Nel Parco della Maremma ci sono 295 specie di uccelli

Si tratta del primo lavoro scientifico ed organico sull'avifauna di un’area protetta regionale. Venturi: «Molte delle specie presenti ricomprese in liste di particolare protezione»

[13 Gennaio 2020]

È stato presentato nel Parco della Maremma il I fascicolo della Rivista italiana di Ornitologia “Gli uccelli del Parco regionale della Maremma”, a cura di Pietro Giovacchini: si tratta del primo lavoro scientifico ed organico condotta sull’avifauna di un’area protetta regionale, dal quale emerge un dato di ampia rilevanza per il territorio.

«Questo fascicolo – spiega Giovacchini – oltre a raccogliere i risultati di un’esaustiva attività di ricerca bibliografica, archiviazione e selezione delle informazioni radunate per decenni, rappresenta soprattutto la risultante di centinaia e centinaia di giornate passate in ogni luogo del Parco, quanto basta per descrivere la ricchezza specifica sin qui raggiunta nel periodo che va dall’anno 1975, con l’ istituzione dell’area protetta, alla conclusione di questa indagine definita con la chiusura del 2018».

In totale sono ben 295 le specie rinvenute complessivamente nell’area protetta, incastonata tra Principina Mare, Palude della Trappola e foce del fiume Ombrone, la pineta, le zone agricole, i pascoli di Alberese e Torre Trappola ed il comprensorio boschivo dei Monti dell’Uccellina sino a Talamone sul mare, lungo circa 25 chilometri di costa.

«L’Ente Parco Regionale della Maremma – dichiara la presidente, Lucia Venturi – ha accolto con favore la richiesta di partecipare alla realizzazione di questo fascicolo della prestigiosa Rivista italiana di Ornitologia e, dopo aver letto il lavoro giunto al termine, la decisione di essere tra i finanziatori dell’opera ne esce ulteriormente rafforzata. Non solo per il fatto che il lavoro di gestione e conservazione degli habitat svolto in questi anni dimostra che l’Ente ha intrapreso la giusta direzione − ed i numeri delle specie di uccelli rilevate e della loro varietà ne danno atto in maniera evidente − ma anche perché è estremamente utile, proprio ai fini gestionali, poter usufruire di una rassegna completa ed esaustiva dell’avifauna presente nell’area protetta, sia essa nidificante o di passaggio. Il fatto poi che molte delle specie presenti siano ricomprese in liste di particolare protezione, conferma l’importanza delle aree protette per la conservazione degli habitat e dunque della biodiversità».