Non toccate i cuccioli di lupo

I cuccioli “in difficoltà” spesso stanno solo aspettando la madre e non vanno toccati né spostati

[26 Maggio 2016]

Il  23 maggio al  Wolf Apennine Center (Wac) del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è arrivata la richiesta di recuperare un cucciolo di lupo di pochi giorni, che era stato trovato nel pomeriggio del 22 maggio da tre escursionisti sul crinale al confine tra Romagna e Toscana.

Gli escursionisti avevano inizialmente e correttamente lasciato il cucciolo dove era, consapevoli che la mamma  potesse essere nei dintorni, ma quando sono ripassati  dallo  tratto di sentiero due ore dopo il  cucciolo era ancora lì e, temendo che fosse in difficoltà, lo hanno portato a valle, poi hanno avvertito il Corpo Forestale dello Stato che ha consigliato loro di portare l’animale al Centro di recupero animali selvatici più vicino, quello gestito dall’Associazione Amici degli Animali di Russi (RA).

Il WAC ha  informato immediatamente di quanto era successo il  Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica – Monte Adone, con il quale ha una consolidata collaborazione; informato anche il Corpo Forestale dello Stato, la Provincia di Forlì – Cesena e l’Ispra. Nel primo pomeriggio di lunedì Il cucciolo è stato quindi trasferito  nel Centro Monte Adone dove lo staff ha provveduto ad allattarlo e custodirlo. Intanto i tecnici del Wac sono riusciti  a trovare e contattare i tre escursionisti per poter identificare il luogo esatto del ritrovamento e tentare quindi, il prima possibile, la re-immissione del cucciolo in natura.

Il pomeriggio del 24 maggio 2016, in continuo contatto con Ispra, il Centro Monte Adone e il WAC hanno messo in moto la macchina operativa,  riportando il cucciolo esattamente dove era stato raccolto anche grazie alla piena collaborazione di chi lo aveva trovato e spiega che «Anche dal punto di vista logistico l’operazione è stata piuttosto complessa, l’area del ritrovamento infatti era in un luogo impervio e raggiungibile solo con diverse ore di cammino. Nel tentativo di valutare la presenza del branco nella zona, sono state effettuate alcune emissioni di wolf-howling e poi posizionate alcune fototrappole per documentare l’eventuale passaggio di lupi e l’auspicato, seppur difficile, ricongiungimento. Si è trattato di fatti di un tentativo estremo,  essendo ormai trascorsi almeno due giorni dalla separazione del cucciolo dalla madre».

Purtroppo, il 25 maggio il cucciolo si trovava ancora nel sito di  reinserimento e quindi il Wac non ha potuto far altro che recuperarlo definitivamente e spiega che «L’ipotesi più plausibile è che la madre  stesse trasferendo i cuccioli da una tana ad un nuovo sito e spaventandosi abbia  lasciato per alcune ore il cucciolo lungo il sentiero. Un intervento più  tempestivo, da effettuarsi entro la domenica sera, avrebbe sicuramente lasciato al cucciolo più possibilità di riunirsi al branco ed essere ritrovato dalla madre, che nelle prime ore della sera è probabilmente tornata per recuperare il  piccolo, ovviamente non trovandolo più. In considerazione del fatto che non sono stati trovati segni di presenza recenti riconducibili a lupi adulti, a distanza di così tante ore dal prelievo in natura del cucciolo con ancora gli occhi chiusi, la scelta è stata dunque quella di non fare ulteriori tentativi che  avrebbero messo definitivamente a rischio la vita dell’animale».

I ricercatori sottolineano però un altro aspetto, forse il più importante di questa vicenda: : «Allo stesso  tempo questa storia lascia l’amaro in bocca sia allo staff del Centro Tutela  Monte Adone e che al Wolf Apennine Center poiché il cucciolo, ribattezzato Ulisse, è destinato inevitabilmente alla  cattività. Il ritrovamento di un cucciolo come Ulisse, insegna ancora una volta che i piccoli di fauna selvatica, anche quando apparentemente in difficoltà a occhi inesperti, spesso stanno solo aspettando la madre e non vanno toccati né spostati, pena compromettere per sempre il loro ritorno in natura».

Qualcuno propone di far adottare Ulisse da un altro branco, ma il Wac risponde sulla sua pagina Facebook: «Abbiamo effettivamente una femmina in tana in questo periodo, ma inserire il cucciolo nuovo sarebbe molto invasivo per il resto della cucciolata e del branco e non è detto comunque che venga accettato: la cucciolata ha 15 – 20 gg in più e si trova quindi a uno stadio di crescita diverso da Ulisse che ha tra i 7 e i 10 gg. Questo potrebbe fare sì che la madre lo escluda rapidamente preferendo dedicarsi agli altri cuccioli. Allo stesso modo potrebbe ucciderlo o lasciarlo morire in quanto estraneo».

Insomma, la feroce bellezza della natura ha i suoi equilibri che l’uomo non dovrebbe alterare con il suo antropocentrismo disneyano, nemmeno se si impietosisce per un “povero” cucciolo che in realtà aspetta solo che ritorni la mamma, come prevedono le eterne leggi della natura che non conosciamo più.