Nuova speranza per il gaviale, il coccodrillo più minacciato di estinzione del mondo

Dopo 37 anni, scoperto in Nepal il primo sito di nidificazione con 100 cuccioli

[20 Novembre 2019]

Qualcuno si ricorderà dei gaviali per averne letto nei romanzi esotici di Emilio Salgari (che non ne aveva mai visto uno, ma che era convinto che azzannassero le proboscidi degli elefanti mentre si abbeveravano nei fiumi, cosa che questi coccodrilli mangia-pesci si guardano ben dal fare), ma dai tempi di Sandokan e di Tremal-Naik questi rettili fluviali con il muso allungato, affilato e irto di denti sono diventati molto più rari e ora i gaviali del Gange (Gavialis gangeticus), unica specie vivente della famiglia Gavialidae, sono a rischio estinzione, tanto che la  EDGE Reptiles list dalla Zoological Society of London (ZSL) li mette al 17 posto tra i rettili più in pericolo del mondo.

Proprio una spedizione di un team della ZSL e di Biodiversity Conservancy Nepal ha ridato speranza ai gaviali scoprendo l’eccezionale esistenza di 100 cuccioli nel Bardia National Park, nel sud-ovest del Nepal. I cuccioli di gaviale del Gange sono stati avvistati a giugno, insieme a tre femmine e un maschio adulti, mentre si crogiolavano al sole su un banco di sabbia nel Parco. I dettagli della scoperta sono stati rivelati solo ora per aiutare gli sforzi di conservazione. Un gaviale adulto non veniva avvistato nell’area da 30 anni. I gaviali adulti sono abbastanza grandi, con i maschi che superano i 5 metri di lunghezza e 250 kg di peso. I maschi sviluppano un nodulo all’estremità del muso, chiamato ghara (recipiente in terracotta in nepalese), che dà il nome alla specie.

La scoperta dell’EDGE of Existence programme è stata pubblicata dal Crocodile Specialist Group della Species Survival Commission dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN SSC), ma gli esperti ci tengono a sottolineare che «Sebbene le notizie siano entusiasmanti, la specie richiede ancora urgenti interventi di conservazione e necessita di fondi».
La scoperta è davvero sensazionale: si tratta del primo allevamento di successo di gaviali del Gange registrato dal 1982 nel Bardia National Park. Un tempo presente in gran parte del subcontinente indiano, dagli anni ’40 la specie aveva subito un impressionante declino 98% a causa di diverse minacce di origine antropica. In tutto il Nepal e nota solo un’altra popolazione di Gavialis gangeticus con cuccioli. Quella del Chitwan National Park, dove la ZSL sta lavorando con le comunità locali per cecare di aumentarne il numero in natura. La scoperta significa anche che ora gli ambientalisti possono dare la priorità a questa popolazione per salvaguardare l’intera specie, compreso l’esame della possibilità di traslocare i cuccioli di Chitwan più a sud per accrescerne i tassi di sopravvivenza. «Ma – dicono i ricercatori – un lavoro ambizioso come questo richiede una seria iniezione di fondi. I gaviali hanno un aspetto primitivo e bizzarro, con musi estremamente lunghi e sottili e teste sproporzionate rispetto al corpo, sono inconfondibili ma anche gravemente minacciati. Con meno di 100 adulti rimasti in Nepal, diverse popolazioni frammentate in India e praticamente estinte in tutto il resto della loro precedente areale, sono tra i rettili più minacciati del mondo».

Rikki Gumbs, un ricercatore di ZSL EDGE, spiega che «Comprendere se i gaviali si riproducessero nel Bardia National Park era considerato una priorità assoluta per le specie, in quanto gli imminenti piani per deviare i vicini sistemi fluviali, che probabilmente avrebbero un impatto sul l’habitat e la qualità del fiume dei gaviali, sono attualmente in corso. Dato che la specie è limitata a circa 5 popolazioni in tutto il suo areale, questa è una scoperta molto positiva e un passo fondamentale per il recupero a lungo termine della specie in Nepal».

Inizialmente, le fortissime diminuzioni del numero dei gaviali furono causate dalla modifica dei fiumi con dighe e sbarramenti che frammentavano l’habitat o per le catture accidentali nelle reti da pesca che provocavano il loro annegamento. Anche la caccia eccessiva per le loro pelli e la raccolta delle uova hanno svolto un ruolo importante. I gaviali hanno anche un nemico naturale: un’altra specie di coccodrillo palustre (Crocodylus palustris) che vive nell’Asia meridionale.  Alla ZSL sottolineano che «Sebbene la caccia e la raccolta delle uova ora siano vietate, oggi ulteriori minacce includono la perdita schiacciante e irreversibile dell’habitat fluviale a causa della costruzione di dighe, canali di irrigazione, estrazione di sabbia, inquinamento e agricoltura. Negli ultimi 50 anni, il Nepal ha perso quasi il doppio delle specie di acqua dolce rispetto alle specie terrestri, ma questo non è un problema solo per il Nepal, questo è un fenomeno visibile in tutto il mondo, che si verifica a un ritmo sorprendente».

Per i gaviali questi cambiamenti hanno significato che i loro cuccioli non riescono a raggiungere l’età adulta e quindi non vanno ad incrementare la popolazione. Il gaviale percorre grandi distanze alla ricerca di luoghi adatti per alimentarsi, accoppiarsi e nidificare. Questo li mette a rischio di restare isolati da un habitat adatto poiché possono rimanere intrappolati sul lato sbagliato di dighe e sbarramenti quando si abbattono le piogge monsoniche. Questi coccodrilli sono anche molto sensibili ai disturbi umani, che stanno aumentando a causa dell’urbanizzazione delle aree di pianura.

D’altronde anche le comunità umane che intorno ai parchi nazionali del Nepal affrontano le loro stesse sfide, con centinaia di migliaia di persone che per vivere dipendono fortemente dalle risorse naturali, facendo affidamento sulla pesca per il sostentamento e il cibo. Tuttavia, gli stock ittici fluviali si stanno lentamente esaurendo, andando a colpire sia la popolazione di gaviali che quella umana.

Alla ZSL sottolineano: «Abbiamo lavorato all’interno delle comunità locali per istituire dei “‘Gharial Guard Groups” al di fuori del Chitwan National Park perché possano pattugliare e proteggere i gharial da minacce dirette come la pesca insostenibile. Ulteriori fondi del nostro UK Aid Match appeal  (che vede il governo del Regno Unito raddoppiare ogni donazione data a ZSL, fino a 2 milioni di sterline entro il 31 dicembre 2019), contribuiranno a creare il clima necessario per continuare i piani per salvaguardare il gaviale».

Ashish Bashyal, responsabile del progetto e National Geographic Photo Ark EDGE Fellow in Nepal, conclude: «Dopo aver camminato per ore nella giungla. sedersi su una sponda e finalmente intravedere i cuccioli sotto di noi è stato un momento incredibile da catturare. Con una dimensione di circa 30 centimetri sembrano esattamente delle versioni in miniatura dei gaviali adulti, sono incredibilmente carini.  Le persone hanno generalmente una grande affinità con i gaviali, non attaccano gli esseri umani in quanto si nutrono di pesci e il loro muso è troppo fragile. Vogliamo provare a sfruttare quest’amore per questo animale nell’azione di conservazione della comunità locale, per aiutare a monitorare il modo in cui i cuccioli stanno i cuccioli. Non sono solo le persone locali possono supportare il progetto, ma il supporto internazionale e da parte dell’opinione pubblica britannica attraverso donazioni al nostro appello UK Aid Match ci aiuterà a consolidare la protezione a lungo termine delle specie per le generazioni future».