L'OTB a Marina di Campo per un summit

Mozione unanime del Consiglio Regionale: tutelare schiusa delle uova della tartaruga marina a Marina di Campo

Approvato l’atto presentato da Sì-Toscana a sinistra

[13 Luglio 2017]

Oggi a Marina di Campo sono attesi Sergio Ventrella, dell’Osservatorio tutela della biodiversità della Regione Toscana e Letizia Marsili, dell’università di Siena, per un summit con Parco Nazionale,  Arpat, Legambiente, Capitaneria di Porto, Comune di Campo nell’Elba e anche il gestore dello stabilimento balneare dove la tartaruga ha deposto le uova, per gestire la delicata fase della schiusa delle uova depositate da una tartaruga marina Caretta caretta nella notte del 20 giugno. Schiusa che avverrà in pieno agosto nel bel mezzo di due stabilimenti  balneari affollatissimi.

Un intervento richiesto a gran voce da Legambiente Arcipelago Toscano, che ha coordinato i volontari che hanno finora sorvegliato il nido e che hanno scoperto un altro tentativo (purtroppo fallito) di nidificazione avvenuto nella notte del 5 luglio, quando la tartaruga si è spinta fino alla strada litoranea asfaltata e illuminata che costeggia la spiaggia di Marina di Campo.

Una richiesta accolta dal Consiglio Regionale  che in una mozione approvata all’unanimità sottolinea che «Le tartarughe marine hanno cominciato a nidificare sul litorale della Toscana. Alla fine di giugno un grosso esemplare ha nidificato sulla spiaggia di Marina di Campo, all’isola d’Elba. La schiusa delle uova è ormai imminente» e dice che «La Regione dovrà attivare gli operatori professionisti di Tartamare per un adeguato monitoraggio e una adeguata tutela».

Infatti è questo ciò che dispone la mozione di Sì-Toscana a sinistra approvata con voto unanime dal Consiglio regionale. La regione dovrà agire «attraverso l’osservatorio toscano della biodiversità e in coordinamento con il parco nazionale dell’Arcipelago e il Comune di Campo nell’Elba, a tutela della tartaruga Caretta Caretta, per fare in modo che la nidificazione vada a buon fine».

E’ stato il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, a chiedere in accordo con tutti i gruppi, in apertura della seduta di ieri, l’iscrizione della mozione all’ordine del giorno. «Si tratta di una emergenza che potrebbe rivelarsi una felice emergenza – dice Fattori – una tartaruga marina di quasi cento chili ha deciso di andare a nidificare sulle coste dell’Elba, fatto assolutamente inconsueto, rarissimo. Bellissima notizia, ma al momento la tartaruga è seguita solo da volontari. Stiamo parlando della nascita tra le settanta e le centocinquanta tartarughine. L’esemplare è andato a nidificare in mezzo a due stabilimenti balneari, nel pieno della stagione. La situazione è abbastanza delicata. Di qui, l’urgenza di attivare immediatamente l’osservatorio della biodiversità e di ricorrere anche all’intervento di professionisti formati e scientificamente preparati per gestire la fase della schiusa delle uova e dell’entrata in acqua».

Il Centro recupero tartarughe marine ‘Tartanet’, si spiega nella mozione, opera a Talamone ed è “punto informativo dell’osservatorio toscano per la biodiversità”. Intanto, notizia di questi giorni, nei pressi di Castiglione della Pescaia sono state rilevate tracce di spostamento di un altro esemplare.

L’Osservatorio toscano per la biodiversità assicura che «Saranno messe in campo tutte le misure necessarie per tutelare e gestire la straordinaria nidificazione di “caretta caretta” avvenuta a Marina di Campo venti giorni fa» e che oggi è all’Isola Elba «per presentare le informazioni tecniche utili a gestire la nascita di questi piccoli di tartaruga marina in un periodo estivo così critico dal punto di vista turistico».

Intanto l’Otb  ora sta organizzando il presidio a tutela della schiusa e della nascita e sottolinea: «Perciò, grazie anche al contributo delle associazioni ambientaliste, ci saranno turni di volontariato con i quali sarà protetto il percorso delle tartarughine verso il mare. Si procederà anche al conteggio dei nati, al rilievo del nido e a intervenire con i propri Centri nel caso di piccoli in difficoltà».

L’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, evidenzia: «E’ un evento straordinario di cui la Toscana ha il privilegio di tornare ad essere protagonista. Per questo il nostro Osservatorio per la biodiversità ne seguirà passo passo l’evoluzione. La Regione è impegnata insieme agli altri soggetti coinvolti affinché l’avvenimento sia concluso positivamente. Sono certa che grazie all’impegno di tutti sarà possibile conciliare la schiusa delle uova con l’elevata affluenza turistica di questo periodo».

Quando è prevista la nascita? La Regione informa che «L’incubazione è variabile mediamente tra i 45 ed i 60 giorni. Quindi potremmo assistere alla nascita delle piccole tartarughe toscane (mediamente tra 70 e 100) nel mese di agosto. Raggiunto il mare i neonati si dirigeranno nelle acque più profonde per passare i primi anni della loro vita. Ma poche saranno quelle che riusciranno a raggiungere l’età adulta (15-25 anni) per poi riprodursi».