Mutamenti climatici e tutela del paesaggio e della biodiversità, servono regole dettagliate e uniformi

Soprintendenze e transizione ecologica, nota della Giunta esecutiva di Federparchi

[24 Maggio 2021]

Nei giorni scorsi il presidente di Legambiente e l’Uncem hanno sollevato il problema del ruolo delle Sovrintendenze nel raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica e dei diversi orientamenti espressi sulla tutela del paesaggio, in particolare per la realizzazione di progetti per le energie rinnovabili.

Quelle di Legambiente e Uncem ci sembrano preoccupazioni fondate e, soprattutto,  riteniamo  siano il frutto della carenza di un quadro normativo dettagliato e uniforme. Questo comporta che  le valutazioni sulla tutela del paesaggio siano spesso del tutto soggettive e dipendenti da interpretazioni dei singoli responsabili dei procedimenti, piuttosto che il risultato di valutazioni oggettive. Anche noi riteniamo che, in questa fase, vada data la priorità assoluta al contrasto al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità che ne consegue; quindi  alla necessaria e urgente riconversione  ecologica a partire  dalle fonti di energia che devono passare dall’era del fossile a quella delle rinnovabili fatte bene.

Una normativa più specifica ed oggettiva (come ad esempio le Valutazioni di Incidenza che si usano per le questioni inerenti la biodiversità), percorsi partecipativi chiari e procedure semplificate, che non significa meno controlli, eviterebbero contenziosi inutili e il raggiungimento degli obiettivi per la riduzione dell’impatto del cambiamento climatico e sulla tutela della biodiversità. Il nostro Paese deve rispettare gli impegni del decennio per frenare la perdita di biodiversità e mitigare gli effetti climatici; lo possiamo fare se scegliamo una transizione ecologica che sia coerente con gli obiettivi globali che gli organismi internazionali ci hanno indicato.

La Giunta Esecutiva di Federparchi