las Ciencias, alla quale inviava continuamente foto e video delle sue scoperte (ne pubblichiamo alcune) che faceva durente le sue spedizioni sui monti di Oaxaca. Il ragazzo collaborava con diversi team di ricerca universitari che ora, insieme alla sua associazione e ad Arturo Islas Allende, conduttore del programma “Indomable por naturaleza” esigono giustizia e chiedono al governatore di Oaxaca, Alejandro Murat Hinojosa, e al procuratore generale, Rubén Vasconcelos Méndez, di trovare i responsabili di questo omicidio che ha privato il Messico di quello che sarebbe diventato un grande uomo.

Eugui aveva solo 21 anni e studiava biologia all’Instituto Tecnológico del Valle de Oaxaca, era un appassionato difensore di rettili e anfibi e un ambientalista militante che aveva fatto della divulgazione scientifica la sua arma. La Jornada racconta che, secondo i suoi familiari Eugui è stato ammazzato con «spari da arma da fuoco mentre era nel ranch Magnolia» nell’area delle piantagoni di  caffè di  Tierra Blanca, dove stava passando la quarantena del Covid-19.

In un comunicato il Colectivo Los Tlacuas ha scritto: «Oggi la biologia è in lutto. Ci uniamo per alzare la voce e rendere un piccolo omaggio al nostro amico Eugui, che ha perso la vita per mano di persone senza scrupoli; Maledetti coloro tolgono la vita a una persona innocente e coraggiosa per aver difeso ciò che molti di noi non osano “la nostra madre natura”».

Per Islas Allende, «Il Messico ha perso un suo “orgoglio” perché non avevo mai incontrato una persona così appassionata di rettili come questo giovane. Avevamo un ottimo messicano che stava lottando per la protezione della natura e gli è stata tolta la vita, l’hanno ucciso per aver difeso la natura, non è il mio ruolo fare un’indagine approfondita, ma chiediamo alle autorità di Oaxaca di sapere chi sono i responsabili, la morte di questo grande uomo non può rimanere impunita».  Anche l Instituto Tecnológico del Valle de Oaxaca e i professori della facoltà di biologia chiedono giustizia per questo loro brillante alunno.

Ma a piangere più di tutti, insieme ai familiari, sono i Biologgers Divulgacion de las Ciencias: «Uno dei membri del nostro branco è morto… ce l’hanno portato via. Eravamo solo amici, ma eravamo una famiglia… un branco, come diciamo noi. Con il cuore stretto in un pugno e le lacrime sulle guance oggi piangiamo la terribile perdita di uno dei membri del nostro team di divulgazione, della nostra famiglia: Biologgers. Oggi soffriamo per la perdita del nostro amico Eugui Roy, che ci ha accompagnato con il suo carisma, la sua umiltà, il suo entusiasmo, le sue speranze e i sogni di portare un cambiamento in questo mondo per la conservazione delle specie native del nostro Stato di Oaxaca. Era un giovane biologo con grandi aspirazioni, con obiettivi sia accademiche e sociali, un giovane con sterminate  conoscenze e amore per i rettili, dei quali ha realizzato importanti elenchi. Oggi sentiamo una gran pena che pervade i nostri cuori per la sua improvvisa perdita, la comunità di biologi e divulgatori è in lutto. Speriamo che la sua famiglia trovi una pronta rassegnazione, proprio come noi troviamo conforto, perché ci mancherà sempre la sua allegra presenza nel nostro team».

Il 9 maggio, giornata internazionale degli uccelli migratori, i suoi amici e collegi hanno pubblicato un commovente ricordo di Eugui: «Il cielo non piove, il cielo piange, per la partenza di un grande biologo Eugui Roy, un paio d’ore fa gli è stato dato l’ultimo addio. Proprio oggi vogliamo chiedere che sia ricordato nel modo migliore, vogliamo che sia ricordato per il suo grande lavoro, e qui condividiamo una piccola parte del suo eccellente lavoro. Eugui Roy era uno studente in biologia del corso dell’Instituto Tecnológico del Valle de Oaxaca (perché per essere biologo ci vuole vocazione). Era un giovane naturalista che ha sempre cercato rettili, facendo elenchii e osservazioni fissate in fotografie mozzafiato, che sono state apprezzate da professionisti nel ramo dell’erpetologia, questo gli ha permesso di arrivare in molti luoghi. Gli piaceva anche condividere la sua conoscenza, era un ottimo divulgatore scientifico. Quindi qui lasciamo alcune immagini del nostro Biologger Eugui Roy (che in parte ripubblichiamo, ndr). Questa è l’impronta che lascia un grande, indipendentemente dall’età».

Poi gli hanno dedicato una poesia:

In memoria del nostro grande fratello, amico e collega

Eugui Roy

In memoria del nostro grande fratello, amico e collega

Come fa a non essere bella

la Sierra Madre di Oaxaca,

Se il tuo corpo fa già parte,

del suo terreno…

Come fanno a non essere verdi

gli alberi della foresta,

Se la tua anima fa già parte,

delle sue foglie…

Come fanno a non saltare

le rane nel ruscello,

Se il tuo spirito fa già parte,

dell’acqua nel suo affluente…

Come fanno a non riposare

i serpenti tra le foglie a terra,

Se il tuo amore per loro fa già parte,

di tutta l’immensa foresta…

Ma…

Come facciamo a non essere affranti

famiglia, amici e colleghi,

Se non sei più con noi.?

 

Il giorno dopo in cui è stato ucciso Eugui è stato pubblicato sul Canadian Journal of Zoology, da un team di giovani ricercatori dell’Universidad Nacional Autónoma de México  guidati da Ricardo Palacios-Aguilar lo studio “A new species of Bolitoglossa (Amphibia: Plethodontidae) from the central highlands of Guerrero, Mexico”, che illustra la scoperta di una nuova specie di salamandra Bolitoglossa coaxtlahuacana che prende il nome dal piccolo villaggio della Sierra Madre del Sur dove è stato trovato il primo esemplare, ma che è stata immediatamente dedicata alla memoria del giovane ambientalista.

UN altro giovanissimo scienziato che ha partecipato alla scoperta della salamandra che avrebbe reso felice Eugui,   Diego “Changungo” Arias-Montiel, conclude: «Ieri di nuovo quel Messico vorace, insaziabile, assetato di sangue dei buoni, ci ha portato via uno dei migliori, un’anima libera, un appassionato di natura, un amico dal sorriso eterno, di abbracci sinceri, ci ha portato via il nostro amico. Il mio cuore è il suo cuore. Quel Messico che uccide i suoi, che versa il sangue di coloro che vogliono solo proteggerlo, da quelli che vogliono che le cose siano diverse, quel Messico che non crede nella pandemia, quel Messico che spande  cloro e insulta i suoi medici in questa crisi , quel Messico che toglie vite di bambini, donne, di uomini, di persone che cercano di curare le sue ferite più profonde, quel Messico oscuro e perverso che non ha smesso di esistere e continua a vivere sotto la calma di noi tutti. Oggi la biologia è in lutto, il mondo è in lutto, perché uno dei suoi uomini migliori è caduto in battaglia, ci rimarrà solo il conforto del suo sorriso e dei ricordi di avventure e sigari condivisi. Con questa pena vi presentiamo anche una specie nova per la scienza e permettendomi di parlare a nome dei miei amici con cui ci ho lavorato a questo, vogliamo dedicare questo lavoro a Eugui, questa passione condivisa per la montagna ci ha portato a incontrarci, ora se ne è andato, ma vivrà in ognuno di quelli che lo conoscevano e ai quali ha d concesso il privilegio di essere suoi amici. Hasta siempre chamaco!»

Palacios-Aguilar aggiunge: «A volte ci perdiamo tanto a parlare delle ranitas e degli insetti con cui piace lavorare che sembra che dimentichiamo il Paese in cui viviamo. Dove gli omicidi sono una cosa quotidiana e dove è abbastanza comune che abbiamo una persona che ci ricorda che queste cifre esorbitanti non fanno solo parte di un rapporto o di un resoconto governativo. Che sono persone che abbiamo conosciuto e che ci pesa sapere che non ci sono più. Ora è toccato a molti colleghi, compagni e amici sapere di questa brutta notizia. Con questo ragazzino ho potuto conoscere uno dei paradisi persi in mezzo alla Sierra Madre del Sur, la sua casa e un luogo in cui negli ultimi anni mi è mancato tornare. Forse era molto giovane, ma senza paura di sbagliare penso che fosse una delle persone che avrebbero contribuito di più (e in realtà ha contribuito alla scoperta di nuove specie e specie “rare” o che si presumevano estinte) a conoscere questa incredibile regione di Oaxaca. Non so i motivi, ma spero sinceramente che i colpevoli vengano perseguitati e puniti. Un abbraccio ovunque tu sia»,

Uno degli autori dello studio, Víctor H. Jiménez-Arcos, conclude; «Nella foresta nuvolosa oggi non piove, piange. Gli animali corrono, scappano, si nascondono. I serpenti si perdono, aggrediscono. Le rane cantano alla solitudine. Si è persa una luce intensa sul monte, una speranza, una vita che iniziava. Il futuro di un mondo migliore svanisce in queste ore terribili, dolorose e che non passano. Siamo in lutto, le foreste, le foreste, i fiumi, tutta la vita che sei riuscito a conoscere, è atterrita. Il coraggio, l’impotenza e l’odio sono superati solo dalla tristezza, per questa desolazione mortale. Non cammineremo di nuovo tra la nebbia. Non risaliremo di nuovo le cascate, non rideremo tutta la notte. Non più fauna, niente più flora. Ti hanno tolto vigliaccamente la luce, l’aria, i sogni. Non ci resta che onorarti. Ci rimane il ricordo. Non ci resta che conservare i boschi che ora ti proteggono. Ci resta che abituarci a non vederti, a non leggerti. Ci restano le gioie, le risate e la grande umanità che hai distribuito, grazie. Addio caro amico. Ci vediamo tra la nebbia».